Gio. Apr 25th, 2024

“Fusione dei comuni” a “Nuceria” l’incontro del comitato per il referendum

Si è tenuto ieri nello splendido complesso di Villa de Ruggiero l’incontro “Fusione dei comuni, quali vantaggi”, organizzato dal Comitato per il Referendum sulla fusione delle due Nocera. All’interno di un più ampio ciclo di appuntamenti promossi sul territorio della storica Nuceria per favorire il dibattito e la discussione pubblica sul tema, lo spirito che ha mosso associazioni, circoli e singoli cittadini nella direzione della costituzione del Comitato detta – dopo innumerevoli anni di stasi della politica – un serrato programma di iniziative aperte, tutte finalizzate a stimolare partecipazione e confronto. Sono intervenuti Alfonso Vuolo, docente di Diritto Costituzionale alla Federico II, Massimo Calise, giornalista esperto di Organizzazione e di Sistemi informativi, e Mario Bianchino, sindaco di Montoro. A moderare l’incontro il giornalista Salvatore De Napoli. Il professor Alfonso Vuolo ha esordito ponendo l’accento sui vantaggi che una città di 80.000 abitanti otterrebbe, in ambito regionale e nazionale: la Grande Nocera diventerebbe il secondo comune della Provincia di Salerno e l’ottavo della Regione Campania. Tale eventualità aumenterebbe il peso “politico” della futura comunità. Il docente si è poi soffermato sui diversi aspetti legislativi, e sui passaggi tecnici, necessari alla realizzazione della fusione. Il giornalista Massimo Calise, dall’osservazione che il numero complessivo dei Comuni si è ridotto solo grazie alla fusione di quelli più piccoli, esclusivamente nelle Regioni del Centro-Nord, sottolinea il ritardo del Mezzogiorno nel cogliere quella che può essere un’opportunità importante. «La fusione dei comuni è uno strumento che permetterebbe di aumentare le potenzialità di un territorio, migliorando i servizi, la vita dei cittadini e le potenzialità delle imprese. Fondere i comuni, significa ottimizzare le risorse; razionalizzare gli uffici comunali, attraverso la velocizzazione delle decisioni. La possibilità di attrarre nuove imprese. Aumentare i servizi al cittadino (trasporti; servizi sociali). Le fusioni sono realizzate quasi esclusivamente al Centro – Nord. In questo modo, i vantaggi offerti da questo strumento, beneficiano popolazioni già più ricche». Le cause vanno ricercate, a detta di Calise, nel carattere “estrattivo” della politica nel Mezzogiorno che, a differenza di una logica “inclusiva” maturata attraverso il cooperativismo nel Nord del Paese, ritarda indefinitamente il cambiamento a servizio di logiche di potere a vantaggio esclusivo di pochi. Mario Bianchino, sindaco di Montoro, ha illustrato una “storia gemella”, quella della Montoro, prima separata e solo di recente riunita, ripercorrendo le stesse dinamiche, molte segnate da interessi personali e familiari dei notabili locali, che hanno determinato l’allungamento del processo di fusione per circa quarant’anni. Altro elemento emerso è l’immobilismo della politica, soprattutto a livello regionale che, in Campania, a oggi non ha ancora realizzato, a differenza di diverse realtà del Nord, una legge atta a premiare la fusione: «Vi auguro che non ci siano motivazioni meramente politiche alla base dell’opposizione alla fusione. La fusione dev’essere un punto di partenza, un’opportunità che serve al riscatto del territorio».

Peppe Sorrentino

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