Mer. Apr 24th, 2024

NATALE, TRADIZIONI E TV

Natale e tradizioni popolari, un binomio ideale – senz’altro. Soprattutto nelle cosiddette “piccole realtà, cosi come Mercato San Severino e Irno.

di Anna Maria Noia

Natale e tradizioni popolari, un binomio ideale – senz’altro. Soprattutto nelle cosiddette “piccole realtà”. Ad esempio Mercato San Severino non è solo castello o altri, interessantissimi, beni archeologici dalle antiche vestigia; anche i manufatti… “antropici” parlano; dicono la loro! Proprio discutendo del Natale è usanza, presso la chiesa/convento di S. Antonio – dall’8 dicembre fino attorno (approssimativamente) al 20 gennaio – allestire il classico presepe… “statico”.

 Mentre, soprattutto nel passato, in tre delle ventidue frazioni di Mercato S. Severino ( Costa, Spiano e soprattutto Pandola) era “tradizione” organizzare il presepe “vivente”, con tanti figuranti e/o personaggi biblici – dell’epoca di Gesù. Il presepe della chiesa dei Frati Minori Francescani a S. Severino – appunto S. Antonio – è a cura di un valido gruppo di presepisti,  guidati dai frati. Una ventina i soci più alacri o solerti, ma a ridosso delle festività natalizie (è consuetudine partire con i… “lavori” dal 4 ottobre; ricorrenza di S. Francesco) l’officina dei presepisti diventa anche fucina di vita – allontanando tanti ragazzi dalla strada e coinvolgendo tanti adulti dalle diverse attività, impegnandoli in queste “imprese” che denotano e trasudano passione. Solitamente, il manufatto o simulacro non è (solo) un… “manufatto”: negli anni scorsi, con tematiche e scenari diversi, il presepe occupava tutto il chiostro del convento; i visitatori affluivano all’interno – a mo’ di pellegrini e di viaggiatori. Insomma come viandanti alla ricerca (metaforica ma anche reale) della Fede.

Tutto, infatti, culminava nella Natività. Proprio alla fine del percorso, del “viaggio”. Quest’anno, nonostante le imposizioni legate all’avvento del Coronavirus, i presepisti (hanno anche un profilo Facebook ad hoc) non si sono arresi. Caparbiamente hanno operato, nel silenzio, per far sì che soprattutto nel 2020 potesse nascere – tra noi – Gesù Bambino. Solo che, stavolta, l’opera è ovviamente più ridotta, senza però rinunciare alla fantasia, all’estro, all’inventiva, all’originalità. Anche per questo Natale, dunque, il presepe “targato” S. Antonio è realtà ed è – come sempre – differente da quelli precedenti. Inaugurato – come vuole l’uso – nel giorno dell’Immacolata, sarà visitabile  fino al 20 di gennaio 2021. Indicativamente, gli orari di apertura sono i seguenti: nei giorni feriali, dalle 17.30 alle 19.30; in quelli festivi – invece – il grande sarà a disposizione di chiunque volesse anche dalle 8.30 alle 12.30. Nel pomeriggio (sempre parlando di giorni festivi) l’orario è lo stesso (17.30-19.30). Ricordiamo che i pastori, alti circa 70-80 cm, sono preziosissimi e risalgono a fine ‘700 (alcuni) o all’800.

Parliamo, adesso, dell’altrettanto significativo manufatto (sempre stabile)  della chiesa di S. Giovanni (anche questa al capoluogo di Mercato S. Severino). Qui la sacra rappresentazione della Natività, al cui allestimento hanno collaborato vari volontari della realtà parrocchiale – guidati da don Peppino Iannone e dalla docente di Canto e Pianoforte Elena Pironti – inerisce, quest’anno, i primi anni del ‘900 e lo scenario dell’epidemia detta “Spagnola”.) Occorre ricordare che questa vera e propria “pestilenza” portò via con sé gran parte della popolazione mondiale.

 Dunque, il diorama di S. Giovanni è incentrato sugli inizi del XX secolo. È molto bello e proporzionato, con pastori più piccoli, rispetto a quelli della chiesa di S. Antonio,  aggraziati e antichizzati. Lo scorso anno la natività fu “ambientata” ai tempi di S. Vincenzo Ferreri – ricorrendo, appunto nel 2019, l’anno giubilare vincenziano.  

