Oliva Galante Teo, nuovo presidente Provinciale dell’ADOC Salerno: “passare dalle idee ai fatti”
Di Antonello Rivano
L’Adoc assiste gli iscritti con operatori volontari esperti sui diritti del consumatore, in grado di dare informazioni ai cittadini e abilitati alle procedure di conciliazione. Una rete di consulenti, avvocati convenzionati e volontari del servizio civile, consente di fornire agli iscritti una consulenza legale specialistica. L’Associazione svolge attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Galante Teo Oliva, classe 1992, che tra l’altro si occupa anche di servizi a tutto tondo per conto della Uila Uil, ha già, malgrado la giovane età, un curriculum corposo e una lunga esperienza nel volontariato e in quella che potremmo definire “società civile”.
–Cosa significa, soprattutto alla luce dell’attuale situazione sociale ed economica di grande difficoltà, essere chiamato a un incarico di responsabilità nell’ ADOC?
Il periodo storico che stiamo affrontando sta mettendo a dura prova le imprese e le famiglie. Il sindacato, tra pandemia prima e crisi energetica dopo, sta provando ad essere presente sui territori. Una delle chiavi di entrata è sicuramente l’Adoc, che può essere reale strumento di tutela e di informazione per le fasce della popolazione in grande difficoltà, almeno dobbiamo tentare di farlo.
Tra aumenti energetici, bonus non erogati, fake news e truffe varie, il lavoro da fare sicuramente è enorme ma abbiamo il dovere di dare risposta, e aiuto, a tutti coloro che si recheranno presso i nostri sportelli. L’Adoc a livello nazionale e regionale già da anni porta avanti campagne di informazione e di ascolto dei consumatori. Proveremo sul territorio salernitano, insieme ai coordinatori della UIL di Salerno e le categorie in seno all’organizzazione stessa a sensibilizzare fortemente l’opinione pubblica.
–Quali sono, a livello provinciale, le attività in “essere” e quelle “in divenire” dell’ADOC?
Attualmente a Salerno abbiamo attivo uno sportello informativo finanziato dalla Regione Campania aperto per 3 giorni a settimana con dei consulenti e con giovani del servizio civile che ci stanno dando una grossa mano.
Per il futuro stiamo mettendo in piedi un percorso e le idee in cantiere tante. Costruito il gruppo dirigente provinciale, stiamo, insieme, costruendo la squadra che dovrà accompagnarci per i prossimi 4 anni e metter su una rete territoriale, necessaria e che funzioni per dare concretezza ai progetti che metteremo in campo. Siamo presenti già in numerose città della provincia, lo saremo in tante altre e adesso però bisogna fare lo step necessario: passare dalle idee ai fatti.
3-Riguardo alla sua attuale attività lavorativa, che ruolo ha oggi il “sistema servizi” come Patronato e Caf? Le sedi sindacali in generale?
Oggi, più che mai, è necessario che ci siano. Sembra ormai che siano l’ultimo baluardo sui territorio a fronte di enti pubblici che stanno mostrando grande debolezza. La pandemia ha letteralmente sconvolto il modus vivendi degli enti di cui prima accennavo e una loro immediata ricostruzione è auspicabile nel più breve tempo possibile, durante il periodo pandemico eravamo praticamente soli e l’unico front rimasto riguardo i cittadini, cosa che non ci è stata praticamente mai riconosciuta dalle Istituzioni. Abbiamo fatto un lavoro enorme per espletare le richieste di bonus, redditi di emergenza, di cittadinanza e tanto altro che hanno permesso a numerose famiglie di reggere l’ondata del Covid. I Patronati e i Caf oggi non hanno un ruolo di “sbriga pratiche” ma sono un punto di riferimento reale e concreto per le persone che hanno bisogno di assistenza, giovani che si affacciano sul mondo del lavoro, anziani che hanno difficoltà nel comprendere tutte le nuove norme in vigore. E poi, fatemelo dire, se hai una organizzazione sindacale viva e forte alle spalle come la nostra, la UIL, reggi meglio. O no?