Ven. Mag 3rd, 2024

Maiori (SA). “Onyria 2. Omaggio ai Pink Floyd”

Collettiva d’arte contemporanea presso i Giardini e l’Androne di Palazzo Mezzacapo a Maiori dall’8 luglio all’8 ottobre 2023,a cura di Michele Citro e Andrea Guastella

Di Nicoletta Lamberti

La Divina Costiera, in particolare Maiori (Reghinna Major), è stata la location di un’interessante e particolare collettiva d’arte contemporanea “Onyria 2. Omaggio ai Pink Floyd” allestita da Michele Citro e Andrea Guastella presso i Giardini e l’androne dello storico Palazzo Mezzacapo in Corso Reginna a Maiori in provincia di Salerno.

La mostra, il cui ingresso è libero, è stata inaugurata l’8 luglio scorso e sarà fruibile fino all’8 ottobre 2023 tutti i giorni dalle 8 alle 23.

Il primo “capitolo” di questo progetto artistico “ONYRIA. Surrealismo di Ordinaria Contemporaneità” si è concluso il 3 Luglio presso il MUSA — Musei della Reggia di Portici. Inoltre, la mostra d’arte contemporanea ha anticipato di pochissimo la mostra sui Floyd organizzata dallo studio Hipgnosis del visual designer della band Aubrey Powell, ospitata nelle sale interne della “reggia” di Maiori dal 25 luglio al 27 agosto.

I cicli lunari di Annalisa Apicella

Inebriato dal profumo dei limoni della Costiera  Amalfitana il visitatire incuriosito  ed appassionato può scorgere in lontananza nell’androne del Palazzo Mezzacapo una statua: è L’orecchio di Emanuele Stifano e Carla Passarelli che ricorda  la copertina “aperta” di “Meddle”, con un orecchio immerso nell’acqua, ma soprattutto l’armonia imitativa di Echoes, con quel suono martellante dell’incipit che ripete il suo gocciare.

Al lato destro notiamo i legacci di Ignazio Fresu, privi come sono di mani che li reggano, accompagneranno i fraseggi di Us and Them in un dialogo impossibile con l’altro il cui esito finale è il raggelarsi, la violenza cieca o disperata (non a caso la musica fu composta per una scena di rivolta in un film di Antonioni).

Si scorge sul lato sinistro una bianca scultura di Luigi Citarrella, un bambino che riposa sul divano.

All’entrata di questi verdeggianti giardini si incontra la donna coloratissima, ma col capo chino di Elia Alunni Tullini che nell’intepretazione dei curatori ricorderà  la disperazione non più quieta di Nobody Home, un brano di The Wall.

Nel percorrere i Giardini, attorniati da fontane e acqua, appaiono agli occhi del fruitore – sulla scorta dell’interpretazione fatta dagli stessi curatori – le opere di arte contemporanea, sculture e installazioni, che si specchiano o si uniscono all’acqua o si integrano con la vegetazione stessa come le mele di Marco Manicardi ed i funghi di Nicola Pellegrino.

In un lato del giardino “The Dark Side of The Moon” viene esemplificata dai curatori dai cicli lunari di Annalisa Apicella, poi compaiono le sedie di Alessandro Guerriero, composte da elementi di diversi colori.

Da una delle fontane emerge dall’acqua l’anima purgante di Emanuele Scuotto, con le sue mani alzate in cerca di aiuto, restituirà alla mente la (residua) speranza di Hey You.

Le maschere di Gianluca Vietri e di Pierpaolo Di Giacomo rammenteranno a i floydiani più incalliti le quattro maschere, con le fattezze dei musicisti del gruppo, indossate dai session man che suonavano al posto loro nel concerto di The Wall; nella scultura di Fabio Bini, ora bianco ora nero, ora poggiante sulla punta ora sulla base naturale: The Light and White Side of The Moon. Immersa nell’acqua di una delle pittoresche fontane l’Ofelia di Alessia Forconi.

l’Ofelia di Alessia Forconi

In una piccola struttura – scrigno sono racchiusi l’Angelus Novus di Fulvio Merolli, col suo sembiante vagamente apocalittico, tra il robot e il gargoyle, evocherà  la minaccia semiseria di One of These Days — la minaccia, si intende, di finire sminuzzati in tanti piccoli pezzetti.

Alle pareti si notano i quadri, che ricordano gli arazzi fiamminghi, di Corrado Sassi, le sculture metalliche, tra cui un aeroplanino enorme di ferro, e i frammenti di muro di Giuseppe Palermo faranno invece pensare a Set the Controls for the Heart of the Sun: all’esito inevitabile, la riduzione in frammenti, di un volo verso il sole. La mano è di Alessia Forconi.

Il Cristo è Luigi Citarrella. Lo schiavo morente dietro le grate di Filippo Tincolini, col suo fiorire inaspettato, richiamerà ancora Echoes.

Nelle sale interne del giardino ci sono le opere di altri due artisti : Giuseppe Palermo con “Il cacciatore di immagini” e Michele De Maio con “EtnoArt”.

Pur non essendo direttamente ispirate alla musica dei grandi Pink Floyd, le opere artistiche, che appunto nascono indipendentemente dalla musica dei Floyd, si legano – nel disegno dei curatori – ai pezzi eseguiti dai Pink Floyd nel loro storico concerto di Pompei, luogo senza tempo della Campania, dove i Pink Floyd scelsero di suonare, con in più un ricordo dei loro album più noti, tra cui “The Dark Side of the Moon” di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo, e il notissimo The Wall.

“Onyria 2. Omaggio ai Pink Floyd” vi aspetta a Maiori nell’abbagliante cornice dell’Amalfi Coast, a Maiori, fino all’8 ottobre con le sue sorprendenti e surreali opere d’arte contemporanea!

Nicoletta Lamberti
Vice Coordinatore nazionale Polis SA magazine Coordinatrice Redazioni

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