BATTIPAGLIA. “LE MARIANNE” SCENDONO IN CAMPO PER LA TUTELA AMBIENTALE DEL TERRITORIO.

Le donne, quelle che devono districarsi tra figli, marito,
lavoro, casa, servizio taxi e impegni correlati alla famiglia. Dove potrebbero
mai trovare il tempo anche di occuparsi di una problematica come quella
ambientale, in una città dove la maggior parte delle persone pensa che sia di
secondaria importanza rispetto a tutto il resto? Secondaria anche rispetto
all’andare a prendersi un caffè in centro con un miasmatico profumo di
accompagnamento. Come possono pensare, le donne, di riuscire a conciliare
tutto? Certo non è facile, ma il Gruppo delle Marianne, che nasce
come movimento, ma che a breve si costituirà come associazione, per essere più
incisive a livello istituzionale e sociale, ci sta provando.

Un esempio lampante di come la tecnologia può essere usata
per stare insieme quando è possibile e necessario, prendere decisioni e
confrontarsi. Un gruppo di Donne che hanno detto basta all’indifferenza verso
una problematica che attanaglia le vite dei battipagliesi ma probabilmente non
abbastanza.

Quando ho chiesto alle componenti del gruppo del perché
avessero preso questo impegno, tra i tanti che già hanno, quando ho chiesto
loro perché questo gruppo si chiamasse proprio così, la risposta mi ha un po’
sorpreso: «il nome del gruppo prende
spunto da due cose che coincidono perfettamente. La Marianne di Francia, una
donna che guida il popolo francese che inneggia ai principi fondanti non
soltanto della Repubblica francese ma bensì di ogni paese civile,
 Liberté, Égalité, Fraternité e Marianna, una giovane donna, madre e sposa che ha
combattuto contro il cancro con tutte le sue forze, con il sorriso sulle labbra
e con una tenacia senza eguali, una battaglia che purtroppo ha perso
».

Sono
terrorizzate dall’idea di poter essere una Marianna, ma vogliono essere quelle
che vengono dopo, come una sorta di staffetta. Queste Donne non vogliono
arrendersi all’idea che solo chi soffre ha una ragione per combattere, perché
fino a prova contraria sono sane ed è ora che bisogna prendere in mano la
propria vita, la propria salute e quella dei propri cari.

«Così nasce questo gruppo, nasce
dall’esigenza di voler affermare un diritto fondamentale, quello alla salute
».

Ebbene lo sappiamo che essere donna è complicato di natura, ma queste donne sono la dimostrazione che nel labirinto della quotidianità e nell’incastro degli impegni si può anche dare un contributo, rispetto ad una società che dà valore alla morte, ma non alla vita.

Francesca Galluccio