Gio. Apr 25th, 2024

Crateri-Mostra d’arte contemporanea

Salerno. L’intervista agli artisti Nicola Pellegrino e Gianfranco Gobbini

Lo spazio “CIVICO 23”, gestito dagli artisti D’Amato, Mazzeo e Capacchione di via Parmenide, 23 a Salerno, ha ospitato dal 26 giugno all’8 luglio 2021 la mostra d’arte contemporanea “Crateri”, curata dal Dott. Michele Citro, in cui si sono fuse idee, talenti ed opere di due artisti: Nicola Pellegrino e Gianfranco Gobbini

di Nicoletta Lamberti

Gianfranco Gobbini, pittore astratto (http://www.gianfrancogobbini.it; gianfrancogobbini@libero.it), nato nel 1953 a Città della Pieve, abbandona gradualmente i soggetti paesaggistici per concentrarsi sul valore del colore puro passando ad una pittura astratta. Ha partecipato ad innumerevoli mostre ed esposizioni, in particolare ne ricordiamo solo alcune “News Art Umbria”, Bevagna, 5-9 Novembre 2014; “Giornata Mondiale Dell’Acqua” Castiglione del Lago, 21-22 Marzo 2015; “Allegorie fra le nuvole” Città di Corciano 12 Settembre – 4 Ottobre 2015; “Double Art” Siena 27 Dicembre – 31 Gennaio 2016; “Arte Genova”, Galleria e studio di arte contemporanea, Sabrina Falzone Milano, Mostra Mercato D’arte Moderna e Contemporanea 17 – 20 Febbraio 2017; Galleria Assisinarte, Assisi mostra collettiva 01 – 10 Dicembre 2017; Galleria Assisinarte, mostra collettiva d’Arte Internazionale spazio espositivo Palazzo Franchi, Assisi 23 Dicembre 2017 – 06 Gennaio 2018 Mostra personale “Casa di Giotto” Vicchio (FI) 16 Marzo 1 Maggio 2019.

Gianfranco Gobbini (a sinistra) e Nicola Pellegrino (al centro)

Polis Sa Mgazine: Innanzi tutto come mai avete unito la vostra arte, esponendo opere artistiche create con tecniche, soggetti e materia diversi? …le vostre opere anche se diverse, sembrano in simbiosi!

G.G.: Con la mostra realizzata dal Prof. Michele Citro nella mia città “Città della Pieve” ho avuto il piacere di conoscere l’Arch. Nicola Pellegrino e di apprezzare le sue opere; sin da quel momento abbiamo notato che le mie opere potevano dialogare con le sue, come dice Lei, in simbiosi. Io dipingo dall’età di otto anni; quando verrà a trovarmi avrà il piacere di vedere alcune opere realizzate da bambino. Sono stato molto onorato di essere invitato dall’Architetto e dal Prof. Citro a Salerno per realizzare una mostra piccola, ma di alto profilo!

Polis Sa Magazine: “Forma e colore in un quadro! Un colore intenso e forte che ci trascina nelle emozioni di un’eruzione, in un cratere rosso fuoco, o nel grigio cratere della Luna!

G.G.: Tutti i rilievi sopra le tele sono realizzati con una pasta molto leggera sperimentata e realizzata da me 25 anni fa. Nessuno sa con quali materie viene creata! Inoltre, nessuno riesce a comprendere perché non si screpola. La realizzazione delle varie forme ed i colori si avvicina molto alle opere in ceramica dell’architetto Pellegrino.

La mia lavorazione con la pasta e con i colori stratificati è molto complessa! Per realizzare un’opera servono parecchi mesi.

Polis Sa Magazine: La visione delle sue opere deve trascinare lo spettatore in un mondo misterioso e inafferrabile o in un mondo concreto?”

G.G.: Contemporaneamente tutte e tre le cose! Se Lei guarda l’opera “Lo Stromboli” non viene trascinata in un mondo misterioso? Perché l’opera che guarda parla da sola; si evidenziano i crateri, l’eruzione, la cenere, il giallo dello zolfo ed il nero del magma freddato.

