“Colpo di scena. Coup de theatre” al S. Margherita di Salerno. Spettacolo di Lello Casella

Dal 6 al 13 maggio è in atto, presso il laboratorio teatrale “Santa Margherita” di Salerno – in via D’Allora, quartiere Pastena – “Colpo di scena. Coup de theatre”. Un’idea comica del regista ed attore Lello Casella, direttore artistico del piccolo-grande teatro salernitano. Una location intima, accogliente e dal clima caldo e familiare. Novanta posti, tutti comodissimi. Una scommessa, quella di Casella – assieme a tanti altri protagonisti del lab-teatro – perseguita e, infine, vinta. Si tratta di una struttura “sperimentale”, in cui poter anche effettuare presentazioni di opere – non solo teatrali, ma anche inerenti pubblicazioni di saggistica e poesia – oppure di romanzi. Ne è un esempio la rassegna “Il libro in teatro” – promossa dalla cronista Luciana Mauro, appunto presso il “Santa Margherita”. La Mauro, presidente del sodalizio “Scriptorium”, ha ospitato numerose personalità autrici di libri, intervistandole su tanti argomenti. In tali occasioni, Lello Casella e i suoi “tecnici”, co-gestori ed amici – Barbara Frusciante (insegnante ed attrice); Enzo e Riccardo Citro; Ciro Casella – hanno allestito scenografie a tema. Particolari e – soprattutto – personalizzate. Con atmosfere profonde e calde. “Il libro in teatro” è una kermesse molto recente, ma di grande successo. Anche grazie alla tenacia e all’impegno di Casella e dei responsabili del “Santa Margherita”. All’interno della struttura, ubicata nel quartiere Pastena, si sono vissute altre esperienze: pièce drammaturgiche; happening; incontri. Tra cui molti caffè letterari – veicolati dalla giornalista Mauro, oppure da altri interessati. Lello Casella ha già approntato, in via quasi ufficiale, il programma della stagione teatrale (comica) 2023/2024. Dieci spettacoli da vivere e da godere, in serenità e relax. Dimenticando, per qualche ora, le preoccupazioni del quotidiano. Testi esilaranti, con attori provenienti dalla tradizione partenopea. Tra questi, ricordiamo: Antonello Cianciulli; Ciro Girardi; Bonelli & Avallone; Vincenzo Merolla; Rodolfo Fornario; Antonella Quaranta; Gianpietro Inneo; Giovanni Caso; Mariano Grillo; Salvatore Maccauro; Tina Spampanato; Ugo Piastrella. Compreso lo stesso Lello Casella. La stagione avrà inizio a partire dal prossimo 30 settembre. Il costo è di soli 70 euro, per quanto attiene all’abbonamento. Il singolo ingresso è di 13 euro; ridotto: 11 euro.

Per gli abbonati, ci sono ovviamente più vantaggi: oltre alla poltrona riservata per tutta la stagione, vi sarà uno sconto del 20% per spettacoli “fuori cartellone”; uno sconto del 10% e l’iscrizione gratuita ai laboratori drammaturgici; infine agevolazioni presso i partner del “Santa Margherita”. Oltre alla stagione “comica”, è in via di allestimento anche la consueta rassegna estiva. Nello scenario del centro pastorale “S. Giuseppe”, ospiti di don Sabatino Naddeo. Ancora, Luciana Mauro terrà le fila dei suoi caffè letterari e – inoltre – si svolgerà (nell’edificio) il premio “Mulieres Salernitanae”. Giunto alla quarta edizione, il premio intende valorizzare le eccellenze di Salerno – in vari ambiti: personaggi che hanno dato lustro e motivo di onore, di vanto, a Salerno nella sua storia. È dedicato alle medichesse della Schola Medica di Salerno (tra le più antiche università del Medioevo – particolarmente per la Medicina), capeggiate dall’indomita “magistra” e ginecologa Trotula De Ruggiero. Tra le personalità cui è stato tributato l’illustre riconoscimento, nel 2022: il procuratore capo Corrado Lembo; il pittore Giuseppe Gorga; la giornalista Concita De Luca. Questo premio è sorto da un’idea di Lello Casella; si avvale delle ricerche di Vicente Barra – chirurgo della mano e artista. Si tratta di una tela realizzata dalla nota artista Olga Marciano. Che vive e opera a Salerno. Ma adesso, dopo questo lunghissimo excursus, torniamo a “Colpo di scena”. Che terminerà il 13 maggio. A calcare le tavole del palcoscenico, Rossana Cantarella; Chiara Santoro; Carol Argento; Antonella Luongo; Barbara Frusciante; Alessandra Fioretto; Gaia Fortunato; Giulia De Santis; Angela De Santis; Francesco Rufolo; Enzo Citro; Maria Rosaria Guarino; Francesco Cesareo; Pasquale De Vivo. Scenotecnica: Vincenzo Citro; audio e luci: Riccardo Citro. Lo show consta di una pièce performata dal laboratorio teatrale del “Santa Margherita”, con la partecipazione di allievi junior e senior. Insieme, per portare in scena un plot (copione) scritto e diretto da Casella. Il canovaccio è di grande impatto – così recitano le note di regia (sinossi). L’ambientazione è negli anni ’20; le azioni si svolgono in un paese dell’hinterland partenopeo. Sono storie di vita con risvolti grotteschi; talvolta apertamente esilaranti. Tutto avviene tra il teatro e la farmacia del paese. Qui si dipanano vicende intrise di verve, di passioni – genuine – e d’arte. “Abbiamo creato i presupposti per mettere insieme anime bellissime – dichiara Lello Casella – che hanno usufruito del teatro per entrare in una dimensione “onirica”, fatta di amicizia e di solidarietà”. E queste “anime belle” sono bambini, adolescenti, giovani, adulti che si alternano in scena – diretti da Casella. Grande, come sempre, il coinvolgimento del pubblico. Scenografia a cura del laboratorio “Santa Margherita”. Costumi, su bozzetti d’epoca, creati da Roberta Manzo. Audio e luci a cura di Riccardo Citro. Ingresso a 5 euro. Orari di apertura al pubblico: alle 19.15, nei giorni festivi; alle 21 – per i feriali. Per informazioni e prenotazioni: teatro “Santa Margherita”, via Fulgenzio D’Allora. Pastena di Salerno. Telefono: 3515209069. On line: www.teatrosmargheritalaboratorio.com.

Un plauso a questa realtà così alacre e attiva. Che, con tantissimi sacrifici e con fermezza, ha caparbiamente perseguito la via della “libertà dell’arte”. In nome della “nuova” drammaturgia – ma anche della tradizione. Sebbene innovata e “modernizzata”. Viva il teatro, viva la recitazione. Soprattutto quando, nel Salernitano come altrove, si coinvolgono persone con l’entusiasmo e la grinta – anche in termini di ironia – di Casella, Frusciante, Barra e compagnia. Il teatro è – o dovrebbe essere – un grande mezzo di aggregazione, socializzazione, condivisione. Per togliere i giovani dalla strada, per vincerne la timidezza o la diffidenza nei confronti degli adulti, per forgiarne il carattere. Per dar loro una possibilità. Per fungere da valida alternativa ai social e ai dispositivi (o device) tecnologici di ultima generazione. Dunque, viva i laboratori teatrali, fucine – innanzitutto – di “uomini e donne” motivati e seri, responsabili. “Auctores” della propria vita e fautori di libertà. Al di là di ciò, il maestro Eduardo De Filippo affermava che: “Con la tecnica non si fa il teatro; si fa il teatro se si ha fantasia”.