“Dante e la Grecia”: convegno internazionale

di Stefano Pignataro

Il convegno, occasione di confronto e di studio tra eminenti studiosi ha visto la partecipazione di numerosi studenti provenienti da diversi istituti salernitani e numerosi patrocini tra cui la Società Dante Alighieri, la Repubblica Ellenica, l’Università di Salerno, l’Istituto italiano di cultura, la Società Ellenica italiana.  Dopo i saluti del Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Salerno Prof. Vincenzo Loia, della Direttrice del Disuff prof.ssa Paola Aiello, della Direttrice del Dipsum prof.ssa Rosa Maria Grillo, de Presidente della Società Filellenica Italiana prof. Marco Galdi, del Presidente della Comunità Ellenica di Napoli e Campania prof. Paul Kyprianou e dopo l’introduzione della prof.ssa Irene Chirico dell’Università di Salerno, sotto la moderazione del giornalista e scrittore prof. Paolo Romano, il convegno ha visto susseguirsi le relazioni dei proff. Claudio Azzara (Univ. Di Salerno), Davide Canfora (Univ.di Bari A.Moro), Eva Vigh (Univ. Di Szeged), Michele Rinaldi (Univ. della Campania), Pasquale Sabbatino (Univ. di Napoli Federico II) Ioannis Tsolkas (Università di Atene). Le conclusioni sono state affidate alla prof.ssa Rosa Giulio (Università di Salerno).

“ Tutti i relatori hanno dato un prezioso contributo di impegno e di rigore riguardo al progetto che da un anno ci vede intorno a questo tema: Dante e la Grecia-afferma la prof.ssa Giulio- In un tempo complesso come questo che stiamo vivendo ed abbiamo vissuto, organizzatori e relatori sono riusciti ad ideare una formula nuova  come una serie di interventi e di tavole rotonde,  di seminari distribuiti su un arco cronologico  molto ampio ed ad organizzare una tavola rotonda come questa di stamattina. Molti i temi che sono stati affrontati-continua la prof.ssa Giulio:  l’eterno confronto tra profezia e utopia,  grande elemento di modernità, la curiosità (altro elemento di modernità, l’andare oltre…tutti aspetti che sono emersi nei singoli interventi che ci restituiscono Dante nostro contemporaneo e che fanno si che Dante ancora ci parli”.