Dom. Mar 16th, 2025

Il Museo di Archeologia Ligure a Genova Pegli

Dalla preistoria all’età romana, il museo racconta la Liguria attraverso oltre 50.000 reperti, immersi nella storicità di Villa Durazzo Pallavicini


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Museo di Archeologia Ligure di Genova

Di Antonello Rivano

Il Museo di Archeologia Ligure di Genova, situato nel complesso storico-ambientale di Villa Durazzo Pallavicini, a Pegli, è un’importante istituzione culturale che racconta la storia della Liguria e delle popolazioni che l’hanno abitata nel corso dei secoli. La villa, un’antica dimora nobiliare, è stata donata al Comune di Genova nel 1928 dagli eredi dei Pallavicini con il vincolo di destinarla a scopi culturali, dando così vita al museo, inaugurato nel 1936. Oggi, con oltre 50.000 reperti archeologici, il museo è il più importante della Liguria, offrendo una panoramica affascinante delle vicende che hanno segnato il territorio dal Paleolitico fino all’età romana.

la struttura si sviluppa su tre piani e 18 sale, che ospitano le collezioni archeologiche più significative della regione. Queste raccontano la storia di due specie umane che hanno popolato la Liguria, i Neanderthal e i Sapiens, esplorando le loro vite, dai cacciatori dell’era glaciale fino all’arrivo dei primi pionieri marittimi. I visitatori possono scoprire le tracce della vita preistorica in Liguria, gli accampamenti nelle grotte, la nascita dei primi villaggi e l’arrivo delle prime manifestazioni artistiche e spirituali. Le collezioni includono anche testimonianze sulla nascita di Genova circa 2500 anni fa, le sue prime relazioni con il Mediterraneo, le lotte con Roma e la fondazione delle città liguri come provincia romana.


L’edificio

L’edificio che ospita il Museo di Archeologia Ligure si trova sulla collina di San Martino a Pegli, ed è il risultato di un lungo processo di trasformazione che ha dato vita a una dimora di grande valore storico e architettonico. Inizialmente appartenente a Giovanni Battista Grimaldi, doge della Repubblica di Genova dal 1752 al 1754, il palazzo di villeggiatura settecentesco venne poi acquisito da altre due illustri famiglie dell’epoca, i Durazzo e i Pallavicini, unite da legami di parentela. Nel XIX secolo, il palazzo subì una significativa ristrutturazione sotto la direzione del Marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, nipote della Marchesa Clelia Durazzo, che aveva realizzato il giardino botanico nel 1794.

Fu lui a promuovere i lavori di rifacimento del palazzo tra il 1840 e il 1846, a creare il viale di accesso e a realizzare il parco, progettato dal famoso scenografo Michele Canzio, che rappresenta uno dei più riusciti esempi di giardino romantico ottocentesco.

L’aspetto attuale dell’edificio, che si sviluppa su quattro piani, riflette lo stile neoclassico che fu introdotto nel corso dei lavori di ristrutturazione. La facciata principale, che si affaccia verso est, si erge sopra una piana un tempo occupata da orti e frutteti. Le stanze del palazzo, arricchite da ornamentazioni dipinte e a stucco sulle pareti e sui soffitti, richiamano la tradizione neoclassica, mentre la “Sala Verde”, decorata con tempera e stucco, riprende motivi tipici del XVIII secolo. Un affresco storico, realizzato alla fine dell’Ottocento nel salone del piano nobile, segna un ulteriore sviluppo decorativo. Alcuni dipinti murali furono eseguiti da Michele Canzio e Giuseppe Isola, ma gran parte di essi vennero danneggiati dal crollo del soffitto nel 1869. Ignazio Alessandro Pallavicini si dedicò anche alla rimodellatura del loggiato a est del palazzo, aggiungendo un terrazzo che mette in comunicazione l’edificio con il parco circostante.

Nel 1928, la villa fu donata al Comune di Genova dagli ultimi eredi della famiglia, con l’impegno di destinare l’edificio a scopi culturali e di mantenere il parco aperto al pubblico. A partire dal 1936, il palazzo ha ospitato il Museo di Archeologia Ligure, che oggi racconta la storia della Liguria attraverso un ricco patrimonio archeologico e culturale.

