Sab. Apr 20th, 2024

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JOJO RABBIT:IL MIO AMICO ADOLF!

Dopo il terribile film Thor Ragnarok di Taika Waititi, non ero proprio intenzionata a vedere un nuovo film dallo stile similare, ma poi, tra la curiosità nata dai primi trailer, le 6 nomination agli Oscar e la vittoria per Miglior sceneggiatura non originale, mi sono ritrovata al cinema… e wow che bella sorpresa!

Inizialmente il film sembra prendere toni molto grotteschi con scene da cartone animato e troppo demenziali, ma successivamente, con l’arrivo della giovane ebrea Elsa nella vita di Jojo, la situazione si stabilizza e il film si trasforma in una bellissima satira sul nazismo, alternando momenti strappalacrime o di altissima tensione e suspence, a quelli comici grazie anche all’amico immaginario del protagonista, Adolf Hitler. Essendo creato nella testa di un bambino, Hitler assume dei comportamenti buffi, grotteschi e infantili ed è rappresentato come un bambino capriccioso in un corpo di un uomo cui è stato dato troppo potere nelle mani.

Il film è molto diverso dal solito film sul nazismo e fa riflettere molto su quanto esso manipolasse la mente di tutti, soprattutto dei bambini, inculcando loro idee e ideali in realtà prive di fondamento. Tutti i personaggi son ben costruiti e si riesce pian piano ad affezionarsi a tutti, anche ai ʺcattiviʺ.

Scarlett Johansson (la madre di Jojo) è stata FAVOLOSA: il suo personaggio è una donna forte, indipendente e ribelle, irriverente e divertente (rappresentato anche dal suo modo di vestire e dai suoi atteggiamenti molto lontani da quelli tedeschi puri e fedeli al nazismo), ma soprattutto una madre che sta crescendo da sola un figlio e che porta avanti da sola la famiglia. La Johansson offre un’interpretazione così emozionante e struggente da meritare l’Oscar (che purtroppo non ha vinto).

Una delle cose che ho apprezzato e che mi ha emozionato molto è stata la centralità data ad un accessorio, le scarpe: Sono presentate come un vero e proprio personaggio principale e ricoprono un ruolo di un certo rilievo all’interno della narrazione dall’inizio alla fine della storia, ma soprattutto riescono a ʺparlareʺ anche se sono solo inquadrate.

In conclusione, Jojo Rabbit è un film che fa ridere ma anche piangere ed emozionare, anche se tratta di un argomento visto e rivisto al cinema.

Giorgia Della Porta

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