IL NO DI ISERNIA ALLA VIOLENZA DI GENERE

Il ministro dell’Istruzione,
Lorenzo Fioramonti dichiara, nella Giornata internazionale per l’eliminazione
della violenza contro le donne, che «La
conoscenza è il miglior antidoto contro la violenza di ogni genere
. All’emergenza gravissima del femminicidio,
ricerca e formazione sono decisive. Ed il terreno migliore per piantare un’idea
di non violenza è proprio la scuola. Fidiamoci dei nostri ragazzi, delle nostre
scuole, delle nostre università: che sia in questi luoghi il segreto per
frenare l’orrore di questi omicidi che non diminuiscono, che aumentano anzi,
che spaventano
.» L’entusiasmo e l’interesse degli studenti della provincia
isernina, chiamati a partecipare a questa giornata presso l’auditorium
“Fratelli d’Italia” ad Isernia, dicono tanto sulla possibilità di essere in
buone mani, le loro, perché venga posto un freno anche in futuro a questa
barbarie.

La Prefettura di Isernia e
l’Ufficio scolastico regionale, in collaborazione con le associazioni della Fidapa, Inner Wheel, Ti Amo da Morire
onlus
, riuniscono diversi studenti delle classi delle scuole superiori
dell’isernino in un confronto per affrontare queste tematiche tristi e
scottanti. I casi di maltrattamenti, di violenza fisica e psicologica, dentro
od al di fuori delle mura domestiche, sono in aumento mentre troppo spesso sono
assenti le denunce su questi soprusi commessi generalmente dai partner o ex
partner. E’ il prefetto di Isernia a prendere la parola dinanzi ad un affollata
sala: denunciare una sopraffazione, un’ingiustizia, una prepotenza, un
maltrattamento fisico può salvare la vita. Necessaria una formazione degli
operatori a cui si affidano le donne maltrattate e che sono spesso costrette a
nascondersi in rifugi preposti a questo tipo d’accoglienza. Per facilitare il
soccorso, anche la Questura di Isernia, guidata dal questore Roberto Pellicone
(che per la giornata contro il femminicidio ha voluto come testimonial
l’attrice molisana Daniela Terreri, pronta sempre ad affermare il suo no contro
questi gravissimi abusi), si è messa in moto per garantire protezione
attraverso una sala di ascolto riservato in cui, chi è vittima di violenze,
possa ricevere un concreto aiuto. La sala è dedicata a Stefania Cancelliere
che, giovanissima mamma, fu uccisa nel 2012. Proprio i suoi familiari sono
intervenuti al dibattito in cui è stata letta una toccante lettera scritta dal
fratello Livio (e letta dall’avvocato Serenella Sestito dell’associazione “Ti
amo da morire onlus”) che ha immaginato gli ultimi tremendi istanti della vita
della sorella.

«L’amore non è sopportazione», ha continuato Anna Paola Sabatini,
direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Molise, «ed il mondo della scuola non rimarrà in silenzio dinanzi a questa piaga
che va debellata organizzando attività continue di sensibilizzazione
».
Nell’ambito del programma (a moderarlo la giornalista Lucrezia Cicchese),
un’esibizione della compagnia di danza Anam di Alisia Ialicicco e proposta
dalla dottoressa Francesca Capozza, presidente della Fidapa di Isernia.
Virginia Ciaravolo, psicoterapeuta e criminologa, socia dell’associazione Inner
Wheel (presieduta dalla dottoressa Dina Verrecchia) è intervenuta su “La violenza di genere dallo stalking al
femminicidio
”. La giornata è stata caratterizzata dalla visione di un
videoclip “Neanche una in più” a cura
di Paolo Izzi e Sobrino Coppetelli con la partecipazione dell’attrice Mirella
Sessa.

Non bisogna aver paura
dell’aggressività, consigliano i grandi. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto delle
forze dell’ordine, delle associazioni antiviolenza, rispondono i ragazzi. Che
commossi assistono ad uno spettacolo musical-teatrale di Rossella Seno e Lino
Rufo. Al suono del brano di Vasco Rossi “Sally” che racconta di una donna che
crede di aver vissuto in maniera sbagliata, i ragazzi hanno azionato tutti
assieme le luci del proprio telefonino. “Forse
la vita non è stata tutta persa, forse qualcosa s’è salvato
” recita la
canzone. E probabilmente qualcosa per davvero si salverà: la caparbietà di nuove
generazioni che cammineranno su strade migliori. In silenzio, le lucine, come
gli animi di questi ragazzi, sono rimaste accese: “che bel rumore”!