Mer. Ott 15th, 2025

Socrate: la verità al tempo delle fake news

«Prima di condividere qualsiasi notizia, ricordati: so di non sapere. Verifica, rifletti, non fidarti delle apparenze.»

Nelle “interviste impossibili” non cerchiamo la verità storica, ma la verità del dialogo. Immaginiamo di incontrare grandi personaggi del passato e di porre loro le domande del nostro tempo. Le risposte non sono riportate da manuali, ma ricostruite nello spirito dei loro scritti, delle loro idee, del loro stile.
È un esercizio di immaginazione e di ascolto: dare voce a chi non può più parlare, per capire meglio chi siamo oggi.


Socrate: la verità al tempo delle fake news

di Antonello Rivano

Lo trovo in una piazza che ricorda l’agorà di Atene, ma invasa dai rumori della modernità: schermi giganti lampeggiano notizie, i passanti scorrono distratti sui loro telefoni. Socrate è lì, con lo sguardo penetrante e un sorriso ironico, come se stesse già valutando ciò che penso prima ancora che io parli.

Maestro, oggi siamo sommersi da informazioni. Tra social, notizie online, voci incontrollate… come possiamo distinguere il vero dal falso?
Inizia chiedendoti: chi parla, sa ciò che dice? Ha visto con i propri occhi, o ripete parole altrui? E ancora: ciò che ascolti è utile alla vita buona? Se non puoi rispondere, non è verità, ma vento che passa.

Ma la velocità sembra contare più della verità. Tutti vogliono essere i primi a dire qualcosa, anche a costo di sbagliare.
Chi corre senza sapere dove, non arriverà mai alla meta. Meglio un pensiero lento e saldo, che cento parole affrettate. La verità non teme il tempo: solo la menzogna ha fretta.

E i social, Maestro? Sono le piazze del nostro tempo, ma diventano anche luoghi di insulti e inganni.
La piazza è neutra: non è buona né cattiva. Conta chi vi parla. Se un uomo usa la parola per illudere, è sofista; se la usa per cercare insieme, è filosofo. Domandati sempre: chi mi scrive, vuole convincermi o vuole cercare con me?

Molti dicono che oggi ognuno ha la sua “verità”. Esistono ancora verità condivise, oppure viviamo solo di opinioni?
Le opinioni sono come ombre: cambiano a seconda della luce. La verità, invece, non teme il sole né la notte. Può darsi che tu non la conosca, ma questo non significa che non esista. La differenza sta nel desiderio di cercarla.

E come possiamo coltivare questo desiderio, in un mondo che sembra preferire la superficie alle domande profonde?
Domandando. Non accettare nulla senza interrogarti. Il dubbio è il primo passo della libertà. Chi dubita, pensa. Chi pensa, non si lascia trascinare come gregge.

In fondo, Maestro, il suo metodo era proprio questo: porre domande. Può essere utile ancora oggi?
Il mio metodo non è un dono, ma un invito. Non insegno verità, ma insegno a partorire pensieri. Se gli uomini del tuo tempo tornassero a domandarsi “Che cos’è giusto? Che cos’è bello? Che cos’è vero?”, allora le fake news morirebbero di fame.

Mentre lo ascolto, una notifica lampeggia sul mio telefono: una notizia clamorosa, subito smentita da un’altra. Sorrido: penso che Socrate avrebbe scosso il capo, invitandomi a non credere né all’una né all’altra senza prima domandare, verificare, dubitare.

E mi resta nelle orecchie la sua voce calma:
“Il problema non è che gli uomini non conoscano la verità, ma che non desiderino cercarla.”

Antonello Rivano

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