PAOLA BIANCHI “GIOCHI DI LUNA”. Recensione di Nicoletta Lamberti

 “La luna
mi appare strana questa notte, sembra quasi che la sua gialla faccia mi derida
ammiccando.”

“In realtà, da allora nessuna notte è più
trascorsa tranquilla per me… Troppi segreti si annidano tra le braccia
protettive delle tenebre.” “Adesso ho deciso di scrivere ciò che accadde.”

“Giochi di Luna” è un romanzo di Paola Bianchi, edito nel 2017 da Polis Sa Edizioni (II Edizione – Collana
Scintille”).
Il manoscritto della Bianchi – laureata in Lingue e
Letterature Straniere Moderne ed appassionata anche di Criminologia – rientra
nel genere fantasy horror.

La protagonista Doricea è un “Vampiro”, figura in bilico tra il bene e il male, tra luce e ombra, da sempre considerata essenza del Male. La trama del libro – asciutta ed essenziale – rivela l’amore eterno e profondo tra una donna, vampiro, risvegliatasi dopo duecento anni, ed un principe; un amore che sembra impossibile, lontano dal mondo, dai propri cari e dal proprio regno, destinato alla solitudine e all’esilio nei boschi.

“Immobile, di fronte a lui, era la
creatura più bella ch’egli avesse mai avuto il privilegio di ammirare.”

È la Luna con la sua magica e onirica
luce a illuminare amori, gelosie e vendette in questo libro.

“Cosa avrebbe potuto fare
adesso? Distolse con sdegno lo sguardo dal volto beffardo della luna.”

Il romanzo ruota attraverso quattro giovani personaggi: Doricea,
Carden, Mirabel e Garcilo.

“Doricea. Solamente questo
era noto, solamente un nome, niente di più. Il nulla circondava quella donna.”

Doricea di Tosker, la donna vampiro, eterea e lunare,
che – vissuta duecento anni prima nel regno di Lopristi – sembra una ninfa
uscita dal bosco. La fanciulla dorme di giorno e vive nell’ombra della notte.

“Doricea fissò quegli occhi sinceri,
quel sorriso irresistibile. L’amnesia era il suo rifugio ora, e la sua menzogna,
ma se desiderava vivere, non avrebbe mai potuto svelare l’oscura verità sulla
sua natura. L’avevano accolta con generosità e comprensione, anche se
conoscevano soltanto il suo nome che era inciso, come un leggero arabesco,
sull’anello d’oro che le ornava l’anulare destro.”

Il principe Carden di Jonaleria, perdutamente innamorato di Doricea,
si abbandona all’intensità della passione per questa donna “mostro”,
considerata “immonda creatura”.

PAOLA BIANCHI
PAOLA BIANCHI

“Per la prima volta in vita sua era fuggito. Fuggito da una donna, dalla donna di cui era innamorato. L’amava… che assurdità! Chi amava, dunque? Una donna o una creatura del buio? Una creatura stupenda e terribile, dal passato doloroso e un eterno, ignoto futuro.”

Carden, perdendosi nell’amore per Doricea, s’inabissa nelle
tenebre della morte.

“Il suo amato amico era mutato. Il
pallore innaturale della sua carnagione, il volto più affilato, i piccoli
canini puntuti, erano i chiari segni di ciò che era accaduto quando si era
abbandonato al bacio del vampiro. Nessuna speranza esisteva più per lui.”

Per Doricea Carden è il suo Atlanus, antenato dello stesso Carden,
ucciso dai suoi stessi cari con un “paletto di legno bianco”, perché divenuto
vampiro e che l’ha lasciata sola nell’eternità. “Mi ritroverai”.

“Amore e morte sono uguali, e il
giorno che io scoprii l’amore fu il mio primo e ultimo giorno di vita. Egli non
è più, perché anche noi possiamo essere distrutti a volte, ma in te l’ho
ritrovato e, come ancora amo lui, ora amo te.”

Mirabel di Tosken, cugina del principe è da sempre innamorata
del figlio del sovrano di Jonaleria. Offuscata dalla gelosia per l’amore tra
Doricea e Carden, Mirabel trama una tremenda vendetta nei confronti di Doricea
che le ha rubato l’agognato sogno d’amore.

“Il sospetto era purtroppo divenuto
ormai certezza e la gelosia attanagliava il giovane cuore di Mirabel,
lacerandolo con artigli acuminati.”

“Le aveva rubato il suo idolo, il suo
amore, l’eroe, ciò che di più caro aveva… ammaliando l’ingenuo cugino!”

Il nobile Garcilo, amico del principe Carden – oltre ad
essere il narratore che rivela la realtà della storia accaduta tanti anni prima
– comprende la vera essenza dei due amanti, “esseri particolari sospesi tra
la vita e la non-vita”.
Con il suo gesto di lealtà e di amicizia li libera
dal vero Male facendoli fuggire verso un destino di amore e di solitudine;
inseparabili alla ricerca di esseri come loro ed eternamente diversi dagli
altri essere umani.

“Garcilo era pronto a uccidere un
mostro, anche se celato dietro le più belle fattezze femminili che avesse mai
avuto la fortuna di scorgere, ma poteva uccidere suo fratello?”

Un romanzo fantasy e horror che ti
cattura per la semplicità della trama e dei personaggi, ma che ti catapulta in
un mondo sovrumano in cui la protagonista è un vampiro cosciente della sua
natura e della tragicità della sua vita e che non incarna il male, ma al
contrario è rispettosa della vita umana.

“Non so quanto mi resti ancora da
vivere, e le mie memorie vogliono essere una confessione, una richiesta di
perdono, ma soprattutto un avvertimento per gli altri, per tutti coloro che non
si spingono oltre la realtà quotidiana, per ignoranza, per superficialità…
per paura.”

Nicoletta Lamberti