Se lei guarda l’opera “Astrale” i colori e le forme dei rilievi cambiano; i colori: blu celeste, nero, bianco, fucsia. Quando guarda quest’opera arrivano delle emozioni diverse, così come guardare una galassia. Ecco che ogni opera è diversa ed emana sensazioni e umori diversi nel guardarla.

Numerose persone possiedono mie opere, esposte in casa, e mi dicono che quando rientrano a casa e le osservano, cambiano umore e si sentono meglio!

Polis Sa Magazine: “Le sue opere ci trascinano in un mondo cromatico, ma nel contempo senza tempo e senza fine? Che cosa rappresentano le sue opere?”

G.G.: Lei ha potuto vedere solo qualche opera! La invito a venirmi a trovare e si renderà conto che le mie opere rappresentano il mondo intero. Le dico questo perché ogni opera da sensazioni diverse, in particolare, per i colori che vengono usati, come ad esempio l’acrilico, l’olio, etc. Le mie opere parlano di terra vulcanica, parlano di inquinamento, parlano di galassie, parlano del cambiamento climatico, parlano di povertà, parlano di bellezza e così via. 

Nicola Pellegrino, architetto salernitano e ceramista (http://www.nicolapellegrino.it› joomla › profilo; info@nicolapellegrino.it) ha già presentato delle personali. Nel 2013, una personale di scultura presso la Galleria Art tre vicolo San Bonosio, 7 – Salerno; una personale di ceramica nel 2014/2015 presso Galleria del Corso Carpinelli, corso Vittorio Emanuele – Salerno e nel 2015/2016 una personale di ceramica sempre presso la Galleria del Corso Carpinelli.

Polis Sa Magazine: Innanzi tutto come mai avete unito la vostra arte, esponendo opere artistiche create con tecniche, soggetti e materia diversi? …le vostre opere anche se diverse, sembrano in simbiosi!

N.P.: In una precedente collettiva avevo avuto modo di visionare le tele del collega Gobbini e fui colpito proprio dalle tematiche, dalla tecnica e dai colori utilizzati che ben dialogavano con le texture delle mie ceramiche. Entrare in contatto con le opere di Gobbini e partecipare delle sue emozioni attraverso di esse è stato estremamente piacevole. Ri-conoscersi all’interno di mondi fantastici e fantasticati con tecniche e materiali differenti ha consentito ulteriori approfondimenti di metodo.

Polis Sa Magazine: È passato dal tema del mare nella mostra “Cinque storie di sotto” a paesaggi lunari, ricchi di sfumature universali con questa mostra! Da figure e paesaggi marini a paesaggi lunari?

N.P.: La mostra “Cinque storie di sotto” è stata la mia prima personale nella quale in maniera ancora larvale traspariva la propensione al “viaggio fantastico” attraverso mondi e paesaggi differenti. I paesaggi, i miei lanscape, sui quali “indago” da anni sono solo frutto di immaginazione e, così come accade nella narrazione di Calvino de “Le città invisibili”: la molteplicità delle descrizioni resta sempre riconducibile ad un’unica città che viene descritta ed indagata ogni volta in maniera differente.  

Polis Sa Magazine: Le sue opere artistiche sono realizzate in ceramica, materia plasmabile, ma concreta e consistente, non invisibile rappresentativa di paesaggi lunari e prospettive universali! Che cosa rappresentano?

N.P.: Le opere ceramiche sono indissolubilmente legate allo loro matrice materica e alla loro origine di “utensile” finalizzata ad un uso domestico e quotidiano. È sulla base del manu-fatto che si innesta l’arte-fatto: gli oggetti si caricano di valori simbolici sia attraverso la forma che attraverso la superficie riscattandosi dal mero aspetto funzionale.  

Nicoletta Lamberti
Vice Coordinatore nazionale Polis SA magazine Coordinatrice Redazioni

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