Massimo Venturiello e “La prima indagine di Montalbano”

DI Stefano Pignataro

Un riconoscimento ed un evento che portano un significato doppiamente importante per Massimo Venturiello; il celebre attore e regista romano ha ricevuto venerdì 26 agosto, presso il Teatro dei Barbuti, il Premio “Peppe Natella” in occasione della 37esima edizione del Festival in corso. Dopo la premiazione, Venturiello ha donato a Salerno l’anteprima nazionale del nuovo progetto letterario de “La prima indagine di Montalbano” , una lettura teatrale da Andrea Camilleri nata dal successo degli audiolibri pubblicati di recente .

Venturiello, quale elemento è comune in una lettura per un audiolibro ed in una trasposizione teatrale?

Questo spettacolo nasce come una scommessa. Ho dovuto ridurre il testo per ovvie esigenze temporali ed anche se la fruizione del testo può essere naturalmente differente è necessario tenere agganciato il pubblico alla lettura e questa esigenza con il testo di Camilleri si raggiunge facilmente: tutti i suoi libri posseggono un forte impatto ed una struttura teatrale, i suoi personaggi sono vivi, perfettamente caratterizzati nelle loro peculiarità fisiche ed antropologiche, sono personaggi vivi. Per questo la mia lettura deve tener conto di tutte le regole teatrali e di una sua precisa struttura come ci insegna la grande tragedia greca.

In questa costruzione testuale il linguaggio del testo è di necessaria rilevanza…

Il siciliano ha una musicalità straordinaria, seconda solo alla lingua napoletana che non ha eguali. Credo però che la genialità di Camilleri sia di aver inventato una lingua sperimentando un linguaggio suo quasi ancestrale creando una sottolingua e ciò è estremamente interessante, specialmente in ambito teatrale.

Che ricordi ha di Camilleri?

Ebbi modo di lavorare con lui a metà degli anni ottanta poi fu lui che mi volle per il progetto della lettura dei suoi testi. Era già purtroppo non vedente ma di una lucidità straordinaria. Ricordo le nostre conversazioni sulla fortuna televisiva di Montalbano, sui confronti tra libri e fiction. Un grande intellettuale , un uomo di notevole umanità. Dava forma e vita alla sua opera.

Cosa prova a ricevere il Premio “Peppe Natella?

Ne sono davvero onorato. Ricordo Natella con estremo affetto, era un uomo eclettico, che non si fermava al Teatro ma che era appassionato di molteplici forme d’arte . Inoltre, l’idea di un Teatro in mezzo alle case, al centro della Polis come nell’antica Grecia, offre vita alla fantasia dello spettatore.