Buon viaggio Oscar ed Angie: che la terra sia lieve

Oscar Alberto e Angie Valeria
da un lato, e il ricordo del piccolo Alan dall’altro. Guardando queste immagini
vien voglia di dire “Su alzati, prendi la
mia mano, ce l’hai fatta sei libero”
, mentre ricordando l’immagine di Alan
vien voglia di prenderlo in braccio, cullarlo e farlo sorridere. Le immagini
sono statiche, chi le osserva può ipotizzare quale sia l’azione seguente e
potremmo pensare che Oscar, Angie e Alan si risveglino, tornino a respirare,
ridere e camminare. La realtà è un’altra, più dura e tornare indietro non si
può. Così come Alan, bimbo curdo siriano fu trovato sulla spiaggia di Bodrum in Turchia il 2 settembre 2015
tentando di raggiungere la Grecia, allo stesso modo padre e figlia sono morti
tentando di attraversare il confine Stati Uniti Messico, attraverso il Rio
Grande. Da un lato gli anni complicati di una controversa politica Europa nei
confronti dei migranti, dall’altro la dura e disumana chiusura di Trump nei
confronti del Messico. Non un confine, che per definizione dovrebbe essere una
linea immaginaria, un limite naturale o una zona disabitata di territorio che
divide due Stati, bensì un confine reale, solido e soprattutto mortale.

Inizialmente il progetto di Trump per “salvaguardare gli
Usa”,
o per “mettere un recinto allo
zoo”
, come cita testualmente Trump junior (figlio 41 enne di Trump), era un
muro di cemento di 3000 km. Tale progetto si è poi evoluto in un muro della
stessa lunghezza, ma di pali di acciaio dalla cima appuntita. I pali devono
essere dipinti di nero per attrarre maggior calore e risultare incandescenti. Questa
è l’idea finale del “caro” Trump,
dichiarando tre mesi fa emergenza nazionale nel tentativo di sbloccare i fondi
necessari per la realizzazione del muro, fondi congelati dal Congresso.

È storia antica, che il proibizionismo genera illegalità,
la chiusura dei confini, genera morti. All’inizio del 2019 quasi 500 mila
migranti sono stati fermati nel tentativo di attraversare il confine
statunitense. Nel 2018 i migranti morti al confine tra Usa e Messico furono 283,
di cui 6 bambini.

Oscar Alberto e Angie provenivano
da El Salvador, la loro morte sarebbe avvenuta domenica 24 giugno, mentre i
corpi sono stati ritrovati lunedì 25. Lo stesso ministro degli Affari esteri di
El Salvador ha invitato le famiglie che tentano di migrare negli Usa per vie
illegali di non rischiare la vita.

Anche il portavoce del Papa esprime il suo dolore e
cordoglio per padre e figlia, morti in un abbraccio “sognando l’America”.

A quanto pare, non bastano le preghiere del Papa o i
dissidi interni la Casa Bianca, per far “rinsavire” Trump e moderare la sua
estrema politica di chiusura. Del resto la storia del muro è più che ventennale,
iniziato con George W. Bush nel 1990
e rinsaldata Clinton e in seguito
con il parlamentare repubblicano Duncan
Hunter.

“Questi morti sono colpa tua” – il tweet del democratico O’Rourke. Nessuna replica da Trump che continua imperterrito per la sua strada.

Raffaella Grimaldi