“Omaggio a Ruccello”: Complessità e bravura

di Stefano Pignataro

“Omaggio a Ruccello” realizzato dalla Compagnia teatrale  “Scena Teatro” diretta dal regista Antonello De Rosa sotto l’organizzazione di Pasquale Petrosino , andato in scena gli scorsi 27-28 febbraio,  mette in risalto come sia possibile affrontare un autore complesso difficile denso come Annibale Ruccello in un unico spettacolo che comprenda diverse trasposizioni teatrali tutte collegate fra loro da una linea di scrittura  strettamente unita e sinergica tra in testi affrontati.

  Gli attori della compagnia, cimentandosi in diversi testi tra cui “Ferdinando”, “Saro” e “La Rosa” di Francesco Silvestri hanno messo in risalto le caratteristiche principali del teatro ruccelliano,  caratteristiche costituite da un’analisi fredda , quasi spietata,  intensa , reale , viva di una società in perenne mutamento;  una società che guarda se stessa attraverso una lettura non convenzionale ma che invita a riflettere criticamente.

Una collettività devastata: ne è un esempio il testo Ferdinando in cui l’occhio della sorella racconta tutta la disgregazione intellettuale di una borghesia ormai non più riconosciuta come quella ufficiale. Si comprende, leggendo il testo scritto dal drammaturgo stabiese, dall’oscillazione del linguaggio. Il linguaggio, infatti,  fa capo a a Viviani e prende come ispirazione  Pasolini .

Lo stesso Pasolini  è preso d’esempio con il suo romanzo “Teorema”,  un romanzo che mette in risalto una borghesia che alla fine degli anni 60 non ha più nulla da consegnare allo spettatore se non incertezze, dubbi,  frammentazioni,  fragilità; un paragone  molto interessante poiché invita lo spettatore o il lettore  come anche lo stesso autore ed il resista a rileggere ed a comprendere il mutamento civile ed antropologico a distanza di vent’anni . Una lettura che il critico teatrale Enrico Fiore analizza nella sua monografia “Teatro” edita da Ubulibri nella pagina dedicata al drammaturgo;  una borghesia anni ’80 in cui i costumi sono cambiati in un secolo in cui manifesta il suo apice ed il suo crepuscolo .

Scena Teatro mette in scena personaggi quasi da complesso edipico è in cui Il sesso fa da padrone ma è un sesso Comunque controllato. Una sessualità, quella di Ruccello che, anche se il testo fa presagire il contrario, è sfogata attraverso la parola, poco nel corpo. Anche nello spettacolo andato in scena lal “Teatro La Mennola”, gli attori di teatro sono magistrali anche nell’interpretare la fisicità  dei protagonisti.

“Omaggio a Ruscello”, inoltre,  e anche un’ulteriore prova di scrittura di Antonello De Rosa che esce vittorioso  ancora una volta ad amalgamare diversi testi differenti ma che raffigurano corpo ed anima di un Teatro che si rilegge e si analizza.

“Omaggio a Ruccello”, andato in scena presso il piccolo teatro La Mennola di Salerno dall’11 al 13 marzo, è un inedito firmato da Antonello De Rosa. Sul palco una delle numerose classi laboratoriali da lui dirette: Carlo Simeoni, Gennaro Rosa, Renato Rescigno, Teresa Massaro, Rosanna De Bonis, Franca Guarino, Paola Liguori, Maria Russo, Lia De Blasio, Nina Stimolo e Maria Mazziotti.