Ven. Mag 3rd, 2024

“Progetto Raixe”-Spazi digitali per la cultura tabarchina.

 “Raixe” , in tabarchino significa radice. La comunità “tabarchina”  è come  una pianta con più ramificazioni ma con un’unica origine, alcuni rami magari più pronunciati di altri. Una pianta da tutelare, proteggere, valorizzare, Il progetto persegue tali scopi.

Questa pianta, questo albero secolare, lo possiamo chiamare “tabarchinità”, ed è un termine che contraddistingue una comunità “allargata”. Non a caso abbiamo preso in prestito  un termine che è usato per indicare un tipo di famiglia dei giorni nostri. La comunità tabarchina ha origine con una partenza, quella da Pegli nel 1544, di alcune famiglie di pescatori di corallo per l’isola di Tabarca in Tunisia. Ai corollari si affiancheranno maestri d’ascia, contadini, e altre figure che dovranno rendere autonoma una vera e propria colonia ligure in terra tunisina. Dilungarci sul come e sul perché della partenza, e delle successive vicende storiche, sarebbe cosa lunga e forse anche ripetitiva, sta di fatto che, a partire dalla prima metà del ‘700, i fatti precipitano, la situazione geopolitica si fa complicata.  Nel giro di qualche decennio Tabarca viene del tutto abbandonata e i coloni fonderanno altri paesi: Carloforte e Calasetta a sud ovest della Sardegna ( nelle isole di San Pietro e Sant’ Antioco) e Nueva Tabarca  in Spagna. Tutte queste vicende fanno parte de “l’ epopea tabarchina” e sono oggetto di una richiesta di riconoscimento, presso l’ UNESCO, come patrimonio immateriale dell’umanità.

Delle origini liguri si trova traccia a Carloforte, dove ancora quasi tutti parlano ancora un dialetto, o meglio lingua, molto simile al genovese di ponente, e a Calasetta. In questi due paesi sono ancora vive le tradizioni di origine e i cognomi sono perlopiù quelli degli antichi colonizzatori. Diverso il discorso per l’enclave spagnola, dove si è del tutto perso il dialetto, i cognomi sono stati “spagnolizzati” e il ricordo storico è molto fievole.  A Pegli invece si conserva memoria e si considerano i Carlofortini e i Calasettani  con affetto e rispetto, specie per come hanno conservato lingua e usi meglio del  luogo di origine stesso.

E’ con queste premesse che nasce il progetto “Raixe-spazi digitali per la cultura tabarchina”, che  intende recuperare, salvaguardare, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale immateriale della Comunità Tabarchina .Con “Raixe” si vuole rinsaldare la matrice identitaria comune, attraverso il recupero delleantiche e comuni radici ed il confronto delle rispettive tradizioni etnografiche ed antropologiche, anche per riscoprire, valorizzare e facilitare il dialogo interculturale tra le 5 Comunità con la stessa origine culturale Tabarchina: Tabarka (Tunisi), Nueva Tabarca (Alicante –Spagna), Genova Pegli, Carloforte e Calasetta. Inoltre di intende Consentire alle nuove generazioni di riappropriarsi del proprio patrimonio identitario, a rischio di dispersione, per poter generare nuove idee e prospettive di sviluppo sociale ed economico. Finalità del progetto è quella di tutelare, valorizzare e promuovere la cultura tabarchina, rafforzare l’identità locale, la cultura e la memoria dei luoghi attraverso il coinvolgimento della popolazione; favorire la socializzazione e migliorare i rapporti intergenerazionali; fornire ai soggetti coinvolti informazioni e strumenti che facilitino il confronto per lo scambio di ricordi, saperi e di abilità; sviluppare nella cittadinanza il senso di responsabilità e di consapevolezza nei confronti del proprio territorio, rafforzando il senso di appartenenza. A Calasetta sarà realizzato un polo digitale della cultura tabarchina che raccoglie documenti e link alle tracce della documentazione storica e contemporanea dei viaggi, della lingua e delle tradizioni di questo popolo in movimento.

 Il Progetto RÀIXE – Spazi digitali per la Cultura Tabarchina”,  (aggiudicato con Bando Regionale Domos de sa cultura – Determina RAS – Lingua e Cultura Sarda, Editoria e Informazione n. 1448 del 23/11/2017, dalla Cooperativa sociale MILLEPIEDI ) è finalizzato alla costituzione di sa Domos de Sa Cultura tabarchina con un polo digitale interattivo che consenta la conservazione e riproduzione di documenti di interesse culturale, locale e storico al fine di salvaguardare e tutelare il materiale per migliorarne la fruibilità, la condivisione e la conoscenza, ma soprattutto per valorizzare l’intera cultura tabarchina utilizzando le tecnologie informatiche e la rete internet, un esempio su tutti la creazione di una piattaforma software web e app multilingua la piattaforma web e la app multilingue accessibili, consentiranno agli utenti di visitare ed esplorare i contenuti documentali tramite il web, accedendo anche a delle aree riservate. La piattaforma consentirà inoltre la promozione del tessuto economico e delle produzioni del territorio.  

Al progetto collaborano associazioni e privati appartenenti alle 5 comunità “tabarchine”, fornendo supporto e materiale.

In conclusione possiamo dire che essere tabarchini, è sentirsi, contemporaneamente, di Carloforte, Calasetta, Pegli, Nueva Tabarca e Tabarca stessa. Essere tabarchini significa appartenere a un popolo orgoglioso di aver sfidato i secoli, tenendo saldo e teso il filo che accomuna la sua gente, vigilando ed agendo perchè tale filo non si spezzi mai e si rinforzi ogni istante che passa.

Antonello Rivano

image_printDownload in PDF

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *