Castel del giudice, Isernia. Scuola estiva nel bosco

Il poeta Khalil Gibran era solito dire che le
nostre anime rimangono ad aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo
.

Se quindi ad un bambino è data la possibilità di frequentare boschi ed ambienti naturalistici toccando con mano la bellezza dei paesaggi, delle foreste, dei campi, ci ritroveremo un domani di fronte ad un adulto rispettoso di ciò che ci circonda.

Ci sembra di capire che, tra le intenzioni
della pro loco e del comune di Castel
del Giudice
e dell’associazione Vivere
con Cura di Capracotta
, centri che simboleggiano la rinascita delle aree
interne dell’Appennino e dell’alto Molise, ci sia proprio la volontà di abituare
i più piccini ad interagire con la natura con un programma che è già alla sua
seconda edizione che prevede esperienze educative in quell’interessante regno
boschivo che si estende ai confini dell’alto Molise e dell’Abruzzo.

La “scuola
estiva nel bosco
”, fino al prossimo 29
agosto
, accoglierà bambini tra i 6 e gli 11 anni che sperimenteranno il
modo di vivere in natura osservando questo tipo di ambiente, ben distante da
quello tecnologico vissuto giornalmente, e cercando grazie alla presenza di
diversi esperti di capirne i bisogni anche interagendo con le forme di vita che
vi abitano.

Nicole
Razzini
, specializzata in scienze naturali, Giorgio Borghi, esperto in pratiche di
filosofia con i bambini ed il sostegno di una mamma castellana Enza Gentile, i piccoli partecipanti
verranno catapultati in una realtà di boschi, montagne, meleti ed è all’aria
aperta che sperimenteranno attività che permetteranno la conoscenza delle erbe
spontanee, delle piante, partecipando ai diversi laboratori organizzati: giochi
di educazione alla biodiversità nel bosco, poesie in fattoria, approfondimenti
sull’ecologia e sul riciclo, lezioni di “english for nature”, visite al meleto
ed al centro rafting di Castel del Giudice, alla vigna, al birrificio.
Immergersi nella natura significherà interagire con essa ed instaurare un
contatto intimo e diretto cercando di rendere consapevoli questi piccoli
esploratori delle condizioni del nostro pianeta e degli strumenti messi a
disposizione per arginare i disastri ambientali. Giocare con la natura non può
che risvegliare bei sentimenti perché quest’iniziativa si propone di far bene
ai bambini ma anche alla natura stessa.

Le esperienze fuori dalle mura degli edifici sono benefiche per la salute perché migliorano le abilità sociali, motorie, di intelletto. L’educazione ambientale è quanto mai necessaria quando si leggono questi dati così preoccupanti: nel 2013, una ricerca condotta dalla rivista “In a bottle” ha svelato che un bambino su due non ha nozioni sulla natura e sull’origine naturale degli alimenti. Ai giorni nostri è preoccupante la diminuzione progressiva e costante della fauna selvatica nei diversi paesi del mondo. Di fronte a queste emergenze, quindi, ben vengano azioni che danno l’opportunità di venire a stretto contatto con ambienti faunistici e floreali, di apprezzarli, di percepirne gli odori, i profumi, i sapori, i suoni.

Foto fornite
dall’ autrice

Silvia De Cristofaro