
Viva l’Italia!!!
Ci eravamo già dimenticati di quel motivo che nel nome porta la faratellanza: Fratelli d’Italia
Ci riscopriamo “italiani”, con quell’inno cantato a squarciagola. Ci riabbracciamo, dopo il rigore segnato dal “brasiliano”, come se fosse una scusa per poterlo fare di nuovo.
di Corto Maltese
Perché in fondo noi siamo fatti così, siamo esseri semplici e ci basta poco per essere felici, bastano ventidue, in mutande, che corrono dietro una palla, e se undici di questi indossano una maglia azzurra ci ricordiamo anche di essere italiani.
Ci eravamo già dimenticati di quel motivo che nel nome porta la fratellanza: “Fratelli d’Italia“. In fondo ci ricordava solo il nome di una formazione politica. Eppure lo avevamo anche cantato…affacciati ai balconi, durante il primo lockdown, quando pensavamo che da li a poco sarebbe andato “tutto bene”, che ne saremmo usciti “migliori “, per poi scoprire che non era per niente vero.
Lo avevamo dimenticato, come quei giorni, come le promesse che ognuno di noi aveva fatto a se stesso. Lo abbiamo riscoperto durante le partite della “nostra” nazionale, cantato forse come una liberazione, come se in fondo tutto quello che ci mancava era lì, dentro quel rettangolo verde.
Siamo esseri semplici noi italiani, ci basta poco per dimenticare i morti, la crisi, i disoccupati e i poveri: vecchi e nuovi. Ci basta poco per dimenticare che abbiamo un mercato del lavoro inadatto ai tempi e con sempre meno garanzie; che le fratture sociali si fanno sempre più profonde, che abbiamo una classe politica formata perlopiù da “quaquaraquà”. Che la Pandemia frena ma non è finita.

E mentre sono ancora vietate le processioni dei cattolici è permesso invece di assembrarsi in nome del “dio calcio”, per vedere, e adorare, chi per officiare quella religione, guadagna in un anno, a volte in un mese, più di quanto possa fare un “comune mortale” in una, spesso più di una, vita.
Siamo fatti così da sempre: “panem et circenses” anche se il pane molte volte è finito prima del previsto.
Che poi finisce sempre cosi, con noi italiani, ci basta poco, basta la vittoria durante una partita di calcio e dimentichiamo torti, dolori, promesse non mantenute. Del resto forse è meglio cosi perchè :
“…sempre allegri bisogna stare
Che il nostro piangere fa male al re
Fa male al ricco e al cardinale
Diventan tristi se noi piangiam“
(Ho visto un re-E.Jannacci)
Riprendo il mio viaggio, mentre il tricolore sventola sull’ albero più alto della mia barca. L’antenna satellitare è lì, pronta a ricevere le immagini della finale di domenica. Canterò forte la canzone degli italiani, anche se ad ascoltarmi ci sarà solo qualche perplesso gabbiano, e quando la palla gonfierà la rete, sperando non sia la nostra, griderò, con quando fiato avrò in gola: Viva l’Italia!!!
Buon Vento.
Vostro