“Siamo stati naviganti”: racconti di vite sul mare
A Carloforte (SU), nell’ Isola di San Pietro, venerdi 23 luglio, è stato presentato il nuovo libro della LUC-Libera Università di Carloforte: Siamo stati Naviganti (autori vari)
Di Antonello Rivano
Si tratta della terza raccolta di racconti pubblicata a cura dell’ università popolare carlofortina dopo “Viola“, che aveva come tema la violenza sulle donne, e “Carloforte, luogo dell’anima-racconti da un’isola“
Così come tradizione della LUC, anche gli autori di questa nuova raccolta fanno parte di chi ha seguito i corsi di scrittura della LUC, assistendo alle lezioni tenute dalla stessa presidente Susanna Lavazza, giornalista professionista e scrittrice, durante le quali hanno potuto affinare la loro tecnica narrativa.
Pur trattandosi, a parte rare eccezioni, di scrittori dilettanti, alcuni anche alla prima prova, hanno imparato egregiamente a padroneggiare le loro tecniche, spesso molto diverse tra di loro, tanto da far dimenticare che non si tratta di professionisti della penna.
Per questa terza opera narrativa non si trattava più, come nei primi due casi, di prendere spunto da fatti di cronaca (Viola) o di puro esercizio di fantasia (Carloforte, luogo dell’anima), ma di vere e proprie biografie sotto forma di racconto breve.
Questa volta i protagonisti dei racconti hanno un volto e un nome familiari a tutta la comunità carlofortina, perchè si tratta di personaggi rappresentativi di una categoria che, spesso con grande spirito di sacrificio, ha fatto grande Carloforte: i naviganti
Ha aperto la serata la prof.ssa Nunzia Boccone, ex insegnate dell’Istituto Tecnico Nautico di Carloforte, scuola che ha sfornato nel corso degli anni il fior fiore degli apprendisti ufficiali, di macchina e coperta, della Marina Mercantile Italiana, professionisti che hanno saputo distinguersi e assumere ruoli di grande importanza all’interno delle compagnie di navigazione nelle quali hanno prestato servizio.
“Gli autori di questa raccolta– ha affermato la professoressa, che ha per anni insegnato letteratura- hanno saputo affrontare le tematiche di un mestiere che appare scontato ma non lo è affatto. Lo hanno fatto con entusiasmo e semplicità, amore e simpatia, ma soprattutto con empatia. Si sono addentrati in un mondo, una cultura, un modo di essere che spesso non riusciamo a capire, dando un ritratto più ampio, più umano, dei naviganti”
E’ stata poi la volta di Tore Puggioni, Sindaco di Carloforte, che è anche autore dell’introduzione del libro: “Ho vissuto il mondo dei naviganti in prima persona, mio padre era uno di loro: un nostromo che aveva iniziato la sua carriera dal gradino più basso, quello di mozzo di bordo. La prima volta che mio padre mi vide, e io vidi lui, avevo 11 mesi (alcuni imbarchi duravano anche più di un anno n.d.a) e per me era un perfetto estraneo, quando finalmente mi abituai alla sua presenza…era già arrivato il momento della ripartenza– ha raccontato il primo cittadino-La vita dei naviganti, ma anche di quella delle loro famiglie, è una vita di sacrifici, di malinconie per le partenze e di gioie per gli arrivi. Per chi resta a casa è anche una vita fatta di timori, paure, ogni tragedia del mare viene vissuta come se su quella nave ci fosse un proprio caro, per fortuna con i moderni mezzi di prevenzione e comunicazione la sicurezza in mare è notevolmente migliorata”
L’ Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Carloforte Aureliana Curcio nel suo intervento ha precisato: I naviganti carlofortini hanno contribuito alla crescita della loro comunità, non solo economicamente, ma anche, e soprattutto, culturalmente, favorendo quella apertura mentale che rende cosi diversa la comunità carlofortina dalle altre comunità isolane, grandi o piccole che siano“
La serata, è proseguita con la lettura, da parte degli stessi autori, di alcuni paragrafi tratti dai loro racconti. Gli interventi sono stati intercalati dall’esecuzione di brani musicali interpretati da Battista Ferraro, il musicista cantante carlofortino, accompagnandosi con la sua chitarra acustica, ha eseguito brani attinenti alla serata, taducendoli sul momento dall’ italiano al tabarchino (la lingua di radice ligure di Carloforte), ovviamente non poteva mancare “Crêuza de mä”, la canzone in genovese di Fabrizio De Andrè.
Numerosi gli spettatori intervenuti nella splendida cornice del “giardino di note, a ridosso delle antiche mura di cinta cittadine.
Gli autori della raccolta, che hanno letteralmente adottato, per raccontarlo, un navigante carlofortino per uno, sono:
Giovanni Bray (il navigante: Silverio Bray)
Erica Calvani ( il navigante: Assuntino Grasso)
Susanna Lavazza (il navigante: Agostino Granara)
Rosanna Maurandi (il navigante: Giovanni Luxoro)
Serena Pellerano (il navigante: Antonio Pascale)
Valeria Tornù (il navigante: Antonio Vignoli)
Walter Zappon (il navigante: Salvatore Leoni)
L’edit del libro è stato curato da Maria Simeone
“Ogni abitante di un’isola è, inconsapevolmente, un navigante”
Antonio Pascale (dal racconto di Serena Pellerano)