Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn
Dopo 4 anni dalla sua prima comparsa sullo schermo in Suicide Squad, il personaggio di Harley Quinn ritorna al cinema accompagnata dal gruppo delle Birds of Prey. La DC sarà riuscita a far riprendere il personaggio dopo il terribile film del 2016?
Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn è un mix di violenza, azione e divertimento. La storia, anche se non spicca molto di originalità, riesce comunque ad intrattenere e divertire, anche grazie alla scelta di far narrare l’intera vicenda proprio ad Harley Quinn (come già è stato fatto in casa Marvel col film Deadpool) con un misto di commenti, flashback e flashforward da far perdere quasi l’orientamento allo spettatore, ma riuscendo a farlo entrare nella testa malata e caotica di una delle psicopatiche più note alla cultura pop; questo ha permesso al film di presentare i vari personaggi in maniera non canonica e tutte diverse tra loro.
Cathy Yan (la regista del film) e Christina Hodson (la sceneggiatrice) portano sullo schermo una nuova idea di girl power: Birds of Prey è, soprattutto nella seconda parte, un film corale che racconta di come le donne possano collaborare e farsi ancora più forti, aiutandosi e sostenendosi l’una con l’altra.
Come è presente anche nel titolo inglese del film, Birds of Prey and the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn, la pellicola si concentra sull’emancipazione della protagonista e sulla sua rinascita (parola presente nel titolo italiano Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) dopo la relazione, a mio parere tossica, col principe del crimine, il Joker. Anche il film, per narrare questa libertà acquisita da Harley, decide di prendersi qualche libertà rispetto agli altri film di supereroi così da sottolineare al meglio questa grande libertà acquisita: libertà di linguaggio, di eccedere nella violenza grafica, di rappresentare una Gotham completamente diversa da quella a cui siamo abituati dai film su Batman. Le scene d’azione sono davvero ben fatte e la fotografia di Libatique è una dei fiori all’occhiello di questo film ed è riuscita trasformare la solita cupa Gotham City in uno spettacolo pop e colorato. Anche i tipici slow-motion di casa DC si legano bene alle varie scene e non persistono più di tanto.
Harley Quinn è diventata ormai una vera e propria icona cinematografica, e questo film rende finalmente giustizia al personaggio, mostrando la Quinn non più come un’icona sexy (come è successo in Suicide Squad del 2016), ma come un personaggio tosto e umano, ricco di sfumature e di una fantastica e sfavillante ironia.
Ad accompagnare Harley in questa nuova avventura ci sono la spietata killer Huntress/Cacciatrice, di Mary Elizabeth Winstead, la poliziotta Renee Montoya di Rosie Perez e la giovanissima Cassandra Cain di Ella Jay Basco, tutte donne molto forti e carismatiche, ma quella che spicca di più è sicuramente Black Canary di Jurnee Smollett-Bell: sexy e bellissima quanto letale, ha grande determinazione, un potere “segreto” e un carisma in grado di non sfigurare mai, nemmeno quando recita al fianco di Margot Robbie. Purtroppo, non si può dire lo stesso di Cacciatrice di Mary Elizabeth Winstead che, a causa del poco tempo sullo schermo rispetto alle altre, non riesce ad essere un personaggio così memorabile anche se dotato di una grande forza d’animo. Ma se tutti i personaggi femminili funzionano (chi più chi meno), non si può dire lo stesso degli antagonisti, Black Mask e Victor Zasaz troppo piatti e stereotipati che non rappresentano una grande minaccia, anche se interpretati da grandi attori di un certo calibro (Ewan McGregor e Chris Messina).
Margot Robbie (Harley Quinn) si riconferma anche qui un’eccellente attrice, con una mimica facciale incredibile e ormai per la sua grande immersione nel personaggio è impossibile, ad oggi, immaginare questo personaggio in mano ad un’altra attrice.
In conclusione, Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn è un mix di colori, glitter e sangue che mette in evidenza il girl power attraverso personaggi femminili molto carismatici, una sorta di spin-off di John Wick al femminile, aggiungendo in più il taglio grottesco e un po’ scorretto di Deadpool.
Giorgia Della Porta