Proteine Creative-Spaghetti, “omicron”, una tazzina di caffè…

di Lucia Quaranta

Sei arrivato senza invito, un po’ come quelli che si imbucano ad una festa, il mio corpo è la casa che hai messo a soqquadro.

Senza chiedere il permesso hai preso il mio tempo, hai allontanato i miei cari, hai fatto il padrone nella mia abitazione; ho saputo perfino che ti sei isolato con qualche amica; le buone maniere e l’educazione non sono certo la tua parte migliore!

Spavaldo hai mostrato tutta la tua contagiosità, io ti ho presentato le piante del mio piccolo giardino, i colori del cielo al mattino e per trascorrere le lunghe ore del giorno ti ho raccontato storie di mare e libertà.

Mi hai tolto il gusto e l’olfatto io, invece, ti ho fatto ballare sulle note di vecchie canzoni, è vero, abbiamo sudato un po’ ma la musica è doccia fresca per lo spirito e fa bene perfino ad un virus come te.

Malati, fragili, immunodepressi, asintomatici, positivi che si fingono negativi…poi sulla tua strada sono arrivata io, come si dice: “Tutti hanno diritto ad una seconda opportunità…”io sono stata la tua!

Caro “ospite” anche se ti sei affezionato agli spaghetti con le vongole, alla tazzina di caffè, al saluto al sole fuori al balcone, ai miei progetti nei quali hai ficcato il naso ho meglio gli starnuti è giunto per te il momento di lasciare la mia casa e mentre il tampone diventa negativo ricorda una cosa:

 “Nella tua prossima mutazione infetta gli uomini di vita e non di guerra, contaminali di luce e non di malattia, sii per il genere umano il virus dell’”umanità”, quella seconda opportunità che gli uomini hanno negato a se stessi. Passerai alla storia come un eroe, tutti scriveranno dei tuoi super poteri e chissà, magari, anche gli altri virus si convertiranno a portare salute, sorrisi e magari anche soldi”.

La malattia è una opportunità per vedere il buono anche in chi cose buone non ha.

Adesso riposa, chiudi gli occhi e quando rinascerai a nuova vita ci incontreremo ancora, stavolta però nelle gambe di un bambino che insegue il pallone sulla spiaggia, nel sorriso di un adulto che butta il cellulare e lo rincorre per giocare.