Mar. Mag 7th, 2024

Jacopo Mele: il digitale come motore di sviluppo economico e formativo

Incontro con il giovane imprenditore e i vertici della BCC Campania Centro a Mercato San Severino (SA). Riflessioni e prospettive per le nuove generazioni

Di Anna Maria Noia

Interessante incontro, lunedì 22 aprile scorso, presso il Comune di Mercato San Severino. Che verteva su “Entusiasmo e motivazione. Energie per Mercato San Severino. Jacopo Mele racconta il digitale e le nuove tecnologie”.

L’evento è stato organizzato dalla Bcc, ente bancario sorto anni fa e che attualmente assume la denominazione di “Banca Campania centro”. Con il patrocinio della civica amministrazione; in collaborazione con il Forum dei giovani della cittadina.

Jacopo Mele, originario di Fisciano – figlio di uno stimato docente universitario – è stato, in passato, tra i primi “nativi digitali” di livello internazionale; un influencer notissimo – dal ricco e variegato curriculum. Che, grazie alla sua curiosità e all’apertura mentale che lo contraddistingue, ecletticamente, ha vissuto molteplici esperienze – pur giovanissimo. Ne ha parlato anche “Forbes”, il business magazine più prestigioso al mondo – sui temi della leadership imprenditoriale. Mele è considerato ai vertici dell’imprenditorialità – legata al digitale e all’economia; al marketing. Autopromuovendo sé stesso e aiutando tanti giovani “rampanti”, o – semplicemente – curiosi, a fare altrettanto.

La convention del 22 aprile, pertanto, è stata partecipatissima e utile. Tra totem e cartellonistica; con un variegato materiale divulgativo e illustrativo – sugli scopi della Bcc e sui prodotti di questa istituzione, “pensati” appositamente per i ragazzi. Infatti, sono stati proprio i ragazzi – attentissimi, coinvolti, partecipi – ad animare la sala. Vi erano: i membri dei vari forum dei giovani – sanseverinesi e delle realtà limitrofe a San Severino (anche provenienti da Montoro e da Siano, nonché dall’ente provinciale di Salerno); gli studenti dell’istituto superiore “Virgilio” e molti soci Bcc under 30.

Ad alternarsi – invece – per gli interventi in programma, ricordiamo: la vicesindaco Vincenza Cavaliere; Camillo Catarozzo – presidente di “Banca Campania centro”; Danilo Trabacca, direttore generale dell’istituto; Antonio Del Pozzo, coordinatore del forum della gioventù di Mercato San Severino; la dirigente scolastica del “Virgilio”, Luigia Trivisone. E, naturalmente, il giovane esperto di marketing, finanza ed economia “della digitalizzazione” Jacopo Mele. Ceo (ovvero: amministratore delegato) di “Moonstone venture capital”. Una start up finalizzata a far apprendere discipline economiche “particolari”, ideata per gli under 30 più perspicaci e competitivi. Per coltivare i talenti, per evitare la “fuga dei cervelli”. Per formare; forgiare coscienze e competenze nei più giovani. Mele ha creato (dal nulla) anche “Aurora fellows”, “project for impact” destinato addirittura agli under 23.

A moderare l’incontro, la giovane Benedetta Gambale, giornalista del gruppo “Stratego”. Scopo del convegno – dedicato appunto ai millennial, alle nuove generazioni – “presentare” il futuro e le sue basi; le fondamenta: cioè il digitale e le tecnologie innovative. Nonché illustrare – da parte della banca, partner di tale iniziativa – prodotti studiati per liceali e universitari. Infatti, i referenti Bcc presenti in sala hanno discorso su alcune offerte promozionali, da poter erogare ai post-adolescenti. Ad esempio, si è parlato di alcuni finanziamenti – che possono giungere anche ai 25mila euro – al fine di compiere gli studi universitari. Però con merito. Oltre a tale opportunità, i vertici della Bcc assicurano incentivi per far interessare gli studenti del terzo millennio al mondo dell’economia finanziaria. Partendo da una “base” che essi conoscono al meglio: il mondo dei computer e dei cellulari. In altre parole: il digitale.

Tutti i relatori hanno messo in evidenza la grande utilità dell’era (appunto) digitale. Sulla quale poter scommettere un futuro. La Bcc intende “investire sul territorio”. Anche a San Severino e nel Salernitano. È questo il motivo della serata al Comune, di lunedì 22 aprile. Stigmatizzata la “fuga dei cervelli”, sia in tutta Italia che al Sud. Ben 500mila sono i ragazzi che se ne vanno – secondo quanto affermato da Catarozzo. “Voi dovete rimanere – ha dichiarato – siete il presente della società, non soltanto il futuro”. Espressi, più volte, i concetti di “coraggio” e “passione”. Che – uniti all’uso delle tecnologie informatiche – possono “fare la differenza”. Però la digitalizzazione va “governata”, afferma – in chiosa – Catarozzo. Ed è, altresì – sono sue parole – necessario “rimanere essere umani, con sentimenti”. Solo dopo verrà la conoscenza informatica. “L’informatica – si è detto, nel corso del dibattito – è importante ma si deve saper usare”. Come l’intelligenza artificiale, “opportunità da sfruttare, ma senza esserne schiavi o dipendenti”. Anche Trabacca – direttore generale Bcc – ha parlato di digitalizzazione; del “processo innovativo” che interessa il mondo delle banche e dell’alta finanza. Le nuove tecnologie facilitano – sono parole del Dg – “lo sviluppo del territorio”. Ma, attenzione: “La digitalizzazione deve servire ad integrare la figura umana, non deve sostituirla”. E ciò vale anche per le realtà meridionali, dove banche quali la Bcc sono molto vicine agli utenti. Non pensando solo al mero profitto, ma valorizzando il comprensorio stesso. Testa, cuore, piedi nel nostro territorio – dunque: tale è lo slogan della banca partner della kermesse.

