Una vita per una vita: nasce a Firenze un boschetto dedicato alle vittime di Covid

Nasce a
Firenze un boschetto dedicato ai morti di Covid: un albero per ogni vita persa
a causa del virus. L’annuncio del sindaco Dario Nardella per ricordare le 172 vittime
della nefasta pandemia. Le mie riflessioni
.

Fase 3, fine lockdown, aria, “liberi tutti”, angoscia,
pericolo, Covid. Libere associazioni mentali del periodo storico in cui stiamo
vivendo, tra la paura del mostro Covid e il ritorno alla tanto amata odiata
“normalità”. Nella smania quotidiana di vivere e trafficare, nel caos esterno
urbano e quello interno delle nostre menti, ci siamo mai soffermati ad
osservare il verde o respirarne gli inebrianti odori? “Mai” – o “quasi mai” è
la risposta che darei per conto mio. Quando poi la calma sopraggiunge, come
flash di sogni o vite passate, ci appare un’immagine, riconosciamo un profumo o
un ricordo: l’odorosa siepe che costeggia i viali dell’ufficio o l’imponente
albero che ombreggia la casa del tuo vicino. E, per un attimo, ci sentiamo
bene.  Neanche in quel piccolo frangente
di benessere, però, momento di associazione tra ricordo e realtà, ci rendiamo
conto di quanto sia salvifico e potente il potere della natura.

Un piccolo preambolo che non sa di notizia, ma di
riflessione quotidiana, di momento di stop per capire l’interno e l’esterno, e,
infine, dare risalto alla notizia.

Una pianta, una
vita: 172 vite perse a causa del Covid nella città di Firenze. Per ognuna di
queste persone sarà piantato un albero con accanto una dedica, una frase, un
pensiero. Lecci, platani, ciliegi, salici bianchi, sorbi, tigli e farnie alcune
della varietà che i fiorentini hanno offerto in dono al verde urbano in onore e
memoria dei propri cari. L’iniziativa “Dona un albero” raccoglie subito
circa 600 adesioni, ovvero 600 piante donate al comune da posizionare in
diverse aree della città. Il progetto di forestazione urbana risale allo scorso
novembre ed ebbe inizio in occasione dell’annuale Festa dell’Albero.  L’iniziativa, spalleggiata dal sindaco Dario
Nardella ha il patrocinio dell’assessorato per l’ambiente nelle vesti di Cecilia
de Re. In quei mesi, per nulla sospetti, ogni pianta donata è stata dedicata ad
un nuovo nato o ad una persona amata. In tempi di Covid tutto è cambiato.

Alberi Firenze

Durante la presentazione del boschetto dedicato alle vittime
del Covid ben 36 sono stati i primi alberi messi a dimora in diverse aree
verdi, viali e strade di Firenze. “L’idea è quella di creare un boschetto
con 172 piante, ciascuna nel ricordo di una vittima, un luogo per non
dimenticaree per capire che uno dei modi per combattere l’epidemia è la
cura dell’ambiente” –
spiega il sindaco Nardella, mentre alle sue spalle
vengono impiantanti con cura e amore i primi fusti. “Un bellissimo esempio
di partecipazione al progetto di forestazione urbana e un modo per associare ad
ogni pianta un sentimento”
– afferma l’assessora Cecilia de Re,
sottolineando l’appartenenza degli alberi donati non solo alla città ma anche
ai cittadini stessi.  

La pandemia brutalmente ci ha insegnato che la vita è
effimera, che esistiamo qui ed ora.  Sta
a noi, però, imparare a processare, digerire, rielaborare ed infine trasformare
le esperienze vissute, anche le più dolorose. Se da un lato dunque vige la
verità esistenziale dell’hic et nunc, non dobbiamo dimenticare che πάντα ῥεῖ (dal greco,
“tutto scorre”), ma soprattutto che “nulla si crea, nulla si distrugge,
tutto si trasforma”
(legge della materia, Lavoisier).  Associare citazioni latine e greche a leggi
chimiche potrebbe sembrare azzardato o senza senso: la verità è che tutto è
collegato, e per tanti aspetti, l’uomo di duemila anni fa aveva già trovato
risposte più sensate delle nostre sul senso della vita e su come affrontare le
morte. In questo caso, su come affrontare una pandemia, paragonabile ad un vero
e proprio flagello o piaga.  

Per quanto sia doloroso, straziante
e lancinante è necessario elaborare i molteplici lutti che l’umanità sta
vivendo a causa del mostro Covid (così preferisco chiamarlo in chiave allegorica),
mostro che ha sconvolto il mondo intero. È per questo che iniziative come “Dona
un Albero”
sono fondamentali per tutti noi: oltre al grande esempio di
riqualificazione del territorio e generosità cittadina, diventano occasioni per
trasformare il dolore in qualcosa di altro, di diverso di nuovo, e chissà,
forse un giorno, in qualcosa di bello o semplicemente migliore.

Una vita per una vita.

Raffaella Grimaldi