PALMA DI MONTECHIARO. Biennale d’Arte Contemporanea del Gattopardo-Le interviste
Per la Prima Edizione della Biennale d’Arte Contemporanea del Gattopardo – il cui curatore è Michele Citro e che si terrà dal 23 aprile al 8 maggio 2022 a Palma di Montechiaro in Sicilia – il tema è “HOMODEUS. Il dilemma dell’uomodio”.
Oggi intervistiamo Fabrizio Trotta che presenta l’opera:
IL MURO DEL SUONO BIANCO / THE WALL OF SOUND WHITE
Polis Sa Magazine: Fabrizio Trotta, Lei espone alla Biennale d’Arte Contemporanea del Gattopardo a PALMA DI MONTECHIARO a cura di Michele Citro dal 23 aprile al 8 maggio 2022.
Il tema è “HOMODEUS. Il dilemma dell’uomo dio” . Un tema interessante e attuale in una società nella quale, ormai, ognuno di Noi è concentrato solo su se stesso e sul proprio mondo!
Un uomo – Dio, insomma, che si sente “onnipotente”, ma nel contempo “solo” nell’Universo.
Polis Sa Magazine: “La sua opera IL MURO DEL SUONO BIANCO riconduce al concetto di Uomo e Dio?
Che significato ha la sua opera o, per meglio dire, che interpretazione dobbiamo dargli noi, spettatori, che la visioniamo?”
Fabrizio Trotta: “L’arte è uno strumento che permette non solo di esteriorizzare la propria interiorità, ma anche di entrare nel vissuto degli uomini, aiutandoli ad osservare, riflettere e contemplare, per cogliere aspetti della realtà o per giungere a una piena consapevolezza di sé.
In una società materialista, distratta, caotica e superficiale – dove prevalgono sempre più ego, vanità, potere e si palesa un allontanamento progressivo dalla spiritualità – serve un “muro di suono” come risveglio delle coscienze, una scossa per rimuovere il torpore degli animi, un’onda d’urto per riaccendere la curiosità, una forte vibrazione che spinga nuovamente l’essere umano ad interrogarsi sui quesiti ancestrali.
La scelta della pulizia cromatica, in quest’opera, nasce dall’esigenza di enfatizzare il ritorno alla ricerca dell’essenza e dell’essenziale come punto di partenza per l’ascensione.”
Polis Sa Magazine: “Per la sua opera ha utilizzato materie diverse: Pigmenti, resina acrilica e woofers smaltati. Lei utilizza tecniche diverse e svariate tipologie di materiali che le consentono di esprimere le emozioni correlate all’utilizzo degli strumenti musicali e/o le sensazioni derivanti dalla musica in sé.”
Fabrizio Trotta: “Mi definisco un pittore, nell’accezione moderna del termine, molto affascinato dalla terza dimensione. Essa viene introdotta e affrontata continuamente nei miei lavori, divenendo una delle mie cifre stilistiche, ed a tale scopo utilizzo sia i mezzi classici della pittura con tecniche nuove che diversi materiali e/o oggetti.
La musica è la mia costante, poiché provengo da un passato di arrangiatore e produttore musicale; dopo averla rappresentata in molte sue forme (ideazione, esecuzione, ascolto, danza, miti, gioco e interazione) la ricerca negli ultimi anni è concentrata sull’analisi del parallelismo tra suono e colore, sia dal punto di vista fisico che emozionale. Entrambi sono forme di Energia che attraverso la loro matrice di frequenze, colpiscono i nostri sensi scatenando quel mix di emozioni che sono il motore della vita.”