Cari amici e lettori vicini e lontani …

Costretta
all’ascolto di Sanremo dalla mia scellerata candidatura ad interpretarne i
testi, sento la necessità di fare una premessa (forse importante per molti, ma,
per me, essenziale). Negli anni ’60 e ’70 
‘Sanremo’ era sinonimo di anatemi e a “rischio di fucilazione sul campo”.
A nessuno sarebbe venuto in mente di cercare gli accordi di  ‘la prima cosa bella’ o di ‘ Sarà
perché ti amo
’, chi si dichiarava pro Sanremo sarebbe finito solo e
negletto in un angolino oscuro della palestra scoperta di un noto Liceo
salernitano. Il mondo si divideva in impegnate e shampiste, e per
finire nella black list, bastava dichiarare di ascoltare Lucio Battisti. Un
mondo diviso in due, forse troppo manicheo per durare. Non vi nascondo la
fatica, per noi ragazze, di eguagliare i ‘maschi’ negli ascolti musicali , e
cercare di mandar giù quintalate di Canzoniere, Nacchere Rosse, Jethro Tull,
King Crimson..
con i soldi che non bastavano mai, e con un LP sotto il
braccio da copiare a casa dell’amico superhifi. Poi arrivò tal Francesco
Guccini con il suo ‘…è in gamba sai,  legge Edgard Lee Masters’, e per noi
ragazze il gioco si fece veramente duro.

A me la sorte
riservò il ruolo di speaker in una radio libera locale, e così la mia cultura
musicale si arricchì notevolmente … ma nessuno poté giudicarmi se passavo Il
giardino dei semplici
, ero a ‘Musica e Dediche’. Mi rifacevo nel programma
di intrattenimento mattutino, poi qualcuno telefonava … (sapete Guccini, Dalla,
De Gregori alle nove zero cinque …) Iniziava il riflusso …

Adesso che tutto è  global non si comprendere la differenza
tra i Santo California (che tra l’altro sono nativi di Nocera Inferiore/Pagani)
e Francesco De Gregori, siamo intrisi di triste nostalgia  e tutto sembra indimenticabile e necessario.
Sono i nostri anni giovanili ad essere volati via.

Sanremo 2020 nel
segno dell’amore? L’amore è così totalizzante da sopportare persino i rumori
dell’altro (Diodato, bella voce impostata secondo il cliché del
momento); L’amore È Uno Schiocco Di
Labbra
( chi lo disse che il bacio è  ‘un apostrofo rosa tra le parole t’amo?’, Nigiotti),  L’amore
È Un ‘Battibecco Nato Su Un Letto’
(non stento a crederci con quello che
si sente dire in giro, Gabbani),  Junior
Cally
si è risposto da solo (No,
Grazie
).

Poi vennero le cantanti che si ‘bastano da sole’ (Irene
Grandi
, quella inadeguata), che danno tutto per amore (Tosca affronta senza rimpianti tutto il bene e il
male di una relazione
, poi se ti ritrovi in giro i suoi calzini
sporchi e spaiati non lamentarti..ti serviva per vivere!). Dopo vengono gli Arrabbiati
(roba forte, rivoluzionaria…) rossi di rabbia, in cercadel
sole ad est
o del confronto.

Ve lo dico in due parole….la fiera della banalità è servita.

Ricapitolando quelli che hanno dichiarato di non aver visto
Sanremo cosa si sono persi?

  • Una serie di tutine scintillanti
  • Albano e Romina (la Reunion) e  i Ricchi e Poveri (mica tanto poveri)
  • Gli annessi e i connessi di alcune cantanti e
    di alcune giornaliste (e qui i maschietti non hanno motivo di dolersi)
  • La lite tra Morgan e Bugo ( però due parolacce
    in diretta potevano tirarsele)
  • Benigni e il Cantico dei cantici ( e giù
    un’altra manata  di doppi sensi, ma
    magari farle quelle cose lì)

Tra le tante cose  immeritevoli almeno qualcuna meritevolissima:

  • Lo stile ‘Abbey Road’ dei Pinguini durante
    l’esecuzione della cover
  • Gli outfit delle giornaliste TV (quelle vere)
  • La giacca di velluto blu di Biagio Antonacci
  • Il decolleté di Elodie, superbamente sensuale
  • Le interpretazioni di Tiziano Ferro

In questo silenzio innaturale, che non si può sopportare,
sarà bellissimo gridare che ormai di Sanremo possiamo fare pure a meno.

Detto tra noi … a me i Pinguini Tattici Nucleari sono piaciuti tantissimo!.

Maria Rosaria Anna Onorato