Salerno. Presentata, la quarta edizione di “Aspettando i Barbuti”

Grazie alla preparazione, al sacrificio ed alla
professionalità dei professionisti dell’Accademia Scena Teatro e de “La Bottega
San Lazzaro”, anche quest’anno, costellato di incertezze e di precarietà in
particolar modo per un settore come quello dello spettacolo fortemente
penalizzato e vessato dall’Epidemia da Coronavirus, Salerno avrà non solamente il
suo storico Festival Dei Barbuti, ma anche la quarta edizione del Festival
“Aspettando i Barbuti
”.

 L’Edizione 2020,
presentata ieri mattina all’esterno dell’ex chiesa di Sant’Apollonia a Salerno,
si preannuncia ricco e variegato. Otto le serate in programma (costo del
biglietto 10 euro facilmente prenotabile sul sito www.postoriservato.it) che
avranno inizio sul palco di Santa Maria dei Barbuti (nel cuore della città
vecchia) il giorno quattro luglio alle ore 21. Ad inaugurare il Festival sarà
l’attrice e cantante Lalla Esposito che si esibirà in “Concerto blu”, un
omaggio a Domenico Modugno a ventisei anni dalla sua scomparsa.

Ad accompagnarla, al piano, Antonio
Ottaviano. Le serate proseguiranno con un omaggio ad un Maestro ed ormai un
classico della Letteratura italiana e non solo, Andrea Camilleri, scomparso
quasi un anno fa; “Caro Camilleri”, il recital in onore del creatore del
Commissario Montalbano si terrà il 12 luglio e vedrà protagonista il conduttore
televisivo e regista Pino Strabioli. Ed ancora, domenica 5 luglio Teatro
Novanta presenta “Napoli that’s amore” per la regia di Gaetano Stella e giovedì
9 luglio la compagnia “Arcoscenico” presenterà “Nu surdato sbruffone”, un testo
di Plauto diretto da Rodolfo Fornario. Venerdì 10 luglio, Scena Teatro
Laboratorio presenta “Na Mmesca Frangesca” di Antonio Petito per la regia di
Antonello De Rosa e sabato 11 luglio, con l’Associazione “Alba” diretta da
Giovanna Di Sarno, Giò di Sarno sarà il protagonista de “Napoli e…non solo”.
Gran finale con, oltre il recital “Caro Camilleri” diretto da Antonello De
Rosa, un omaggio al commediografo stabiese Annibale Ruccello a cura di Rino De
Martino e con Antonello De Rosa che porterà in scena, venerdì 17 luglio, il
capolavoro dello stesso Ruccello “Jennifer”.

Alla presentazione, molto seguita da
stampa e pubblico e, contemporaneamente da migliaia di appassionati collegati
tramite l’apposita pagina Facebook, sono intervenuti, sotto la moderazione del
giornalista Alfonso Maria Tartarone, l’Assessore alle politiche giovanili ed
all’Innovazione Mariarita Giordano, il Direttore artistico di Scena Teatro
Antonello De Rosa, Chiara Natella della “Bottega San Lazzaro” ed il Direttore
organizzativo Pasquale Petrosino.

“Siamo felici di tornare a respirare teatro-afferma il Direttore
De Rosa-dopo un periodo così lungo e complicato.  A dire il vero, non abbiamo mai smesso ma
farlo con la gente e tra la gente è una cosa completamente diversa rispetto ai
social ed i cellulari”. “Sarà una quarta edizione di grande spessore e ricca di
emozioni per noi tutti ed il pubblico-continua De Rosa- Un vero e proprio
omaggio alla cultura ed al teatro con in primo piano lo straordinario maestro,
Andrea Camilleri. “Sono onorata e lieta di presentare la quarta edizione de
“Aspettando i Barbuti, un’edizione che è nata con me, nel 2016. Un’edizione
preparata e studiata in un periodo non facile, di reclusione e di paura, che
merita ogni successo”-ha affermato l’Assessore Giordano dopo aver ringraziato,
anche a nome del Comune, gli organizzatori.

Commozione e riconoscenza da parte di Chiara Natella della
“Bottega di San Lorenzo”, figlia dello storico Patron del Festival Giuseppe,
scomparso quasi cinque anni fa a cui ogni anno il Festival porge il dovuto
omaggio come in questa edizione  a cui
gli organizzatori hanno dedicato la suggestiva illustrazione visibile sulla
locandina realizzata da Gelsomino D’Ambrosio. “Un Festival che è legato
indissolubilmente a mio padre ed Antonello De Rosa, continua Chiara Natella. Lo
stesso De Rosa ha tenuto a ribadire che “un virus non può assolutamente fermare
l’arte e la cultura. Occorre, dopo aver sconfitto il virus (cosa che ci
auguriamo avvenga il prima possibile), sconfiggere la paura e la diffidenza
verso l’altro”.

Stefano Pignataro