Bonus mobilità. FIAB: «benissimo il bonus bici ma non bisogna tagliare i pendolari dei piccoli centri»

La
FIAB, acronimo di Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, aderente
alla Federazione Europea dei Ciclisti, è un’organizzazione ambientalista che
riunisce oltre 140 associazioni autonome locali, sparse in tutta Italia, la cui
finalità è promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto
quotidiano per migliorare la mobilità e l’ambiente urbano, sia per la pratica
dell’escursionismo in bicicletta, vale a dire di una forma di turismo
particolarmente rispettosa dell’ambiente. 

Il
presidente nazionale FIAB, Alessandro Tursi, si è espresso in merito al
bonus bici, alle case avanzate e alle corsie ciclabili e ha esposto pubblicamente
le considerazioni della FIAB concernenti l’articolo 205 del Decreto Rilancio.

IL GIUDIZIO DI FIAB SULL’ARTICOLO 205 DEL DECRETO RILANCIO

Un
passo avanti, ma altri ancora ne serviranno. Benissimo il bonus bici da 500
euro – con una copertura massima del 60% sul costo del mezzo che si scegli di
comprare – previsto dall’articolo 205 del Decreto Rilancio varato dal Consiglio
dei Ministri, dove si fa esplicito riferimento all’obiettivo di «ridurre le
emissioni climalteranti
», ovvero quell’inquinamento che rischia di tornare
ad avvelenare l’aria delle nostre città. Da sempre favorevole ad incentivi per
la mobilità ciclistica, FIAB è convinta che si possa fare ancora meglio e
superare il limite di chi potrà accedere a questo bonus, ovvero soltanto i residenti
maggiorenni di capoluoghi di Regione, città metropolitane e capoluoghi di
Provincia e comuni con oltre 50mila abitanti. La Federazione Italiana Ambiente
e Bicicletta auspica che questo sia soltanto un inizio per non tagliare fuori i
pendolari dei piccoli centri, quelli che forse più di tutti hanno realmente
bisogno di un’alternativa all’automobile. L’altro grande tema è quello delle
corsie ciclabili, un primo importante cambiamento per il nostro Codice della
Strada.

Alessandro Tursi (a destra) e il ministro dell’ambiente Sergio Costa
Alessandro Tursi (a destra) e il ministro dell’ambiente Sergio Costa

Il
giudizio sui contenuti bike friendly della manovra da 55 miliardi è comunque
positivo. «Con il Decreto Rilancio – ha dichiarato il
Presidente FIAB, Alessandro Tursi
anche il Governo fa la propria parte
nella rivoluzione bici che sta avvenendo in questa Fase 2, che vede un profondo
cambio culturale dell’opinione pubblica e un coraggio senza precedenti di tanti
amministratori locali
». L’auspicio di FIAB è che il lavoro di tantissimi
sindaci e assessori non venga frenato (o addirittura ostacolato) dai tecnici
del Ministero dei Trasporti. «Il consistente bonus – ha aggiunto Tursi –
porterà nei comuni tante bici adatte a sostituire l’auto, come quelle a
pedalata assistita, ottime sulle distanze e nelle città con salite; oppure le
versatili pieghevoli che si portano nel bagagliaio e in ufficio; o
semplicemente bici da città di qualità, adatte per l’uso quotidiano
».

Da
sempre FIAB è concentrata anche su un altro aspetto che incentiva la mobilità
attiva, ovvero quella rete infrastrutturale bike friendly che, se ben
implementata, garantisce l’aumento della quota di spostamenti in bicicletta.
Nel Decreto Rilancio viene accolta una delle tante battaglie di FIAB, quella
delle case avanzate. In piena sintonia con la nostra campagna Prima la Bici, le
case avanzate ne sono una traduzione urbanistica perfetta: ad ogni semaforo
spazi per le biciclette in attesa del verde davanti alle auto in coda. Un
intervento che mette in sicurezza gli utenti attivi della strada e rende più
veloci gli spostamenti in bicicletta (a vantaggio di tutti).

Infine,
il Decreto Rilancio parla di corsie ciclabili in questi termini. «La corsia
ciclabile è parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata
mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea
a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso
senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del
velocipede.  La Corsia ciclabile è parte
della ordinaria corsia veicolare, con destinazione alla circolazione dei
velocipedi
».  L’Italia, in altre
parole, può mettere le basi per diventare un paese europeo in senso bike
friendly. Le corsie ciclabili si potranno infatti realizzare a prescindere
dalla larghezza della strada.

Foto copertina di  S. Hermann & F. Richter da Pixabay

Vincenzo P. Sellitto