Runner: Il rumore dell’energia

La
parola runner, forse, per il suono delle consonanti mi riporta alla mente il
rumore di una moto che corre veloce sull’asfalto. A dirla tutta non ci sono
andata molto lontano, poiché sull’asfalto non corrono un paio di potenti ruote,
bensì le gambe di uomini e di donne che si muovono nel silenzio delle prime
luci del mattino.

I
runners non fanno rumore, percorrono chilometri solo con la gomma delle loro
scarpe. Si tratta di una gomma molto speciale che non cancella dal volto il
sorriso, né la determinazione di continuare a correre sotto la pioggia o il
sole battente; i corridori sanno bene che la strada per avvicinarsi di qualche metro
in più ai loro sogni, all’obiettivo prefissato, passa dal sudore, dalla
tenacia, dalla volontà di spostare i propri confini.

Col
vento sul viso che spazza via i pensieri, il respiro diventa l’unico interlocutore
del runner. La fatica, la perseveranza, gli spazi aperti connettono sempre più il
corpo allo spirito, l’uomo alla natura. Non si corre per fuggire ma per
avvicinarsi a se stessi e agli altri, seguendo ed inseguendo il rumore
dell’energia. Sulla “strada” dell’Ecomaretona (manifestazione non competitiva
che ha come scopo di far innamorare gli italiani della corsa e del loro Paese
con ben oltre tremila chilometri di corsa percorsi attraverso paesaggi
suggestivi di tutta Italia e che il giorno 7 agosto 2015 fece tappa anche a
Salerno) incontro il colonnello Gabriele De Feo, podista, Fondatore
dell’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) “42Kappa Running Team
Salerno”.

Con la luce che tiene accesa chi crede nella propria passione il colonnello
De Feo racconta la sua storia:

Nel 2006, mentre ero a Vienna in qualità
di Advisor presso l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in
Europa), partecipai alla mia prima maratona, quella volta come staffettista,
correndo la sezione di 16 km. Mi innamorai della corsa per l’atmosfera
straordinaria che si era creata tra tutti i partecipanti. Da allora
mi auto battezzai
“runner”.

Devo dire che il mio grande sogno da quando ho
iniziato a correre a Salerno è stato proprio quello di riunire i runners
amatori, quelli che fanno sport su strada (non su pista che è un’altra cosa),
sotto un’unica bandiera salernitana, perché credo fortemente che lo sport,
specie quello praticato per pura passione, per hobby (anche se poi ci si sente
grandi campion e ci si prefigge anche ogni tanto qualche obiettivo
impegnativo), sia sinonimo di aggregazione, di condivisione, dello stare
insieme.

I
miei mantra sono da sempre “l’unione fa la corsa” e “insiemesiamopiùforti”,
questo secondo in particolare lo abbiamo anche affiancato al nome della giovane
squadra: l’Atletica Salerno
che è nel contempo il coronamento di un progetto ma anche la
realizzazione di un sogno”.

Un
volo pindarico mi riporta alla marcia degli spartani verso le Termopili: “…Marciammo
per l’onore, per il dovere, per la gloria, marciammo!”

Anche
se viviamo nell’epoca moderna, al tempo del Covid – 19 e le marce sono sempre
più virtuali“l’onore, il dovere, la gloria” non sono parole
intrappolate nelle pagine di un’antica storia, ma – oggi più che mai -sono
stati d’animo che restituiscono la libertà e per i quali molti uomini mettono
in discussione se stessi per un momento di condivisione, di solidarietà, per
stare insieme soprattutto attraverso lo sport.  

I
runners – con le loro magliette colorate – sono una pennellata di energia sulle
strade grigie della città, un silenzioso esercito di scarpe di gomma che a
dispetto dell’età, dello status, dell’isolamento Covid, nella testa e nel
cuore, non ferma la corsa, poiché come dichiara De Feo: “La corsa, le gare, sono
occasioni uniche per far nascere e coltivare belle amicizie, condivisione di
valori, quelli sani, che piacciono a noi, quelli dello sport amatoriale, un
misto di passione, senso della sfida personale, un pizzico di competitività, ma
soprattutto sereno divertimento.”

E
allora stringiamo bene i lacci, un respiro profondo e via… perché i sogni si
rincorrono a piedi!

Lucia Quaranta