Sab. Dic 7th, 2024

Sovraindebitamento delle Famiglie Italiane

Intervista all’Avv. Patrizia Monferrino, Coordinatrice di ADUSBEF APS Liguria, sui rischi crescenti di sovraindebitamento e sulle procedure di sostegno per i cittadini in difficoltà.

Di Massimo Bramante

Polis SA Magazine ha posto alcune domande in tema di sovraindebitamento di molte famiglie italiane all’Avv. Patrizia Monferrino, Coordinatrice ligure di ADUSBEF APS (Associazione Difesa Utenti servizi bancari e finanziari) e Coordinatrice scientifica dell’Organismo di Composizione della crisi d’impresa – Ordine degli Avvocati di Genova. Si tratta di un tema reso cruciale dalla crisi economica e occupazionale, su cui ci siamo soffermati nella nota intitolata “Famiglie al limite”.


Il Report 2024 di Bankitalia dedicato all’economia ligure segnala un “brusco rallentamento” (intorno al 2,3%) nei prestiti, quali mutui e aperture di credito, concessi da banche e società finanziarie alle famiglie. Un rallentamento forse dovuto a un aumento dei tassi fissi e, in maniera più intensa, dei tassi variabili (TAEG 4,5%); ma, secondo alcuni osservatori, anche al fenomeno delle crescenti restrizioni da parte del sistema creditizio, che rende sempre più difficile l’accesso al credito per una clientela in difficoltà economiche. È così?

È vero che, a seguito dei sempre più frequenti casi di mancata osservanza delle scadenze di pagamento delle rate di mutuo, i mutuatari inadempienti vengono segnalati alle banche dati del sistema creditizio (Centrale Rischi della Banca d’Italia e CRIF) come “cattivi pagatori”, rendendo sostanzialmente impossibile l’accesso al credito. Purtroppo, il mutuatario inadempiente si trova così esposto alle procedure esecutive di recupero coattivo del credito, che possono sfociare nella vendita all’asta dell’immobile pignorato. Il ricavato di questa vendita spesso non è sufficiente a coprire l’intero debito contratto con la banca, lasciando al mutuatario, ormai privo della sua proprietà immobiliare, un’esposizione debitoria residua per l’importo di capitale non recuperato con la vendita.

In proposito, cosa si intende – giuridicamente parlando – con sovraindebitamento? Cosa può fare un comune cittadino che ha contratto un mutuo o un finanziamento ma si trova, per ragioni non imputabili alla sua volontà, a dover fronteggiare un impegno che non è più in grado di assolvere?

Il fenomeno del cosiddetto “sovraindebitamento” è in costante aumento, non solo in Liguria; elevata è la percentuale di persone che si rivolgono agli studi legali lamentando gravi crisi di liquidità, dichiarando di trovarsi in situazioni debitorie insostenibili con i normali mezzi finanziari. Il sovraindebitamento è esattamente questo – come definito dall’art. 2, comma 1, del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza – una situazione di crisi che rende probabile l’insolvenza, “che si manifesta con inadempimenti o altri fatti esteriori che dimostrino che il debitore non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni”.

Cosa può fare, dunque, una persona sovraindebitata? Il legislatore, prendendo atto di questo fenomeno crescente e preoccupante, è intervenuto con provvedimenti normativi, intesi a concedere una “seconda chance” ai cittadini in difficoltà, a condizione che siano rispettati determinati presupposti. In questo modo, è possibile accedere alle cosiddette “procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento”, disciplinate nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, e successive modifiche, attualmente siamo al Correttivo-ter).

(Nota: l’immagine di copertina è stata creata utilizzando intelligenza artificiale ed è destinata esclusivamente all’uso editoriale per Polis SA Magazine.)

Massimo Bramante

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