La riapertura

Il museo è stato riaperto al pubblico il 29 dicembre 2022, dopo due anni di restauri e riorganizzazione. Un’importante collaborazione con il CUP (Centro Universitario Ponente), nata su richiesta dei Conservatori del Museo, la prof.ssa Patrizia Garibaldi e la dott.ssa Irene Molinari, che ha visto l’impegno di numerosi volontari, ha permesso di potenziare il servizio di accoglienza e vigilanza nelle sale, un supporto fondamentale per la fruibilità stessa del museo. La riorganizzazione recente e la collaborazione con il CUP sono un ulteriore segno dell’impegno del museo nel preservare e valorizzare il patrimonio culturale della regione, continuando a svolgere un ruolo fondamentale nella vita culturale di Genova e della Liguria.

Le meraviglie del museo

Le collezioni museali comprendono reperti che spaziano dai tempi preistorici fino all’età romana.

Con oltre 50.000 reperti, il museo offre una narrazione avvincente dei grandi cambiamenti climatici, ambientali e culturali che hanno caratterizzato la storia della Liguria. I visitatori possono ammirare oggetti straordinari come le sepolture paleolitiche, i corredi della necropoli di Genova e la celebre Tavola di Polcevera. Le testimonianze storiche sono numerose e diverse, dalla vita dei cacciatori preistorici alla nascita delle prime città romane, offrendo uno spunto di riflessione sulle radici di una delle regioni più affascinanti d’Italia.

Tra le meraviglie esposte spiccano dieci reperti selezionati, che rappresentano momenti cruciali della storia ligure, dal Paleolitico fino all’ascesa di Roma. Uno dei pezzi più significativi è l’orso delle caverne, ricostruito con le ossa ritrovate nella caverna del Pastore a Toirano (Savona), risalenti a circa 100.000 anni fa. Questo esemplare, alto fino a 3,5 metri, è uno dei simboli della fauna preistorica ligure. Altri reperti straordinari includono il “Principe delle Arene Candide”, un giovane cacciatore vissuto circa 24.000 anni fa, sepolto con un corredo ricchissimo che offre uno spaccato unico della cultura del Paleolitico superiore.

La Necropoli Epigravettiana, proveniente dalla Caverna delle Arene Candide, è un altro punto di interesse. Con i suoi corredi ricchi di oggetti e resti animali, racconta la vita di cacciatori e raccoglitori che vivevano in Liguria al termine dell’era glaciale. Tra i corredi si trovano bracciali di conchiglie, resti di animali come alci, cervi e uccelli, e persino gli avanzi di scoiattoli, che raccontano di un territorio ricco di risorse naturali.

La Stele di Zignago, che risale a circa 4000 anni fa, rappresenta un altro simbolo della Liguria antica. Questa stele antropomorfa, rinvenuta nel 1827 a Zignago, è una testimonianza delle pratiche rituali dell’epoca dei metalli, con una scritta in etrusco che rende il reperto ancora più misterioso e affascinante.

Tra le altre opere di rilievo si trova la Tomba 30 della necropoli di Genova, che apparteneva a una donna di alto rango e includeva un corredo di straordinaria eleganza, con gioielli in ambra, ciondoli in oro e argento e un pendaglio da “toilette” in argento e oro. La tomba è un altro esempio di come la Liguria fosse una regione di incontro tra diverse culture, come quella etrusca e quella della cultura di Golasecca.

Il gruppo scultoreo del Cerbero, ritrovato a Genova, è una delle opere più affascinanti del museo. Rappresentante il mitologico cane a tre teste, simbolo della guardia del regno dei morti, la scultura in marmo apuano proviene da una necropoli romana e mescola elementi della mitologia mediterranea con influenze celto-liguri e etrusche.

Questi reperti sono solo alcuni degli esempi straordinari che il Museo Archeologico di Genova offre ai visitatori, che possono così esplorare la storia antica della Liguria e della sua gente. La riorganizzazione recente e la collaborazione con il CUP sono un ulteriore segno dell’impegno del museo nel preservare e valorizzare il patrimonio culturale della regione, continuando a svolgere un ruolo fondamentale nella vita culturale di Genova e della Liguria.


Il Museo di Archeologia Ligure di Genova offre una serie di eventi e attività speciali pensate per famiglie, scuole, gruppi e appassionati di archeologia. Il museo invita i visitatori a scoprire la storia della Liguria, la sua preistoria e l’evoluzione della nostra specie attraverso un ricco programma di eventi interattivi, laboratori didattici e percorsi partecipati.

