“I ponti”, per leggere e riflettere in famiglia

“I ponti”, casa editrice “Kimerik” (Messina), è la più recente opera letteraria della maestra e poetessa Michelina Napoli. Originaria di Mercato S. Severino, vive e lavora da tempo in Lombardia – per la cronaca a Cassano d’Adda. Classe 1960, l’educatrice ha all’attivo numerose pubblicazioni – sempre incentrate sulla figura dei bambini che frequentano le scuole primarie

di Anna Maria Noia

Per tutti i bimbi, compresi i piccoli che lei stessa definisce “speciali” (ovvero gli orfani; i “disagiati” – diciamo così; i minori provenienti da famiglie di immigrati o comunque umili; i ragazzini “classificati” quali manifestanti disturbi specifici dell’apprendimento),la Napoli ha sempre un’attenzione “speciale”. “I ponti”, nella collana “Pikkoli”, è stato pubblicato a luglio 2021. Consta di 36 pagine, tra testi e illustrazioni varie. L’agile libello riporta l’omonimo componimento letterario

Declinato in svariate versioni, nonché corredato da  immagini – quasi… “acquerellate “che riproducono  i ponti. È un album dedicato espressamente ai ragazzini dai 5-6 agli 11 anni, ma consigliato anche  alle famiglie.  Sì, perché i ponti – reali e/o metaforici – rappresentano proprio le radici familiari e territoriali. Una bella metafora, insomma, quella attuata da Michelina Napoli – che aveva già dato alle stampe l’opera “Radici d’Amore” (2019; rivolta ai bambini dai 9 anni in su). Anche “Radici d’Amore” ha costituito un progetto educativo (irrobustito  dalle contemporanee ricerche sulle e “delle” neuroscienze), che mira  ad unire nonni e nipoti: la “memoria storica” del nostro vissuto e il “futuro”.Sempre più proiettato (ecco il senso dei “ponti”) verso la tecnologia e i bit

La Napoli ha composto anche altri poemi e/o ha “partorito” altre pubblicazioni: “Tappeti di cielo” (luglio 2016); “A due passi dal canto” (del 2011); “Immagine compiuta” (1996) e tanto altro ancora. Torniamo al nuovo opuscolo (“I ponti” costa 12,60 euro). Il testo riporta la prefazione, molto semplice e intensa, dell’ingegnere Daniele Di Luca – “appassionato” della struttura dei ponti. Sia architettonici che “ideali”. In termini molto chiari, Di Luca esplica l’amore per le strutture solide e rassicuranti – i “ponti”. Analizzando i brevi  ma densi e significativi versi della poetessa sanseverinese e lombarda d’adozione, anche le immagini – naturalmente raffiguranti ponti – che la Nostra ha scelto per impaginare l’opera sono belle e innovative.

Al centro dell’opera, un bel poster con i versi de “I ponti”. Tutto da osservare (e da cui far scaturire riflessioni e spunti di idee), una volta staccato e attaccato alle pareti delle camerette. La parte finale del volumetto comprende alcuni fogli in bianco, da “riempire” a piacere – con l’estro e la fantasia dei giovanissimi scolari. Infine, ancora, una post-fazione (sempre a cura di Daniele Di Luca) a commemorare l’importanza e la poesia di costruzioni quali proprio i ponti.“La vita – dichiara la poetessa– ha qualità solo se sappiamo acquisire concetti, e da essi trarre benefici”. “Conoscere e approfondire concetti, fin dall’infanzia – afferma – ci fa trovare equilibrio”. Perciò – secondo la Napoli – occorre insegnare agli infanti concetti similari, appunto, a quelli di “ponte”. Il ponte implica la comunicazione, il costruire: è dunque – in sé – un concetto importante, fondamentale. “Realizzare i ponti”: è quello che effettua il “pontefice” (secondo l’etimologia del termine); durante le guerre i soldati li fanno saltare. Proprio per… “tagliare” una via di fuga (e di comunicazione) ai nemici che sul ponte transitano. Gli esempi dell’importanza dei ponti (fisici e figurati) possono essere innumerevoli.

Ma atteniamoci – ancora – alle parole della poetessahe “accusa” la società odierna (anche post Covid) di correre troppo; di “promuovere insicurezza”. Lei, dichiara, con i suoi libri rende più semplice far “metabolizzare” e assumere ai piccoli i concetti, gli elementi che possono poi farne professionisti competenti (e sereni) nel mondo di poi (di domani). Ogni suo contributo “editoriale” si concentra su un determinato concetto. Ad esempio, il citato “Radici d’Amore” si basa sull’esperienza della guerra. La maestra, nelle sue parole, fa il punto sull’antica tradizione orale, ma attualmente ritiene che nei libri più recenti non vengano veicolati proprio i “concetti”. La mancanza di concetti nella letteratura contemporanea, secondo Michelina Napoli, “non permette di coltivare la concentrazione; l’impegno; la responsabilità”. Perciò le persone leggono poco. Questo fatto, secondo l’autrice, è dovuto alla mancanza di concettualizzazione. Per quanto riguarda il libro, il concetto di ponte parte dalla realtà. Perché è dalla realtà che il bambino  destinatario del messaggio  sperimenta “esperienze che lo porteranno a comunicare nel quotidiano, con più facilità”. “  Oggi – esprime l’autrice – in cui le classi sono multiculturali, e accolgono bimbi da tutto il mondo, è indispensabile donare questo concetto di “ponte” agli scolari”. Poi avverrà l’elaborazione verso l’astratto. E si comprenderanno altri significati di “ponte”: attraversare il ponte significa – per la Napoli – andare “senza dimora” verso qualcosa che non conosciamo. Che non è nostra “dimora”. In questo consiste l’astrazione della continuità tra terra e Cielo; noi non abbiamo dimora, su questa terra siamo di passaggio. Ecco quindi un ulteriore passaggio tra umano e “Divino”: il ponte rappresenta l’umanità anche per le diverse tecniche, con le quali gli operai hanno costruito in passato e/o costruiranno in futuro.

Di legno, di ferro, in cemento: certamente questi materiali supportano il senso di pace che il ponte dovrebbe insinuare negli scolari. Il ponte, insomma, come collegamento – anche… “virtuale”. Anche come sinapsi neuronali, nel nostro cervello. Ricordiamo, a tal proposito, l’attenzione alle neuroscienze a cura della stessa Michelina Napoli – che ha “fondato” l’esperienza di “Radici d’Amore” proprio sullo sviluppo della ricerca neurologica (non solo concernente l’autismo, però). Il ponte – dunque – a ricordarci della fragilità e della caducità umana.

Il fine, la mission di Michelina è la costruzione di ponti da non distruggere. Ad esempio tra il Nord e il Sud non soltanto d’Italia, ma anche del mondo. E solo i bambini, così fragili e sensibili, si spera possano assimilare il concetto di costruzione per creare collegamenti, link, strutture. Ringraziamo pertanto la poetessa Napoli, per l’ottimo contributo “sociale” che emerge dalle sue   pubblicazioni.