Roma la nuova terra dei fuochi

Lo diciamo forte e chiaro ormai Roma è la nuova terra dei fuochi, allo stesso livello di quella campana.

Perché ormai i roghi
tossici
sono all’ordine del giorno, lo sanno bene i cittadini del quadrante
di Roma Est, da Settecamini a Tor Sapienza, passando per Ponte
di Nona
e Rocca Cencia.

Da anni Associazioni e Comitati
di Quartiere, lottano contro questo annoso problema creato in particolare dai
campi Rom di Via Salviati e via di Salone, dal TMB di Rocca
Cencia
e dagli insediamenti abusivi e discariche a cielo aperto, che, ciclicamente,
nascono nelle varie zone.  Manifestazioni,
assemblee, denunce, esposti sono arrivati fino in parlamento.  Finché la Commissione Periferie della vecchia legislatura
ha sancito il danno per la salute dei cittadini.

 L’ultimo rogo è quello di Martedì 8 settembre al
campo Rom di via di Salone dal quale, anche se presidiato dalle vetture della
polizia locale, si è alzato un fumo denso di plastica bruciata che ha fatto
rintanare gli abitanti nelle proprie case. Questa estate è stato un supplizio
anche per residenti del Nuovo Salario, tra luglio e agosto non c’è stato
giorno, nel quale non ci sia stato un rogo, in uno di questi è stata uccisa addirittura
una volpe incinta. Tutto questo nel completo disinteresse degli amministratori locali;
la Sindaca, che è responsabile della salute dei cittadini, si preoccupa, invece,
di postare la pulizia di una scalinata e il Presidente della Regione Lazio neanche
sa dove si trovano questi roghi…Neanche i media nazionali si occupano di questi
fatti se non in rarissime eccezioni.

 Per fortuna i cittadini hanno i ‘social’ che permettono
loro di tenere traccia di questi fatti criminali, perché si tratta di attentati
alla salute pubblica e all’ambiente. Su Facebook nel tempo sono nati
vari gruppi da “Quelli che dicono STOP ai roghi tossici” a “Italia Avvelenata
Poisoned Italy”, “Stop Roghi Tossici Roma Est”, “NO TMB Salario”, gestisti da
cittadini che quotidianamente pubblicano foto o video di questi roghi, anche
per tenere una memoria storica di quello che accade nei vari quartieri.

I cittadini sono stanchi, perché oltre al
Covid si muore anche di diossina sprigionata nell’aria, ed ora che qualcuno si
occupi seriamente di questo problema!

Marco Caruso