Ven. Apr 25th, 2025
green pass

I guariti, la dose unica e i Green Pass negati

Quando i diritti-doveri dei cittadini si scontrano contro l’inefficienza, e l’assenza, del sistema sanitario. Tra siti istituzionali, app, telefoni muti e mail a cui nessuno risponderà.

Oggi il mio “corto” prende corpo da quanto mi scrive un mio amico, perché la sua situazione è quella di tanti in Italia: sono i “guariti da  Covid” che una circolare del Ministero della Salute del 21 luglio 2021 (Aggiornamento indicazioni sulla Vaccinazione dei soggetti che hanno avuto un’infezione da SARS-CoV-2) mette in condizioni di ottenere il Green Pass con dose unica di vaccino “… è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SARSCoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione”

di Corto Maltese

Ma torniamo al mio amico, che ha contratto il Covid in forma grave ed ha fatto 30 giorni di TI.

I suoi problemi sono di fatto iniziati già al momento della prima somministrazione (che avrebbe dovuto essere anche l’unica).  All’ hub vaccinale si era già in piena confusione perché non si era ancora recepita la nuova circolare che portava da  sei a dodici i mesi (dall’avvenuta guarigione) il termine entro il quale si poteva fare un’unica somministrazione…

In ogni caso non sarebbe stato neppure quello il problema, visto che le difficoltà ad avere il Green Pass erano già di tantissimi  guariti che avevano avuto il certificato vaccinale, con prima dose più immunità per avvenuta guarigione, già con le vecchia norma dei sei mesi.

Quello che si trova di fronte chi richiede il GP in queste condizioni è un vuoto cosmico, visto che spesso non risulta su nessuna piattaforma atta a richiederlo.


E allora è un inutile vagare tra siti istituzionali, App  Immuni, App Io, un dannarsi attraverso le richieste di SPID e numero di Tessera Sanitaria, vane anche le richieste in farmacia, inutili le ricerche nel proprio fascicolo sanitario (a proposito il mio, facendo una prova…l’ho trovato miseramente vuoto)
In alcune regioni è anche impossibile avere un contatto diretto con gli uffici preposti (il mio amico ora abita in Sardegna), vai all’ufficio ASL e non c’è di chi di competenza, ti dicono poi che ricevono solo su appuntamento telefonico. Ti attacchi al telefono per giorni interi, a tutte le ore…ma quello squillerà sempre ed inesorabilmente a vuoto, tranne quelle volte che la linea è occupata e ti chiedi chi sarà il fortunato, per poi avere tu stesso la risposta: usano quel maledetto telefono solo per chiamare e non risponderanno mai a nessuno.
Solo una volta il mio amico, non si sa per quale strano gioco del destino o congiunzione astrale, è riuscito a parlare con qualcuno, che naturalmente non si è qualificato, e ha appreso che doveva inviare un mail…a cui naturalmente non ha mai risposto nessuno.

E mentre lui aspetta, per ora  invano, che gli sia concesso il Lasciapassare Verde, altri come lui si vedono negare, almeno temporaneamente, un diritto che serve loro per adempiere a un dovere.
Va dato atto che mentre chiedevo in giro informazioni, per potergli dare una mano, ho avuto testimonianze che in altre regioni, grazie soprattutto alla competenza e interessamento dei medici di base, le cose sembrano un tantino meno complicate ma comunque quasi  mai automatiche come dovrebbe essere.

Mentre Ivan, il mio amico, continua a navigare tra  gli oceani burrascosi della burocrazia sanitaria io riprendo la rotta che mi porta sempre più via dalla pazza folla, carezzando lo schermo del mio smartphone, dove in questo momento campeggia l’immagine del mio prezioso Grenn Pass.
Dimenticavo…il mio amico è un operatore sanitario che ha contratto il virus sul suo posto di lavoro, un centro Covid, per adempiere al suo dovere…curare gli altri


P.s . Ho riletto questo mio “corto” e l’ho trovato non troppo scorrevole, con i punti e virgole mancanti o nei posti  in cui non dovevano essere.  Ho deciso di non correggerlo, di lasciarlo così: “sbagliato”, come un sistema sanitario  che troppo spesso ci  lascia “soli”

Buon Vento.
Vostro



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