“Kiwanis”: a Baronisi (SA) passaggio di consegne

Giornate… “kiwaniane”, in queste settimane di novembre 2021, con un solenne passaggio di consegne tra luogotenenti e vertici del club service “Kiwanis”. Nella fattispecie delle realtà di Salerno e provincia (ma non solo).

di Anna Maria Noia

Di recente si è tenuto un pranzo sociale, tenutosi in un prestigioso hotel della Valle Irno (Baronissi – nel Salernitano), preceduto da una breve convention in cui – appunto – si è potuto vivere il cerimoniale del passaggio del testimone tra i responsabili di quest’associazione solidale.

All’evento, organizzato in una di queste domeniche novembrine, erano presenti i principali organi “amministrativi” (diciamo così) dell’ente benefico. In particolare ricordiamo e citiamo, assieme a tanti altri: il governatore del “Kiwanis International” – distretto “Italia-S. Marino”, Angela Catalano; il governatore eletto Salvatore Chianello (direttamente dalla Sicilia – per l’occasione); il segretario aggiunto del distretto, Giuseppe Azzarà; il luogotenente (o lgt) uscente della divisione “XIV Lazio – Campania – Sardegna” (sempre dello stesso sodalizio); tanti altri responsabili e soci (Salvatore Giello; Anna Mansi; Elisabetta Ferraro; Luigi Grimaldi eccetera). Da tutto il “Principato Citeriore” e da zone limitrofe.

Hanno partecipato alla kermesse (e, conseguentemente, al pranzo di gala) anche altri ospiti, ad esempio Salvatore Taurino – direttore regionale dell’associazione sportiva e/o di solidarietà “Special Olympics” – e consorte. Nell’ambito della manifestazione, è stata eletta quale luogotenente per l’annualità 2021/2022 l’avvocato sanseverinese Anna Bianchito. Una professionista seria, sensibile ed affermata (46enne), che ha a cuore gli impegni e gli intenti kiwaniani. Lei per il “Principato Citeriore-Salerno”.

Il “Kiwanis” è un club “service”, affine – per molti versi – ai “Rotary” o ai “Lions”; si distingue tuttavia dagli altri sodalizi per il focus mirato prevalentemente sui bambini, mentre le realtà similari hanno obiettivi più generali (si occupano degli adulti). Il “Kiwanis” è un’organizzazione mondiale (no profit), molto ramificata e presente in vari stati – con i suoi propri delegati. Sorta nel 1915 (precisamente il 21 gennaio), è una realtà attiva e dagli scopi ed obiettivi proficui.

Dagli Stati Uniti approda ben presto in diverse nazioni (anche) europee – e di qui in Italia. Molte iniziative e interessanti progetti (raccolte fondi; convegni; giornate e/o campagne di sensibilizzazione nelle scuole, ad esempio sul bullismo e/o sull’autismo, e tanto altro) dedicati ai piccoli – l’anello più debole della società – sono il biglietto da visita di tale associazione meritoria. Il tutto affinché sia migliorato il mondo, partendo dai bambini – appunto. Prendendoci cura dei piccoli, degli umili (particolarmente nelle aree internazionali più misere e povere, o interessate da conflitti ed abusi di potere), contribuiamo a rendere il pianeta un luogo più vivibile e con una marcia in più verso ideali di solidarietà e di uguaglianza. Da un termine algonchino (e/o pellerossa) americano ecco che il significato assume la sfumatura di “condividere”; “conoscersi”; “commerciare”. Difatti, la mission; il logo; il motto dell’associazione è: “Serving the children of the world” (“Servire/assistere i bambini del mondo”). Tutto all’insegna dei diritti dei minori, come sempre. Affiancando ulteriori enti, di grande rilevanza internazionale – ad esempio l’Unicef o altri organismi per il benessere e la tutela dei minori. Anche il 2021, dunque, vedrà l’attenzione dei kiwaniani posarsi sui bambini. Anna Bianchito – neoeletta luogotenente – ha scelto un ulteriore slogan proprio ad illustrare quanto si attuerà quest’anno: “Per i loro diritti, Kids need Kiwanis”. “I bimbi hanno bisogno di Kiwanis”.

Tra il 2021 e il 2022, il club si occuperà della tristissima situazione dei bambini nello Yemen – notoriamente una terra martoriata e umiliata; stuprata. Qui le tante guerre hanno violato l’infanzia e i più deboli. Oltre alle emergenze belliche e umanitarie, nonché sanitarie (davvero gravissime!), lo stato di perenne incertezza e precarietà dell’esistenza mina la serenità fisica e psichica dei minori. Che muoiono di fame o di stenti, abbandonando presto l’innocenza e il candore, la serenità, dell’infanzia (ad essi negata). I piccoli Yemeniti soffrono la fame, l’abbandono, il freddo, la violenza, il buio intorno a loro. Senza cibo, vestiti, cure mediche e aiuti vari. Non solo in Yemen, ma anche altrove – in aree planetarie purtroppo sempre più mortificate dallo strapotere di pochi.

Ma cosa si propone il “Service”? Secondo quanto afferma – tra gli altri – la stessa nuova lgt Bianchito, occorre sensibilizzare gli altri… “colleghi” kiwaniani nel mondo sulla tragedia dei piccoli yemeniti – ingiustamente sconosciuta o ignorata. Salvandone quanti più possibile dalla morte per malnutrizione acuta. Un progetto complesso ma, senz’altro, urgente e opportuno. Due le fasi… “concomitanti” del progetto: dapprima il cercare di organizzare raccolte fondi da donazioni, a cura dei club “Kiwanis” o da esterni (ad esempio vendendo dolciumi o regalie); poi il concomitante trasferimento del ricavato al Comitato Italiano dell’Unicef.

Proprio con tale ente, il “Kiwanis” ha stipulato una convenzione di partnership, confluente nel progetto (più generale) “Lotta alla malnutrizione in Yemen”. Unicef utilizzerà le donazioni “Kiwanis” per acquistare bustine di alimenti “terapeutici”, a base di pasta di arachidi concentrata. Valore energetico: 500 calorie ciascuna dose e/o bustina. Il bambino malnutrito (nello Yemen) dovrà assumere tre bustine al giorno per otto settimane. Al termine di questa cura sarà salvo. Spulciando i costi, alla fine con soli 42 euro il bambino potrà tornare a giocare – rinascendo al mondo e alla sua famiglia. Questo è quanto, riguardo al progetto di lotta alla fame nel cosiddetto “Terzo Mondo”. Ed è un modo per sviluppare gli ideali e gli intenti di fratellanza, veicolati dal service. Principi (statutari) come “rettitudine”; “giustizia”; “patriottismo”; “buona volontà”. Letti nel corso del breve convegno tenutosi nel centro irnino di Baronissi – di recente. Il passaggio di consegne e del gonfalone è stato ufficializzato, simbolicamente (come da prassi), dal suono di una campanella (tre rintocchi) e dall’ascolto – in piedi – dei tre “canonici” inni: quello “alla Gioia” (meglio noto come Nona Sinfonia di Beethoven, testo ideato da Schiller); l’inno kiwaniano; l’inno italiano di Gotifredo o Goffredo Mameli.

Dopo gli inni suddetti e alcuni indirizzi di saluto, ecco enunciata (ed enucleata) la cosiddetta “regola d’oro” del club succitato – ovvero: “Fa’ agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”. Questo, pressappoco, il senso della “regola d’oro” – cui sono ispirate le azioni del “Kiwanis”. Hanno preso la parola, durante l’incontro, diversi protagonisti della vita sociale della realtà. Tra costoro, ecco il sanseverinese Luigi Grimaldi – eletto nel 2019 e quindi responsabile uscente. A quanto si è detto, da parte di tutti gli astanti al tavolo del meeting, la pandemia del Covid-19, ha fatto sì che fossero “rallentate” e “posticipate” (mai annullate del tutto) alcune iniziative e proposte del service. Che adesso dovranno essere – naturalmente – poste in essere con maggiore incisività. Dopo il lockdown internazionale. Per tendere una mano a chi è nel bisogno; in difficoltà – sempre, ovviamente, iniziando dagli infanti.

Con progettualità “semplici” (nel loro porsi in essere) come le tombolate, le raccolte fondi, gli incontri nelle scuole – su tematiche delicate, cogenti, attuali. Si ricordino le lectio sui problemi legati al bullismo e le discussioni di approfondimento sulla condizione autistica – che in passato hanno raggiunto un notevole livello di attenzione; tra docenti e allievi delle istituzioni educative – anche nel Salernitano.

Tra tante idee, anche quelle legate all’istituzione di apposite case famiglia per ragazzi in difficoltà – sempre “targate” Kiwanis. Riportiamo adesso le parole della nuova luogotenente, la sanseverinese Bianchito: “Mi impegnerò ad attuare quanto è nelle mie possibilità, coinvolgendo il distretto al quale appartengo e i soci delle altre divisioni”. La Bianchito ha poi fatto sapere, sempre nel suo discorso di insediamento, che nominerà alcuni responsabili o “addetti” per svariate categorie di iniziative. Hanno poi discusso altri vertici “Kiwanis”, come la già citata Catalano. Che ha auspicato di lavorare anche per altre campagne, per esempio riguardanti il contrasto al tetano per i bimbi poveri. Molte attività – secondo Angela Catalano – coinvolgeranno anche “Special Olympics”. Si pensa – infatti – a dei particolari campus estivi che vedranno partecipi strutture territoriali; lo stesso sodalizio “Special Olympics” e le famiglie dei ragazzini differentemente abili – per permettere loro di godersi l’estate in bellezza e assicurando loro benessere.

Proseguiranno, inoltre, le attività di sensibilizzazione nelle scuole del territorio. Infine, ecco un nuovo progetto: quello di “Dottor Kiwanis”. In pratica, i membri che svolgono (o hanno svolto) la professione medica e/o sanitaria metteranno a disposizione le proprie professionalità e competenze – almeno una volta al mese – per curare i pazienti pediatrici meno abbienti. E si pensa già a un’iniziativa denominata “Anch’io gioco” – per gare paralimpiche e/o ciclistiche. A proposito di ciclismo, starebbe già prendendo forma l’idea di una competizione appunto ciclistica, con sette tappe (a partire dalla città di Bari) e la donazione di cento maglie rosa – tutto dedicato ai diversamente abili e/o ai ragazzini con difficoltà. Questo è il resoconto della giornata novembrina, con il pranzo – a base di gustose e ricercate leccornie. Un menu semplice ma delizioso, con torta finale.

A coronamento di tutto, ecco una lotteria di beneficenza. Con estrazione e il ricavato andato in beneficenza. Ogni biglietto andava dai 5 euro in su (offerta libera a partire proprio dai 5 euro); si vinceva un originale e simpatico manufatto: un corno di ceramica artigianale che si illuminava. Ben 300 euro sono stati raccolti (per l’appunto da questa “riffa”) e poi destinati al progetto inerente i bambini yemeniti. Discutendo convivialmente, si è ventilata una proposta per la vaccinazione anti-Covid destinata – eventualmente – all’infanzia meno abbiente. Per i piccoli che non hanno l’opportunità di accedere ai vaccini. Una proposta che vorrebbe o potrebbe affiancare le altre iniziative in itinere e/o in cantiere – da parte di questo ente di beneficenza.

Soddisfatta Anna Bianchito, tutto è terminato tra i sorrisi e rendendoci tutti arricchiti – nel pensare a chi è meno fortunato di noi.