De Sica/Strabioli, “Una serata tra amici” a Maiori (SA)

di Stefano Pignataro

Firmata “Za.vi Management” e “Anni 60 Produzioni” ed arricchita da una Big Band di 18 elementi diretta dal Maestro Marco Tiso, “Una serata tra amici” amalgama l’indiscutibile ed inimitabile talento da mattatore di Christian De Sica e l’elegante professionalità giornalistica di Pino Strabioli in tre ore di aneddoti, racconti, musica testimoni di una carriera variegata come quella di De Sica tra cinema, televisione e teatro.

Strabioli, con De Sica avete già realizzato oltre 60 repliche. Dallo spettacolo all’aneddotica, il pubblico cosa apprezza maggiormente?

L’elemento di cui ho avuto conferma dopo tante repliche è che la carriera artistica di Christian è strettamente intrecciata con la storia del nostro Paese e non poteva non essere così dopo oltre cento film e dopo essere entrato di diritto nell’immaginario collettivo. Questo spettacolo, che nasce come non come un’autocelebrazione ma come un racconto di un’epoca, appassiona diverse generazioni ed è il dato che piu’ ci appaga.

Ovunque vi esibite trovate un pubblico riconoscente…

Ovunque il pubblico è grato a Christian per la sua arte. Il palcoscenico, inoltre, è il suo spazio di libertà. Si potrebbe affermare che De Sica sia stato il primo che ha saputo tenere il palcoscenico cantando, recitando attingendo ad un vastissimo repertorio essendo lui appassionato culture della musica e del teatro d’autore. Pensiamo al suo primo programma televisivo, “Bambole, non c’e una lira”, con la regia di Antonello Falqui. “Una serata tra amici ” è un viaggio nella memoria, un viaggio vivo nel nostro costume con nulla di malinconico raccontato da un’artista molto generoso, che non si è mai sentito un Divo e che ha attraversato un’epoca innammorato del suo mestiere, del suo pubblico e dei suoi colleghi.

– De Sica, lo spettacolo è davvero una “serata tra amici.

Certamente. Sono entusiasta di portare lo spettacolo nella splendida Maiori ed in Campania dove ancora non mi sono esibito. In Campania poi, in particolare da Giffoni, traggono origini la mia famiglia. Sono onorato che lo spettacolo riscuota ovunque grande successo di pubblico. È costituito da diversi momenti, momenti comici, tragici, è il raccolto di una vita, la mia vita, un racconto che consegno al pubblico grazie ad un compagno di viaggio straordinario come Pino Strabioli e con una splendida Orchestra diretta dal Maestro Marco Tiso che mi accompagna da 22 anni.

-Il pubblico partecipa al racconto in modo attivo

Certo, ma per me è un piacere avere un rapporto autentico con il pubblico, infatti per rompere il ghiaccio entrero’ dal retro e camminero’ in mezzo alla gente. Sarà davvero una serata tra amici, io conoscero’ qualcosa di loro e loro conosceranno qualcosa di me.

Strabioli, secondo Lei i film di Natale interpretati dalla coppia, Boldi-De Sica per le regie di Neri Parenti e Carlo Vanzina, in quale visione ed interpretazione hanno raccontato l’Italia?

Sono film che senza dubbio hanno raccontato in chiave anche sociologica gli anni del cambiamento di costume dell’Italia. Ci hanno raccontato l’Italia anche in maniera leggera ed ironica, dallo spernacchio alle belle donne ed al sesso. La bravura delle caratterizzazione di De Sica di quei personaggi è davvero unica. Proprio su Vanzina, Christian racconta nello spettacolo il suo esordio in “Vacanze di Natale” del 1983.

De Sica, i suoi “Cinepanettoni” davvero hanno raccontato anni fondamentali attraverso la comicità e la parodia. Solo per citarne uno, “SPQR”, chiaro rifacimento dello scandalo di Tangentopoli ambientato nell’antica Roma

Sono film che in modo leggero e farsesco hanno analizzato un contesto storico e raccontato l’Italia e gli italiani, le mode, le aspirazioni e le delusioni di un popolo. Anche il mio editor Beppe Cottafavi me lo confidava: se si vuole raccontare la borghesia italiana degli anni ’80 e “90 è molto meglio guardare i cinepanettoni rispetto a tanto cinema autoriale che non ha lasciato il segno”.

Strabioli, la tappa a Maiori sarà un ulteriore omaggio al grande Vittorio De Sica, innamorato della Campania

Certamente, la Campania è scolpita nelle opere di Vittorio de Sica. Anche sulla figura del padre, Christian non la vive come uno spettro, ma è una figura che ha fatto sua, come ha fatto suoi i molteplici personaggi che nello spettacolo raccontiamo, da Charlie Chaplin a Lelio Luttazzi a Wanda Osiris. È davvero uno spettacolo per tutte le generazioni.

Intervista tratta da “La Città” del 17 agosto 2022