MERCATO S. SEVERINO. TRA “POLITICA” E SOLIDARIETA’.

Aprile, tempo di primavera. Dal latino “aperire” – ossia “introdurre la buona stagione”. Difatti, sarebbe stato il secondo
mese dell’anno; considerato che le calende si rinnovavano a marzo (mese sacro
al dio Marte). Oppure dall’etrusco “apru”,
“spuma marina”. Come Afrodite o
Venere, nata appunto dalla schiuma del mare.

Eppure, questo aprile 2020 è triste per la presenza
del famigerato Covid – 19!

È triste, nonostante le belle giornate in Campania
(Salerno, Valle Irno e Mercato S. Severino), per la scomparsa di tanti
contagiati – giovani e anziani, gente agiata e meno abbienti. Invisibili e persone
note (tra cui lo scrittore cileno Sepulveda). Tra i nonnini, 7 mila e più
vittime “sparse” per l’intero
territorio nazionale, recluse nelle “confortanti”
case di riposo. Roba da cultura dello scarto! Sebbene i vecchietti svolgano una
funzione “sociale” in quanto con le
loro pensioni sopperiscono alla crisi di lavoro e alla mancanza di occupazione
che tanto tormenta le moderne famiglie.

Ed ecco, per la cronaca, alcuni aggiornamenti in
merito a questa emergenza (che dura ormai da tanto, troppo) a S. Severino –
centro (definito) “capofila” della
Valle dell’Irno. Al centro di traffici e commerci, sue naturali inclinazioni,
grazie alla posizione geografica molto favorevole – che negli anni ne ha
tracciato virtù e caratteristiche di economie prettamente mercantili. Allo
snodo di strade consolari – e non – come le romane Porfinia, Popilia, eccetera.

I bollettini emanati dall’amministrazione Somma sono
incoraggianti e, pare, in fase di stallo – di attesa; il primo cittadino
(Antonio Somma) fa sapere – ufficialmente – che sabato 18 aprile scorso, alle
ore 19 emerge quanto segue: lungo il territorio comunale si contano zero nuovi
contagi; 10 sono i cittadini contagiati dall’inizio della conclamazione
dell’epidemia; sei persone sono attualmente positive (tre in ospedale e tre
pazienti in isolamento domiciliare) – mentre i deceduti sono quattro. Undici le
quarantene attuali; ben 73 dal manifestarsi ufficiale dell’evento pandemico.

La questione sul tappeto, in questi ultimi giorni,
riguarda la sanificazione operata e/o da operarsi al presidio ospedaliero “Gaetano Fucito” – frazione Curteri. La
querelle, comunque garbata e “ragionata”,
vede “protagonista” (se così possiamo
affermare) il cardiologo e consigliere comunale Carmine Landi che si sta
attivando affinché il presidio sia messo maggiormente in sicurezza; anche dopo
i numerosi interventi, appunto, di sanificazione che hanno visto interessato
proprio l’ospedale.

Non troppi giorni fa, ancora un’ulteriore notizia su
un paziente infetto (con il Coronavirus); pare fosse ricoverato nel reparto di
Chirurgia. Era stato sottoposto al tampone, risultato – in un primo momento –
negativo. Landi si indigna perché sembra che casi simili si verifichino fin
troppe volte, nell’ospedale. A suo avviso “Occorre
ripetere i tamponi al personale sanitario e parasanitario, che viene a contatto
con i contagiati”
. Landi invoca, dalle colonne di alcuni quotidiani locali:
“Indagini ispettive sulla sicurezza degli
stessi tamponi”.
Non è l’unica criticità ravvisata dallo stimato
professionista, che da tempo lotta con forza e coerenza affinché il presidio di
Curteri (frazione sanseverinese) torni ben presto ai “fasti” (se è consentito dire) degli anni ’80 e ’90. Quando era al
massimo del suo “fulgore”. Tra le
battaglie di Landi per l’ospedale sanseverinese, la rete per l’infarto e il
potenziamento del reparto di Cardiologia; il medico ha detto la sua anche per
quanto concerne il Pronto Soccorso.

