Ven. Apr 19th, 2024

C’era una volta il gioco della settimana…

C’era una volta il gioco della settimana, ciascun bambino sceglieva il proprio sasso e cominciava a saltare: lunedì, martedì, mercoledì…

Proteina creativa di Lucia Quaranta

C’erano una volta i bambini che si incontravano nel cortile per giocare con la corda, con le figurine, con le biglie, con le bambole e i soldatini. C’era una volta la merenda fatta di pane zucchero e burro, le ginocchia sbucciate, i piedi sporchi di fango e di terra perché nei cortili c’erano aree verdi con piante, alberi, piccoli fazzoletti di terra dove rincorrere le farfalle col retino o aspettare, con pazienza, che una coccinella da una foglia avanzasse sul proprio dito mentre una lucertolina spaventata scappava via.

Tra i fili d’erba e i fiori spontanei si osservava curiosi l’attività frenetica delle formiche ed il movimento lento delle lumache.

Queste erano le pagine dei libri di scienze, dei libri estivi, pagine fatte di esperienze, delle piccole scoperte di bambini vivaci, intraprendenti, scattanti come grilli nell’erba alta.

C’erano una volta i bambini che mangiavano caramelle con le mani sporche, davano un morso allo stesso panino, dividevano le gomme da masticare; si schizzavano l’acqua alla fontanella e si asciugavano il sudore con la maglietta lurida. C’erano una volta i ragazzini che si arrampicavano sugli alberi e cercavano more tra fitti arbusti e se qualche spina li graffiava nessuna paura… la soddisfazione di aver raccolto più more del compagno cicatrizzava ogni ferita.

C’era una volta il gioco della settimana, ciascun bambino sceglieva il proprio sasso e cominciava a saltare: lunedì, martedì, mercoledì…

Il futuro era lontano, tutti i bambini erano impegnati a vivere il presente, a giocare, a sentire le proprie gambe correre nel vento per vedere chi arrivava primo.

Non c’erano, una volta, parco giochi, videogames, i phone, i corsi di informatica, corsi di inglese, i centri estivi, gli animatori e le baby sitter… perché c’era il tempo!

Il tempo di vivere la famiglia, il tempo dell’estate, delle vacanze spensierate, perfino il tempo di contare quante lucciole si riuscissero a vedere in una sola notte.

Il tempo di gustare un gelato sulla spiaggia e se accadeva, per distrazione o per uno spintone, che il gelato finisse nella sabbia, poco male, con la mano si ripuliva un po’ ed era più buono di prima.

C’era una volta il gioco della settimana, ciascun bambino sceglieva il proprio sasso e cominciava a saltare: lunedì, martedì, mercoledì…

Lucia Quaranta

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