MARTINA E AICHA

La foto che
state guardando parla di una storia, di speranza, di una generazione, di un
cambiamento, di una città, la città di Battipaglia, la capofila della Piana del
Sele.

Quella Battipaglia
resa famosa dalla mozzarella di bufala e dalle innumerevoli aziende agricole
insediate sul suo territorio. Da vent’anni scelta come meta di smaltimento
rifiuti, nonostante l’alta vocazione agricola, con ben 41 siti di stoccaggio e vittima
di 4 incendi negli ultimi tre anni. Quegli incendi, oltre ad aver provocato
imprevedibili quanto inquantificabili  conseguenze
per l’ambiente e per i cittadini, hanno acceso un moto di rabbia in gran parte
della cittadinanza.

L’ultimo, in
un’azienda di smaltimento di pneumatici, ha suscitato un vero e proprio
movimento capeggiato dalle associazioni ambientaliste che da anni si battono
per una riduzione del quantitativo di rifiuti trattato nella zona, tenendo conto
della vocazione del territorio. Tra un botta e risposta sui social
inconcludente, una manifestazione di dissenso e una di cittadinanza attiva, in
una bellissima manifestazione studentesca che ha visto protagonisti i ragazzi
del Liceo Scientifico Enrico Medi, dopo la quale i ragazzi si sono  adoperati a ripulire alcune zone della città.

Molte sono state
le critiche mosse contro questa iniziativa, adducendo a spiegazione il fatto
che “i ragazzi non devono abbassarsi a
fare il lavoro per cui altri sono pagati
“, come innumerevoli sono
stati i segnali di vicinanza e di ammirazione di chi invece pensa che, i
ragazzi, siano stati un esempio per quegli adulti che fino a ieri non avevano
assoluta consapevolezza che il problema fosse anche il loro.

Questione di
punti di vista.

Ritornando alla
foto, scattata proprio nella manifestazione del liceo, sono state immortalate
due ragazze, due fiori in mezzo al cemento e al degrado di una città che ha
assoluto bisogno di una cura più appropriata.

Cosa ci vedo di straordinario?

La straordinaria
normalità di due giovani donne, che si sono rimboccate le maniche e hanno dato
un senso ad una protesta, sapendo di essere nel giusto, pur nella propria
unicità e nelle proprie differenze, accomunate dalla voglia di essere un
puntino nero su un foglio di carta bianco e dalla voglia di fare la propria
parte.

Quando ho fatto
i complimenti a Martina e Aicha, per la foto di cui erano protagoniste e per ciò
che hanno dimostrato, mi hanno così risposto:

«Lo scatto in cui siamo state immortalate per
noi è una normalissima foto, nella quale si vede il nostro impegno per una
città più pulita, perché fra qualche anno potrebbe non esserci più nulla e
allora bisogna cercare di salvare il possibile
».

Ecco cosa c’è di straordinario, la storia di una generazione che si vuole mettere in gioco, che fa dell’esempio la propria bandiera, cercando la propria strada. L’aria sta cambiando!

Francesca Galluccio