Riaprire e ripartire, ma come?

Per non dover chiudere ancora occorre coscienza sociale, onestà intellettuale, maturità civica e, soprattutto, che chi dovrà controllare si assuma le proprie responsabilità.

Di Corto Maltese

Se si dovrà ripartire, e si dovrà, non si può prescindere dal prendere come punto di riferimento ciò che è accaduto in Sardegna, dove un allentamento delle restrizioni è stato colto come “è tutto a posto” e… sappiamo come è finita.

Perché non è vero che “è tutto a posto”, non lo è per nulla, ma è altrettanto vero che la nostra economia è allo stremo, che intere fasce sociali sono al collasso e che, soprattutto, sarebbe arduo continuare con restrizioni, almeno sulla carta, dure. Già si sono visti focolai di ribellione e le manifestazioni di disagio sono sempre più frequenti.

Si tratta anche di coerenza: come giustificare le chiusure dei locali se poi ci si ammassa nei supermarket, centri commerciali, treni e autobus?

Ripartire, ma come? Se i mezzi pubblici hanno dimostrato di essere inadatti già con le limitazioni e le scuole chiuse o parzialmente aperte. Se gli avventori dei bar non si rendono conto che, con il loro comportamento, sono i veri nemici dei locali che frequentano. Se, nella stragrande maggioranza dei casi, le distanze tra tavoli e clienti, in bar e ristoranti, è spesso ben al disotto del metro (figuriamoci dei 2 metri che sarà probabilmente il nuovo limite). Come ripartire, per non richiudere, se chi deve controllare si gira dall’altra parte per non vedere?

-Foto da ilmessaggero.it

Occorre prendere coscienza del fatto che chi trasgredisce danneggia se stesso, i suoi clienti e soprattutto chi cerca di osservare, pur se con difficoltà, le norme. Occorre coscienza sociale, onestà intellettuale e maturità civica. Bisognerà che ognuno faccia la sua parte, cosa che non sempre si è vista.

Perché non stiamo andando verso la “normalità” ma a una “nuova normalità”, come spesso si è detto.

E’ vero, con i vaccini renderemo al Covid vita più difficile, ma siamo ben lontani da averlo sconfitto, anche perché ancora poco, o quasi nulla, sappiamo dell’effettiva efficienza dei questi, soprattutto rispetto alle varianti, e sulla durata della loro protezione nel tempo.

-Foto da LA Nuova Venezia del 07/02/2021-

Dovremo conviverci, perché non possiamo pensare a una vita con rapporti sociali azzerati, economia allo sbando, scuola in grosse difficoltà. Dovremo farlo però in maniera “consapevole” e “responsabile”.

Dovremo farlo assumendoci ognuno le nostre responsabilità, popolo e istituzioni.

A differenza della scorsa estate sappiamo che il Covid non si scioglierà al sole ma andrà semplicemente in letargo, continuando però a camminare sottotraccia, non abbiamo scusanti!

 Ma puntare solo sulla responsabilità oggettiva si è dimostrata mossa perdente. A questo c’è una sola alternativa, che finalmente chi governa corra il rischio di essere “antipatico”, che i controlli si facciano in maniera seria e capillare, e che ne vengano spiegati i come e i perché.

-Sardegna Estate 2020. Una discoteca (foto da Repubblica)-

Chi ci governa dovrà smetterla di scaricare le proprie responsabilità sulla gente e dovrà avere il coraggio delle proprie azioni. I partiti dovranno finirla di esprimersi per slogan e fare proposte vere, meditate, corrette. I “populisti” dovranno avere il buonsenso (speranza ardua) di non cavalcare l’onda dello scontento (dove è finita la loro indignazione per l’immigrazione clandestina?). Prendiamo atto che Paesi ben più avanti di noi, nella campagna vaccinale, stanno riaprendo con livelli di attenzione altissimi e il mantenimento di norme anti-contagio.

Se questa nuova “ripartenza” sarà ancora una volta insensata, egoistica, mirata solo a immediati profitti…avremo perso tutti. Occorre ripartire in sicurezza oggi ma con lo sguardo che va oltre, per non dover chiudere ancora…ancora…e ancora!!!

Ho imparato che quando si segue una rotta, al di là di dove si voglia approdare, si deve fare in modo di evitare gli scogli, almeno quelli che conosciamo. E se siamo su una barca a remi…l’importante è vogare tutti dalla stessa parte e assieme, in questo modo, e con un buon timoniere, si può affrontare qualsiasi tempesta.

Buon Vento

Vostro