Sulla questione “sanificazione”
è intervenuto anche il sindaco Somma che ha sollecitato numerose volte i
sindaci di altre zone attorno S. Severino, comuni afferenti all’ospedale di cui
sopra (distretto 67), e soprattutto, i vertici sanitari responsabili delle
azioni amministrative per il presidio. Fa sapere il primo cittadino che in
queste ultime ore è giunta una risposta alla missiva inoltrata – in data 16
aprile scorso – appunto da lui e dai colleghi sindaci, per “fare chiarezza” sulle problematiche sollevate da Landi o da altre
figure istituzionali e non. “Si è passati
da 203 a 288 tamponi, incrementando il controllo del contagio da Covid-19 di 85
ulteriori tamponi, per capire l’entità dei potenziali contagi in merito al
paziente infetto e ad altri utenti in Chirurgia
– esprime Somma. Si attende
l’esito di una trentina di tamponi, oltre duecento hanno già “dato” un loro “responso” (scientifico). Comunque, la profilassi dovrà essere
ripetuta tra una settimana – come da protocollo. Il sindaco, quindi, rassicura
la popolazione, interessandosi in prima persona all’evoluzione del “fenomeno” Coronavirus lungo il
territorio cittadino.

Tra altre iniziative per far sentire la vicinanza
dell’amministrazione ai Sanseverinesi, ecco l’idea – condivisa anche dagli
altri sindaci della Valle Irno – di manifestazioni di interesse di vario
genere, tra cui, ma non soltanto, la possibilità di elargire appositi buoni
spesa ai meno abbienti; alle categorie più umili e bisognose. Il Comune accanto
a chi soffre (e sono parecchie persone, attualmente, visto l’indirizzo
finanziario ed economico della momentanea situazione di precarietà legata al
virus), ma non vicino a sciacalli e “furbetti”
che non necessitano di tali misure compensative. Si rendono partecipi al
corretto conferimento dei bonus gli uomini della Guardia di Finanza per
effettuare controlli severi e decisi, mirati soprattutto ad approfittatori di
ogni risma e sorta. Saranno gli agenti a verificare la veridicità delle
dichiarazioni, sui moduli fatti pervenire dagli eventuali interessati. Una
goccia di solidarietà nell’oceano vasto dell’incertezza di questo momento!

Di crisi, etimologicamente, ma anche di catarsi,
palingenesi, riscatto, rinnovamento, purificazione. Tutto è passato dal pranzo
di Pasqua alle forti, simboliche immagini (anche manzoniane) dei periodi di
peste del ‘600 e – ancora prima – del 1300. Durante le epidemie della
cosiddetta “black plague” (proprio la
peste), i medici dell’antichità indossavano maschere a lungo “becco”; ciò per non infettarsi o
contaminarsi. Per evitare questo, in fondo alla maschera apponevano una
soluzione con cloroformio. Già nei periodi antichi della storia i medici erano
riveriti e rispettati. Ricordiamo che la Schola Medica Salernitana – con la
ginecologa e “medichessa” Trotula de
Ruggiero – è stata con Bologna la prima università del mondo occidentale.

Anche adesso, i dottori sono i nostri “eroi”. Ma non solo loro: per il loro
lavoro dovrebbero essere considerati “eroi”
anche gli addetti alle pulizie, i giornalisti e, perfino, i necrofori. Ma anche
coloro – e sono moltissimi – che si prodigano per servizi di beneficenza: dai
responsabili del Banco Alimentare ai volontari di “Rete Solidale Campania” – attiva realtà anche del Salernitano tesa
ad eliminare le “differenze” (anche,
sostanzialmente, in termini di pregiudizi) verso i differentemente abili o
comunque nei confronti di fasce sociali umili e maggiormente bisognose. Persone
che, nelle molteplici difficoltà di un’esistenza spesso ai margini (anziani,
carcerati, immigrati o anche “semplici”
disoccupati, persino tra i professionisti), ricevono aiuto concreto
(operativamente) da “Rete Solidale”
per l’appunto. Il sodalizio – retto da Carmen Guarino e dal marito Antonello Di
Cerbo – si occupa di vari settori.

In questo momento storico “particolare” e surreale, tra le iniziative promosse annoveriamo
(ultimamente) “Social market”, con la
“Giornata del pane”. Tutto constava
nella distribuzione gratuita (il 15 aprile) di pane e prodotti da forno in tre “postazioni” dislocate a Salerno, per
famiglie (già censite, peraltro) con poche possibilità. Sempre “Rete Solidale” ha promosso, infine, la
consegna e distribuzione di mascherine e vaschette contenitive alla Mensa di S.
Francesco – Salerno: punto di ristoro, nonché centro di aggregazione
inter-familiare sorto nel 1994, in via D’Avossa – traversa di via Carmine.
Circa 150 pasti caldi giornalieri sono preparati in questo centro. Gli
avventori consumano primo, secondo, contorno e frutta.

Perché sono persone con maggiore dignità di tante altre, e dunque vanno supportate al meglio – non con poco!

Anna Maria Noia