PALMA DI MONTECHIARO. Biennale d’Arte Contemporanea del Gattopardo-Le interviste
Per la Prima Edizione della Biennale d’Arte Contemporanea del Gattopardo – il cui curatore è Michele Citro e che si terrà dal 23 aprile al 8 maggio 2022 a Palma di Montechiaro in Sicilia – il tema è “HOMODEUS. Il dilemma dell’uomodio”.
Oggi intervistiamo Tina Sgrò che presenta l’opera:
LA LUCE CHE VIENE / THE ONCOMING LIGHT
Polis Sa Magazine: Lei espone alla Biennale d’Arte Contemporanea del Gattopardo a PALMA DI MONTECHIARO a cura di Michele Citro dal 23 aprile al 8 maggio 2022.
Il tema è “HOMODEUS. Il dilemma dell’uomo dio” . Un tema interessante e attuale in una società nella quale, ormai, ognuno di Noi è concentrato solo su se stesso e sul proprio mondo!
Un uomo – Dio, insomma, che si sente “onnipotente”, ma allo stesso tempo “solo” nell’Universo.
Polis Sa Magazine: “La sua opera ‘LA LUCE CHE VIENE’ riconduce al concetto di Uomo e Dio?
Che significato ha la sua opera o, per meglio dire, che interpretazione dobbiamo darle noi, spettatori, che la visioniamo?”
Tina Sgrò: “Riflettere su una tematica così importante è stata una sfida che ho accolto con entusiasmo. Cos’è oggi la divinità per una dimensione contemporanea dell’uomo? Mi viene in mente solo una parola: illusione.
Cosa vediamo quando ci illudiamo di vedere? L’Uomo sconfigge se stesso nella ricerca di un mondo virtuale, dove è inevitabile perderci nella pura illusione di cercare e trovare ciò che ipoteticamente desideriamo. Perdendo la consapevolezza del “forse” del “magari” che tocca la nostra esistenza. Abbiamo solamente finte certezze e crediamo di poterci nutrire di ciò. Quindi in fondo il Mito è irriconoscibile e intoccabile, nello scarso desiderio di avere dei punti solidi di approdo.
Ho costruito un raggio di luce che è speranza e forza. Responsabilità. Perché solo attraverso la luce tutto si compie. Quando la luce si spegne tutto cessa di esistere. La luce come antico elemento che tocca e trasforma.
Ma forse in questa epoca ci siamo un pò persi, rincorrendo falsi miti di progresso e tecnologie presuntuose. Solo un urgente ritorno al nucleo originario della nascita della luce, quindi creazione dell’umano e progresso, può recuperare la reale dimensione dell’esistenza.”
Polis Sa Magazine: “Lei predilige tela e pennello e le sue opere, dedicate innanzitutto alle ambientazioni reali casalinghe, domestiche, sono caratterizzate da forti contrasti di luce.
La luce è essenziale nelle sue opere, è al centro dei suoi quadri, è in primo piano e lascia ai margini anche le figure umane. Il contrasto di colori crea un alone di mistero, oltreché di irrequietezza!
Tina Sgrò: “Nel corso del mio progresso pittorico, la luce è diventata grande sorgente di energia e speranza. Gli ambienti descritti nelle mie opere sono dei tipici luoghi dell’anima e della memoria, dove vi è una necessità umana dettata anche da una assenza forse a volte presuntuosa. Ma è proprio quella sensazione spesso percettibile della presenza/assenza, che anima e costruisce all’interno del contenitore cromatico, una dimensione onirica.
Il ricordo e la malinconia dei vuoti, sempre riempiti di luce dolcemente invadente, reinventa paesaggi spirituali che tendono ad emozionare e avvolgere lo spettatore.
Colpi di pennello, graffi, una gestualità nevrotica e a tratti folle e indomita.
Chi ferma il suo sguardo davanti alle mie opere non fa altro che sviluppare una compartecipazione creativa, che dà significato e identità alle cose.”
By Nicoletta Lamberti