La Ds Trivisone ha inteso esprimere il suo intervento, modulandolo sul concetto del “risparmio” – nelle sue varie declinazioni. Per “avviare” allo studio… “concreto” dell’economia. Utile, in questo caso, il ricorso ai fondi del Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Dulcis in fundo, ecco l’attesissimo intervento di Mele. Nella prolusione, questo quasi 30enne – persona garbata, mite, umile; dalla voce sommessa – acuto e profondo ha snocciolato alcuni dati sulla sua storia. Sulle proprie esperienze personali. Plaudendo allo studio delle lingue e delle materie umanistiche, sebbene esse sembrino “lontane” dalle materie informatiche. Emergono, così, “sprazzi” di vita e di progetti. Da quando il ceo studiava all’istituto nautico; dalla voglia di entrare nel mondo del lavoro “imprenditoriale”, con un allevamento di gamberi – già a 14 anni. Fino a giungere ad altre tipologie di studi, scoprendo la passione per il marketing – dopo quello del mondo “istantaneo” e veloce del digitale. Tutto “casuale” (random) – quindi – per lui. Che invoca, anche e soprattutto per i ragazzi “di oggi”, il focalizzare impegni ed energie verso qualcosa di “unico”, non “di massa”. Con coraggio, certo, ma con “pochissimo coraggio” – ha dichiarato. La digitalizzazione è bella perché è subitanea, permette di fare cose prima impensabili – in un tempo molto veloce.

Dialogando con gli attivi e attenti liceali presenti a Palazzo di Città di San Severino, interagendo con qualche domanda, egli ha esortato gli stessi studenti a vivere nel presente piuttosto che “solo” proiettati verso il futuro. Perché cose che attualmente sono “pioneristiche” (è il senso del Mele-pensiero), tra cinque o sei anni – quando essi studenti hanno raggiunto la maturità, conseguendo il diploma – saranno di dominio pubblico; di “massa”. Quindi non recheranno vantaggi a un ragazzo dalla pur vivace intelligenza.

Mele ha attuato esemplificazioni su come l’intelligenza artificiale possa avere un impatto sulla vita quotidiana, nel mondo di ogni giorno. Magari realizzando esoscheletri per portatori di handicap, ma non solo. Magari utilizzando le tecnologie del “D-dust” per far assumere medicinali agli anziani – quando devono assumere (per l’appunto) delle polverine. E così via. Accanto a discorsi similari, il ceo ha apportato esemplificazioni di venture capital anche legate alla fissione e/o alla fusione nucleare. Sotto la lente, allora, riassumendo, il digitale è opportunità in quanto è “immediatezza”. Ma non va disgiunto dalla “humanitas”.

Alla domanda, posta dal pubblico, sui probabili e futuri pericoli e rischi, anche etici, legati all’intelligenza artificiale, Mele ha affermato di essere “fiducioso” al riguardo. Egli confida nella “stupidità” delle scienze informatiche, che vanno programmate dall’uomo. “Certamente i rischi ci sono – esprime Mele – ma occorre sempre sperimentare. Con pochissimo coraggio”. Facendo qualcosa di nuovo, specializzandosi in cose anche – dice lui – “causali”. Ma da sviluppare.

Anche il padre, Rino, consigliava ai giovani – da mentore universitario – di creare qualcosa di unico e non scoperto dalla “massa”, per valorizzare sé stessi. Infine, Jacopo Mele ha affermato che gli piace “lavorare con gli under 20”. Per abituare gli adolescenti a “gestire la complessità” della società odierna. Tramite “lezioni diverse”, rispetto agli standard prefissi. Parole d’ordine: “Fantasia” e “Unicità”. La fantasia è palpabile nella nostra cara, “vecchia” Campania, dove “vige” la “legge” (che è, in realtà, un’arte) di arrangiarsi. Ossia di inventare e di creare.

Ricordiamo – in conclusione – gli altri enti “patrocinatori” e/o in partnership della manifestazione. Che sono: Bcc gruppo Iccrea; Fondazione cassa rurale di Battipaglia; Kairòs – Giovani soci Bcc; Forum dei giovani di Mercato San Severino.

Anna Maria Noia

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