
Simonetta Vespucci, il mito senza tempo
Un viaggio tra storia e leggenda nel libro ‘Da Genova al mito’ di Silvana Zanovello, presentato sabato 8 marzo alla Sala Conte di Genova Pegli

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Simonetta, il mito senza tempo:
un viaggio tra storia e leggenda
Proseguono gli incontri culturali alla Sala Conte, l’auditorium della Scuola Musicale Giuseppe Conte di Genova Pegli. Sabato 8 marzo, alle ore 16, in collaborazione con l’associazione Pegliflora, Silvana Zanovello, giornalista e critica teatrale, presenterà il suo ultimo libro Da Genova al mito (Edizioni De Ferrari), dialogando con Elena Garbin e il pubblico. L’ingresso è libero e gratuito.

Il libro ripercorre la storia affascinante di Simonetta Cattaneo Vespucci, più nota come Simonetta Vespucci, la musa ispiratrice di Sandro Botticelli e icona del Rinascimento italiano. La sua bellezza, decantata da poeti come Lorenzo il Magnifico, e la sua misteriosa morte a soli ventitré anni hanno alimentato nei secoli un’aura di leggenda, rendendola un mito paragonabile a quello della Gioconda.
Simonetta Cattaneo Vespucci: una vita breve ma leggendaria
Simonetta Cattaneo, meglio conosciuta come Simonetta Vespucci, è una delle figure più affascinanti e misteriose del Rinascimento italiano. Nata intorno al 1453 a Genova, appartenente alla nobile famiglia dei Cattaneo, Simonetta divenne una delle donne più celebri della sua epoca, non solo per la sua straordinaria bellezza, ma anche per il suo ruolo nella corte dei Medici a Firenze, dove visse gran parte della sua breve vita.
Nel 1469, a soli sedici anni, sposò Marco Vespucci, un giovane mercante fiorentino, e si trasferì a Firenze. La sua bellezza fu immediatamente notata da artisti e poeti, e divenne la musa ispiratrice di Sandro Botticelli, che la immortalò in alcune delle sue opere più iconiche, tra cui La Nascita di Venere e La Primavera. La sua immagine fu associata non solo alla bellezza perfetta, ma anche a una figura quasi eterea, un simbolo di purezza e grazia che superava i confini della semplice bellezza fisica.

Tuttavia, la sua vita fu tragicamente breve. Morì nel 1476, probabilmente di tubercolosi, a soli ventitré anni, e la sua morte prematura alimentò il mito che circonda il suo nome. A Firenze, la sua morte fu considerata una grande perdita, e si narra che Botticelli, profondamente colpito dalla sua morte, chiese di essere sepolto accanto a lei nella chiesa di Ognissanti, desiderio che si realizzò quando morì nel 1510.

Il mito di Simonetta non è solo legato alla sua bellezza, ma anche alla sua presenza nell’arte e nella cultura del suo tempo. La sua immagine fu interpretata e reinterpretata da poeti e pittori, diventando un simbolo ideale di bellezza e virtù. Questo mito, alimentato dalla morte precoce e dalla sua presenza nelle opere d’arte, ha avuto una lunga vita, rimanendo un elemento centrale della cultura rinascimentale fino ad oggi.
Il libro: un viaggio tra storia e mito
Nel suo libro Da Genova al mito, Silvana Zanovello offre una rilettura originale della vita e del mito di Simonetta Cattaneo Vespucci. La Zanovello, giornalista e critica teatrale, non si limita a raccontare la biografia di Simonetta, ma si immerge in un viaggio tra storia e mito, esplorando come la sua immagine sia stata costruita nei secoli, come è stata idealizzata, ma anche come il suo mito sia stato distorto, ridefinito e reinterpretato nel corso della storia.

Silvana Zanovello, con la sua esperienza e la sua sensibilità culturale, riesce a restituire alla figura di Simonetta una nuova voce. Piuttosto che trattarla come un semplice oggetto di bellezza, l’autrice cerca di esplorarne la persona, evidenziando anche gli aspetti più nascosti della sua vita, che si trovano tra le pieghe della storia. L’autrice rivisita anche le sue origini a Genova, il suo matrimonio con Marco Vespucci, il suo trasferimento a Firenze e la sua breve e drammatica vita presso la corte dei Medici.

Il libro ripercorre non solo la sua vicenda biografica, ma anche come Simonetta sia diventata un simbolo culturale e come il suo mito sia sopravvissuto e sia stato reinterpretato nei secoli. Il mito di Simonetta Vespucci, da un lato simbolo di bellezza ideale e perfezione, dall’altro oggetto di un continuo processo di costruzione culturale, è un esempio straordinario di come la storia e la leggenda possano intrecciarsi.
Silvana Zanovello: una voce autorevole tra critica teatrale e storia
Silvana Zanovello è una giornalista, critica teatrale e scrittrice con una lunga carriera alle spalle, che l’ha vista impegnata in numerosi progetti culturali e giornalistici. Laureata in Lettere, ha collaborato con diverse testate prestigiose, tra cui Il Secolo XIX, Rai 3 e Tivuesse, occupandosi di arte, cultura e spettacolo. È anche una presenza autorevole in giurie di premi culturali, come il Premio Andersen per la letteratura per ragazzi, i Premi UBU per il teatro e il Premio Ipazia per i testi teatrali inediti.
Tra le sue pubblicazioni, spiccano il libro Io Mariangela Melato, dedicato alla celebre attrice, e il saggio Maschere e volti, che esplora il mondo del teatro. Con Da Genova al mito, Zanovello si avventura in un nuovo campo, quello della storia e della cultura, e porta il lettore a riscoprire una delle figure più affascinanti e misteriose del Rinascimento italiano.
Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine