Un Cavaliere al Colle

A ben pensare probabilmente neanche “lui” avrebbe osato immaginarlo, forsanche per la peggiore delle sue barzellette, quello che i suoi alleati stanno proponendo in questi giorni. E “forse” gli italiani si sarebbero accorti che “non è una di quelle barzellette”, ciò che si potrebbe palesare da qua a qualche giorno, se solo non fossero distratti da ben altre notizie ed emergenze.

Credo che il “berluconismo”, con annessi e connessi, sia uno dei mali peggiori che l’Italia abbia mai avuto, e nonostante tutto ancora ha.  A cominciare dall’evento delle TV commerciali che ha distrutto ciò che il servizio pubblico aveva costruito dalla sua nascita sino ad allora. Un servizio pubblico che aveva contribuito in maniera determinate all’alfabetizzazione dell’Italia, alla sua rinascita ed effettiva unità nazionale, avvicinando un Nord e un Sud del paese almeno di fronte al tubo catodico. Un servizio pubblico che, sotto le ali del “Cavaliere” si è via via sempre più invischiato in una corsa verso il basso, relegando cultura e prodotti televisivi di qualità nei cassetti delle teche RAI. Ciò ha posto le fondamenta a quell’analfabetismo funzionale di cui l’Italia detiene il triste primato europeo. Male che ha dato il via a quella deriva mentale che trova nei Social il suo terreno più fertile.
Il “Berlusconismo” che ha mercificato e mortificato la figura femminile e fatto sì che tante “onorevoli”, che si sono sedute e succedute sugli scranni, siano state premiate più per la loro avvenenza e “particolari” favori, che per le loro capacità politiche e intellettuali. Il “Berlusconismo” dei Bunga Bunga, delle “nipotine” di Mubarak e delle condanne ai servizi sociali. Quello delle pacche sul sedere e delle barzellette negli eventi istituzionali internazionali.
Senza parlare dei problemi economici e sociali dell’Italia nascosti, come la polvere sotto il tappeto, per fare vedere che “tuto va bèn madama la marchesa…tutto va bèn”, tanto “i ristoranti sono pieni”, come diceva lui.
Quella polvere che, una volta rimossi, da altri, i tappeti che la celavano, ha portato gli italiani ai sacrifici di “lacrime e sangue” che ben conosciamo.
Ecco, anche solo pensare al “cavaliere” come candidato al Colle è offensivo per ogni italiano a cui sia rimasto un briciolo di buon senso. In cuor mio spero che chi lo sta proponendo lo faccia solo per una mera manovra politica, per avere via libera al vero loro candidato (tutti validi se confrontati con lui) e non ci creda veramente.

Comunque, mi rivolgo rispettosamente a lei Cavaliere, provi a essere quello che una sua alleata, probabilmente dopo una festa in cui ha esagerato, ha detto che lei sia: Un patriota.
E come tale faccia un passo indietro, magari dicendoci che era tutto uno scherzo, una di quelle sue barzellette che non facevano ridere nessuno se non i suoi lacchè.

Forse come Corto Maltese, cittadino del mondo e residente su una barca che solca tutti i mari, potrei far finta che tutto questo sia normale, che un paese come l’Italia, ricco di arte, cultura, che ha dato i natali a menti e artisti eccezionali, possa permettersi una fase goliardica, anche se abbiamo già dato per venti lunghi anni. Ma pensare che su quella poltrona, che è stata di Sandro Pertini (tanto per dirne uno) si possano posare le terga di “lui” …bhe, questo è troppo anche per me, che in fondo non sono che frutto di fantasia, alter ego di un folle che crede ancora nei valori e nella morale degli uomini. In bocca al lupo e in culo alla balena…Italia.