Ven. Apr 19th, 2024

Coronavirus: impennata di nuovi positivi in Molise

56 i casi su 577 tamponi eseguiti. La provincia di Isernia quella più colpita ma la curva resta bassa per l’ipotesi di un nuovo lockdown.

Cade nella morsa dei contagi da Covid, una regione che fino a qualche mese fa registrava un andamento positivo contro la pandemia dilagante, perché classificata tra i luoghi a minor rischio per le misure precauzionali adottate e che ben contrastava l’avanzata del virus.

 Il Molise ha purtroppo registrato, in questi ultimi tempi, un’impennata disastrosa di casi. E continua ad allargarsi la mappa di paesi e cittadine colpite. Già da metà ottobre, le statistiche hanno evidenziato almeno un positivo su sessanta paesi rispetto ai 136 comuni presenti in regione. La seconda fase del dilagarsi dell’infezione da coronavirus colpisce soprattutto la provincia di Isernia con maggiori concentrazioni nel capoluogo stesso e nei territori di Castel petroso e Venafro.

Nella maggior parte dei casi, l’impennata è dovuta a cluster già noti ma l’aumento di pazienti positivi cambia l’aspetto, prima rassicurante, dell’intera regione. Nonostante la situazione che, in tanti centri delle due province, ha causato la sospensione della didattica in presenza ma non in maniera definitiva delle scuole, non è prevista la chiusura dei confini regionali né l’istituzione di zone rosse od il ricorso al coprifuoco. Le comunicazioni da parte del presidente della Regione Donato Toma sono ben chiare: solamente in caso di aumenti considerevoli, metteremo in atto l’applicazione di misure più restrittive per contrastare altri possibili contagi.

Un ulteriore lockdown penalizzerebbe il Molise economicamente aggravando il settore dell’occupazione, dei servizi, del turismo. Adesso è più che mai necessaria una strategia che punti sul potenziamento della Sanità pubblica per garantire, considerando la nuova emergenza, un’assistenza ospedaliera adeguata basata su personale medico ed infermieristico adeguato ed attrezzature per ridurre i rischi di mortalità.

L’efficienza del servizio sanitario rappresenta una tra le fondamentali soluzioni di contrasto al dilagarsi della pandemia. Per questo si fa urgente la richiesta di assunzione di più personale ospedaliero qualificato, di instaurare sempre più presidi medici e garantire un maggior numero di posti letto. E’ un’impresa che è doverosa verso il cittadino. Le responsabilità vanno assunte adesso con lo studio di un piano d’emergenza straordinario e con un impegno che preveda un costante confronto col governo nazionale.

Con la stagione invernale alle porte e la necessità di processare sempre più tamponi bisogna attrezzarsi per tempo per non soccombere a questa situazione di criticità. Che, in caso di un mancato programma di azione, potrebbe portare ad un collasso definitivo del sistema sanitario regionale per l’assenza di adeguate strutture assistenziali. Secondo i dati dell’ultimo bollettino della Asrem regionale, relativo a quest’ultima settimana, si registrano 56 nuovi casi, due ricoveri a Malattie infettive e due dimessi. Sono stati processati 577 tamponi, 12 sono i guariti. Ad oggi si contano 501 persone positive al covid.

Silvia De Cristofaro

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