Il santo spagnolo, “angelo dell’Apocalisse” – rappresentato con le ali, la tromba e la fiammella dello Spirito Santo sul capo – morì nel 1419. Un papa forse nato ad Itri, secondo alcuni a Napoli – ma è molto probabile che, invece, fossenato proprio a Mercato S. Severino: in località  Acquarola. In un primo momento, quindi, i due santi furono l’uno “contro” (se così possiamo dire) l’altro.

Sempre a zonzo per S. Severino, ma anche nel più vasto ambito della fertile e ubertosa Valle dell’Irno,  la tradizione rivive anche nei concorsi presepiali. Ad esempio, interessante è quello proposto – a partire dal primo dicembre 2020 – dalla Pro Loco Fiscianese, retta da Donato Aliberti. Fisciano è una città vicinissima a S. Severino, confinante. Parliamo di un concorso dal titolo : “Il Presepe. Momento d’arte, centro del focolare domestico”. In realtà si tratta di un contest, di un “progetto” già “vivo” e in auge negli anni ’80 e ’90. Un’apposita commissione di esperti valutava la creatività e l’originalità di ogni manufatto “in gara” – rispondente, per l’appunto, ai “canoni” di unione familiare; di semplicità e significato (valore) natalizio – perpoi premiare l’elaborato (grande o piccolo che fosse) più vicino al messaggio del “focolare domestico”. A mo’ di “Natale in casa Cupiello” .

Questa è la trentatreesima edizione, naturalmente in tono “minore” a causa dei contagi. L’iniziativa, rivolta ai residenti del comune di Fisciano – con tutte le sue frazioni – e in particolare ai nuclei familiari, è partita il primo dicembre ed è durata fino al 20 dicembre scorso. Si è trattato di un concorso “anomalo”,  tuttavia ha riscaldato, ancora di più, il cuore e… la “fantasia” dei Fiscianesi. Com’era – d’altronde – nelle intenzioni della Pro Loco fiscianese, coi suoi alacri membri. Il “premio” – sicuramente più connotante lo spirito natalizio – è stata la pubblicazione delle foto ed immagini dei lavori sulla pagina Facebook della Pro Loco fiscianese, dove sono tuttora visibili e commentabili. I cittadini hanno “risposto in massa” a questo (particolare) “invito” a diffondere il Natale in tutta la città. L’invito a realizzare la sacra rappresentazione, anche per il 2020 – come ideale e fattiva “vetrina” di immaginazione; tra presente e passato (secondo la tradizione) – è stato ben accolto da tanti Fiscianesi.

Hanno “aderito” anche altre chiese del territorio, che hanno inviato le foto dei manufatti – corredate di brevi note e di descrizioni, per illustrarne il significato e i particolari. Contestualmente al concorso presepiale, la Pro Loco di questa cittadina ha proposto anche un altro evento natalizio: “Balconi di Natale”, per “Far risplendere di luce gli angoli di Fisciano e delle sue frazioni”. Anche in questo caso la “vittoria” è stata sottolineata dall’orgoglio di vedere pubblicata – sempre sulla pagina Facebook del sodalizio – una foto del proprio balcone, addobbato e/o illuminato con originalità e perizia. All’insegna del messaggio festivo, da tutto il comprensorio, ecco che la cittadinanza ha risposto con calore ed entusiasmo all’invito augurale. Due le “sezioni” cui ispirare il proprio modo di decorare l’affacciata per “sentire” la festa (anche in tempi di Coronavirus): tema libero e “Riciclo e Riuso”. Questa kermesse è stata organizzata con il contributo di altre realtà aggregative di Fisciano, come “Il galeone dei sogni”, “84zero84”, “Enjoy” .

Concludiamo qui la nostra “carrellata” di eventi natalizi sul territorio di Mercato S. Severino e zone limitrofe; per infondere, soprattutto nei più piccoli e/o agli adulti ed anziani (in attesa dell’imminente vaccinazione contro il Covid-19 tanto temuto e nefasto), la speranza del messaggio evangelico.

Anna Maria Noia

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