Dom. Mar 16th, 2025

Manifestazione femminista anni settanta

8 marzo: più che una mimosa, serve un cambiamento

Una giornata di riflessione sulla parità di genere e sulle sfide ancora da affrontare

Di Antonello Rivano

Ogni anno, l’8 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale delle Donne, o più precisamente la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, un’occasione fondamentale per riflettere e agire a favore della parità di genere.

Spesso erroneamente definita “festa della donna”, questa giornata non è un’occasione per celebrazioni superficiali, ma per ricordare le battaglie storiche e quelle ancora in corso per i diritti e la parità delle donne a livello globale. Ridurla a una semplice festa, celebrata con cene o eventi che si limitano a logiche consumistiche, ne svilisce il significato profondo. Così come pensare che basti regalare una mimosa per onorare le battaglie storiche e attuali per i diritti delle donne. La Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne richiama l’importanza delle lotte per l’emancipazione, celebrando i progressi nelle sfere sociale, economica e politica e focalizzandosi su temi cruciali come l’uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi, le discriminazioni e le violenze contro le donne.

Dagli anni Settanta a oggi: progressi e battute d’arresto

Le lotte femministe degli anni Settanta hanno portato a conquiste fondamentali, dalla legalizzazione del divorzio e dell’aborto in molti paesi, all’introduzione di leggi contro la discriminazione sul lavoro. Le manifestazioni di quegli anni hanno gettato le basi per una maggiore consapevolezza sui diritti delle donne, portando a miglioramenti nelle opportunità educative e lavorative. Tuttavia, negli ultimi anni si assiste a un pericoloso arretramento su diversi fronti. In alcune nazioni, i diritti riproduttivi sono sotto attacco, con restrizioni sempre più severe sull’aborto. La violenza di genere resta una piaga sociale, e il movimento #MeToo ha evidenziato quanto ancora sia diffusa la cultura della molestia e dell’impunità. Anche il gender pay gap, seppur ridotto, continua a penalizzare le donne in molti settori.

Il gender pay gap: una ferita ancora aperta

In molti paesi, le donne continuano a guadagnare meno degli uomini a parità di ruolo e competenze. Secondo i dati più recenti, il divario salariale oscilla tra il 10% e il 20%, con picchi più alti in settori tradizionalmente maschili. Le cause? Differenze di opportunità, segregazione lavorativa e discriminazioni sistemiche che penalizzano la crescita professionale femminile.

Violenza di genere: numeri che fanno paura

Le cronache quotidiane ci ricordano come la violenza sulle donne sia ancora una piaga diffusa. Femminicidi, violenze domestiche, abusi e molestie sono realtà che non risparmiano nessuna classe sociale o fascia d’età. Il problema non è solo giuridico, ma culturale: serve un’educazione al rispetto e alla parità fin dai primi anni di vita.

Carichi di cura e doppio lavoro

Le donne continuano a sobbarcarsi la maggior parte del lavoro domestico e della cura familiare, spesso senza alcun riconoscimento. Questo peso limita le opportunità di carriera e di realizzazione personale, alimentando un circolo vizioso di dipendenza economica e sacrificio.

Rappresentanza politica e dirigenziale: una scalata ancora ripida

Le donne sono ancora sottorappresentate nei luoghi di potere, dalle istituzioni politiche ai vertici aziendali. Le quote rosa hanno contribuito a migliorare la situazione, ma la parità reale è lontana. La difficoltà di accesso a ruoli di leadership si deve anche a pregiudizi inconsci e meccanismi che tendono a favorire la promozione degli uomini.

Diritti riproduttivi sotto attacco

In molte parti del mondo, i diritti delle donne sul proprio corpo sono messi in discussione. Dalla difficoltà di accesso all’aborto sicuro alle restrizioni sulla contraccezione, si moltiplicano gli ostacoli che limitano la libertà di scelta femminile. Questi attacchi ai diritti riproduttivi dimostrano come la lotta per l’autodeterminazione sia tutt’altro che vinta.

Il ruolo degli uomini nella parità di genere

La parità di genere non riguarda solo le donne, ma l’intera società. È essenziale che gli uomini diventino alleati nella lotta per l’uguaglianza, sostenendo le donne nella promozione della parità di opportunità e partecipando attivamente al cambiamento. La lotta non deve essere una questione unilaterale, ma una causa collettiva che coinvolga ogni individuo. In questo contesto, è cruciale che gli uomini comprendano il valore della parità e si adoperino per abbattere gli stereotipi di genere che spesso influenzano negativamente le opportunità professionali e sociali delle donne. Educare i giovani maschi al rispetto e all’uguaglianza fin dalla scuola è un passo fondamentale per costruire una società più giusta.

Il futuro della parità di genere: prospettive e soluzioni concrete

Il futuro della parità di genere richiede azioni concrete e politiche mirate. Dalle politiche di inclusione nelle aziende e nelle istituzioni politiche alla promozione di una maggiore rappresentanza femminile nei settori scientifico-tecnologici, il cambiamento deve essere visibile e sostenibile. È fondamentale garantire un accesso equo a ruoli decisionali, promuovere politiche di congedo parentale più inclusive e l’accesso paritario a settori economici. L’educazione gioca un ruolo fondamentale nel formare una nuova generazione consapevole e pronta a combattere le disuguaglianze di genere.

L’impatto delle disuguaglianze di genere sulla società nel suo complesso

La parità di genere non giova solo alle donne, ma ha un impatto positivo su tutta la società. Le economie dei paesi che promuovono l’uguaglianza di genere sono più forti e competitive. L’inclusione delle donne in tutti i settori economici e decisionali porta a un progresso sociale più rapido e a un benessere collettivo. Le società che abbracciano la parità di genere sono più giuste e pacifiche, in grado di affrontare con maggiore efficacia le sfide globali. Pertanto, la lotta per la parità non è solo una questione di giustizia, ma anche un investimento per il futuro dell’intera umanità.

Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine

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