Eventi e attività per le famiglie

  • Darwin Day (Febbraio): un’occasione per approfondire la teoria dell’evoluzione e il ruolo centrale di Charles Darwin.
  • La Notte dei Musei (Maggio): una serata speciale di apertura notturna con attività e laboratori per tutta la famiglia.
  • Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo – F@mu (Ottobre): una giornata dedicata alle famiglie, con giochi, visite guidate e attività interattive.

Durante tutto l’anno, il museo organizza anche momenti di gioco e sperimentazione nelle sale espositive e nella Grotta dell’Archeologia, situata nel Parco di Villa Doria. Qui, i visitatori possono provare attività pratiche come la filatura della lana, la creazione di monili con conchiglie, e tecniche di accensione del fuoco, proprio come avveniva nelle grotte della Liguria oltre 6000 anni fa.

Attività scolastiche e percorsi educativi

Il museo offre numerosi percorsi educativi pensati per le scuole, che possono esplorare temi legati alla preistoria, all’antico Egitto, e alla storia della Liguria attraverso percorsi interattivi e attività pratiche. Tra le proposte più interessanti:

  • Percorsi di visita partecipati: un’esperienza diretta con gli archeologi per osservare i reperti e ricostruire insieme le vicende del passato della Liguria. I percorsi offrono attività pratiche come la manipolazione di materie prime e dimostrazioni di tecniche antiche.
  • Laboratori didattici: attività pratiche che approfondiscono temi come la preistoria, i giochi romani, la lavorazione del metallo e le tradizioni dell’antico Egitto. Tra i laboratori offerti: Vasaio preistorico, Filatura e tessitura, Artisti preistorici, Il gioco del Senet, Amuleti egizi.

Inoltre, il museo ha sviluppato progetti di educazione al patrimonio, come “La scuola al museo”, che propone percorsi tematici personalizzati per le scuole, e “Dal rito al mito”, un percorso che esplora le divinità e i miti dell’antichità.

Archeologia e sostenibilità

Il museo offre anche il percorso “Archeologia e Agenda 2030”, che invita gli studenti a riflettere sulle sfide ambientali e sociali attraverso la storia e l’evoluzione della nostra specie. Attraverso giochi di abilità e memoria, gli studenti esploreranno come le antiche civiltà affrontarono tematiche come il cambiamento climatico, le risorse naturali, e la parità di genere.

PCTO, orientamento e formazione

Per le scuole secondarie di secondo grado, il museo offre progetti di PCTO, percorsi di orientamento e corsi di formazione per gli insegnanti. Il museo è anche disponibile a organizzare attività per gruppi e associazioni, in presenza e a distanza, con materiali di approfondimento su temi legati alla Liguria e alla sua storia archeologica.

Passeggiate archeologiche e eventi speciali

In primavera, il museo organizza passeggiate archeologiche nel centro di Genova per scoprire le origini della città e i luoghi significativi della sua storia antica. Eventi come la Festival della Scienza, Storia in Piazza, e il Festival del Mare vedono la partecipazione attiva del museo, che da anni organizza attività di valorizzazione e incontri tra studiosi e pubblico.

Il museo, inoltre, ha collaborato con importanti ricercatori e istituti di ricerca, contribuendo a progetti scientifici di rilievo. Tra i suoi ospiti di spicco figurano studiosi come Alberto Angela, che ha dedicato una trasmissione al Principe delle Arene Candide, e Telmo Pievani, con cui è stata organizzata la mostra “Homo Sapiens”.

Spazi e risorse didattiche

Il museo offre anche spazi dedicati all’apprendimento, come la Sala Didattica, dove scuole, gruppi e famiglie possono partecipare a laboratori pratici in compagnia degli archeologi, esplorando le tecniche e gli aspetti del passato. Inoltre, le sale espositive sono dotate di materiali didattici che supportano le visite, come la ricostruzione del volto del Principe delle Arene Candide, il corredo di un cacciatore vissuto 24.000 anni fa, e riproduzioni di strumenti preistorici utilizzati dai Neanderthal e dai Sapiens.

Per informazioni, è possibile contattare l’Accoglienza e Biglietteria al numero 010 5574759 o all’indirizzo email archligure@comune.genova.it. Per i Servizi Educativi e Didattici, è disponibile Irene Molinari all’indirizzo iamolinari@comune.genova.it oppure scrivendo a archliguredidattica@comune.genova.it. Per maggiori dettagli, è consigliabile visitare il sito web del museo.

Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine

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