“Siamo tutti nichilisti?”: il libro di Antonio Migliarino sarà presentato a Mercato San Severino (SA)

Mercoledì 18 maggio corrente anno, dalle 17 alle 19, le sale del convento di Sant’Antonio – Piazza Dante 9 (Mercato San Severino) – ospiteranno la presentazione dell’opera: “Siamo tutti nichilisti?”; pubblicazione del giornalista pubblicista Antonio Migliorino. La casa editrice è “Il quaderno”, di Boscoreale (Napoli). Il volume consta di 160 pagine; è stato stampato a gennaio 2022.

Il lavoro, il cui sottotitolo recita: “Dal nichilismo debole all’umanesimo integrale di Jacques Maritain”, è un saggio filosofico che verte sulla tesi di laurea triennale in Scienze Religiose, facoltà frequentata dall’autore – presso l’istituto “San Matteo” di Salerno.

Antonio Migliorino, di origini cilentane, vive a Mercato San Severino da tempo. Iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti dal 2014, si laurea in Giurisprudenza nel 2016. Successivamente riscopre il senso più profondo della fede e la bellezza della Parola di Dio. Grazie a ciò, diviene attivo frequentatore della parrocchia di Sant’Antonio nonché volontario Caritas – presso la stessa istituzione ecclesiastica. Attualmente è iscritto al primo anno del corso di laurea specialistica sempre in Scienze Religiose, a Salerno.

A discutere della pubblicazione ci saranno, per i loro interventi: Carla Romano – scrittrice e docente universitaria di Storia della Filosofia e Teoria della Scuola, all’istituto di Scienze Religiose “San Matteo”; il consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, nonché presidente dell’Assostampa “Valle del Sarno”, Salvatore Campitiello; padre Giulio Marcone – parroco di Sant’Antonio; Stefania Spisto, responsabile de “Il quaderno edizioni”. A moderare: la cronista Anna Maria Noia. Sarà presente l’autore.

In particolare, Carla Romano è autrice di svariati saggi filosofici e teologici; alcuni di essi sono dedicati al pensiero di Jacques Maritain; di Edith Stein (filosofa e mistica di origine ebraica); di altri pensatori. La scrittrice Romano ha, inoltre, trattato più volte il tema dell’amicizia nella Patristica – branca della teologia molto articolata e complessa, vasta. Su sua esortazione, Antonio Migliorino ha deciso di dare alle stampe quanto ha espresso già nella tesi di laurea – come affermato sopra. Nasce così quest’opera.

L’elaborato, pertanto, nasce dal desiderio di analizzare e approfondire il concetto di nichilismo – da un lato – ma anche di compararlo all’altro concetto del “personalismo cristiano”; veicolato da Jacques Maritain. Un filosofo cattolico dei primi del ‘900 – allievo di Henri Bergson. L’intento di Migliorino è comprendere in che modo la filosofia (e soprattutto le scienze religiose) possa (possano) intervenire sull’educazione delle nuove generazioni, ai nostri tempi – così relativistici e secolarizzati. All’insegna dei disvalori.

Nichilismo e umanesimo integrale, dunque. Visti e vissuti nelle sfaccettature e/o declinazioni delle varie epoche nelle quali si è parlato di tali cardini delle scienze filosofiche.

Il testo è un’indagine di matrice storico-filosofica; stimolata dalle puntuali lezioni a cura della professoressa Carla Romano e di don Francesco Coralluzzo, anche lui docente all’Issr “San Matteo”. Dai quali il trentasettenne Migliorino ha tratto elementi e spunti di riflessione e speculazione – non fine a sé stessa, non autoreferenziale bensì produttiva. Argomento di studio, per capire il mondo che ci circonda.

Con la domanda: “Siamo tutti nichilisti?” Migliorino ci interpella, ci interroga, sembra quasi provocarci; soprattutto ci coinvolge – riguardo tale interrogativo inquietante e sarcastico. Una domanda certamente… “retorica” ma essenziale, che mira a indurre una soluzione o almeno una ricerca: la tensione verso l’Io e l’interiorità, restando perplessi nei confronti dei valori – contrapposti al “Nulla”. O invece risvegliandoci dal torpore, anelando l’Infinito – che è Dio.

Il volume è articolato in tre capitoli centrali e in un epilogo. Il primo capitolo è dedicato agli approfondimenti sul nichilismo e/o sui suoi anti-principi. Tutto ruota attorno a tre temi fondamentali, e cioè: il Nulla; l’Essere; il Nichilismo tout court. Visto da una prospettiva anche storico-sociale. Dall’antica Grecia in poi, fine ai nostri giorni – per ciò che concerne il pensiero occidentale. Da Gorgia da Leontini in avanti.

E veniamo al secondo capitolo: esso si impernia su un discorso – a mo’ di analisi di una pars destruens – su quattro nevralgici e fondamentali leitmotiv: i dilemmi della Modernità e della Postmodernità. Di una società “liquida” – ormai. Proprio colui che ha coniato tale termine (“società liquida”), ovvero il sociologo Bauman (scomparso da pochi anni), è sempre citato da Migliorino nel corso del suo studio; della propria ricerca (anche esistenziale). Argomentazioni molto interessanti, trattate con scorrevolezza; autorevolezza; competenza.

I quattro vertici (punti di discussione) che caratterizzano il secondo capitolo sono, secondo l’autore: il cosiddetto “nichilismo completo” del celebre filosofo Friedrich Nietzsche; il nichilismo, attualissimo e cogente, dei mass media o della tecnologia nella società (definita) “post panottica”; il classico “pensiero debole” – del pensatore italiano Gianni Vattimo (inerente all’indebolimento dei fondamenti; delle colonne della filosofia “tradizionale”); infine l’individualismo.

Il terzo, ultimo capitolo è invece costituito da una pars costruens, ad opera di Migliorino, consistente nello studio dei fenomeni della globalizzazione (molto evidente, nel XXI secolo) e del nuovo concetto di “nichilismo neoliberista”. Al termine, i fili del discorso (nel libro) vengono “raccolti” nelle riflessioni dello scrittore sanseverinese; riguardanti il personalismo di Mounier e l’umanesimo integrale di Maritain – cuore pulsante del volume. La dottrina di Maritain auspica la creazione di una nuova cristianità – legata all’attenzione verso l’uomo – che sia alternativa sia ai totalitarismi (marxismo, fascismo, liberalismo) ma anche alla “vecchia” cristianità. Nel nome di un umanesimo votato al sovraumano e di un’antropologia innovativa, che diano dignità all’essere umano nell’ottica e nella tensione verso il Divino.