
Carloforte (SU). “Uiza Drentu”: L’isola dentro, tra immagini, parole e memoria condivisa
Una mostra fotografica diffusa nei caruggi, tra scatti amatoriali, memorie della tonnara, musica e poesia per raccontare e custodire l’anima di Carloforte e dell’Isola di San Pietro
di Antonello Rivano
“Uiza Drentu”: due parole che suonano come un canto d’appartenenza. “L’isola dentro”, come la traduce chi ne custodisce il significato profondo, non è solo il nome di una rassegna fotografica. È un sentimento. È il riconoscersi parte di un luogo, il vivere Carloforte, unico centro abitato dell’Isola di San Pietro, nel sud Sardegna occidendale, non solo attraversandola ma abitandola nel cuore.
Dal 24 al 27 luglio 2025, torna nel centro storico di Carloforte — tra Vico Carlo Emanuele e Vico XX Settembre, dalle 19 alle 23 — la 3ª edizione di “Uiza Drentu – L’amore per l’Isola in uno scatto”, rassegna fotografica amatoriale che anche quest’anno si muove tra immagini, musica e parole, per restituire un mosaico visivo e affettivo di un’isola che chiede di essere amata, custodita, rispettata.
«L’idea nasce tre anni fa immaginando una rassegna che parlasse di isola in tutte le sue sfaccettature — racconta Salvatore Volpe, tra gli organizzatori — per esaltarne la bellezza unica e, nel contempo, rimarcare il bisogno assoluto di comportamenti virtuosi da parte di tutti noi per evitarne il degrado, per proteggerla. Tutto ciò che ci è stato donato, la sua storia, la sua cultura, non sono doni destinati a durare se non ci impegniamo a tutelarne l’essenza».
Ecco allora il senso profondo del progetto: fotografie scattate da amatori, da chi non esercita quest’arte per mestiere, ma per passione e amore nei confronti dell’isola. Sedici espositori, una settantina di scatti: sono questi i numeri della sezione contemporanea, intitolata “Sprazzi di bello, i luoghi del cuore”, una galleria a cielo aperto di angoli amati, momenti di vita, scorci dell’anima.
Accanto, una sezione di grande valore storico e identitario: “Il tonno che corre”, dedicata al mondo della tonnara, con immagini d’epoca che raccontano la pesca, la lavorazione, i saperi tramandati, i tonnarotti.
Le fotografie provengono da archivi privati e collezioni storiche, grazie al contributo della Corniceria Farris Angela, dell’associazione culturale Saphyrina e, in particolare, della preziosa raccolta di Nicolo Capriata, cultore e divulgatore appassionato della storia e delle tradizioni carlofortine, scomparso qualche anno fa ma ancora profondamente presente nel ricordo di chi porta avanti il suo lavoro.
Non sono solo immagini, sono frammenti di identità . Ogni scatto racconta il lavoro duro e coraggioso dei tonnarotti, la sapienza dei gesti, il legame profondo tra l’isola e il mare. Portarli in mostra significa ridare voce a storie che rischierebbero di perdersi.
Completano la sezione alcuni scatti artistici di Mario Pinna, capaci di restituire con forza poetica e realismo la fatica e la ritualità di un mondo che resiste nel ricordo.
Un cammino tra caruggi e memoria
L’identità della mostra è strettamente legata al suo sviluppo all’aperto, nei caruggi del centro storico, che offrono ogni anno un’ambientazione nuova e suggestiva. Il primo anno, la rassegna si è svolta tra l’Archiotto di via Solferino e via Duca degli Abruzzi, un esordio che ha saputo sorprendere e coinvolgere un pubblico ampio, attirando residenti e turisti.



Nel 2024, la mostra si è spostata tra via Cagliari e vico Caprera, con una significativa sperimentazione di linguaggi visivi: accanto alle immagini contemporanee — dedicate a volti, angoli, storie dei caruggi — è nata la prima sezione di foto d’epoca, con uno sguardo inedito sul Porto di Carloforte, testimone silenzioso di decenni di storia marinara.



«La fotografia è uno strumento potente per lanciare messaggi — ha ancora detto Volpe — e lo è ancora di più quando nasce da una passione genuina. Possono esserci limiti tecnici, ma ciò che conta è suscitare emozione e mobilitarsi perché il bello venga non solo visto, ma custodito da tutti».
Il valore della mostra è amplificato dal suo essere diffusa tra i vicoli, quei caruggi che pur non vivendo più la vitalità del passato, conservano fascino, identità e potenzialità culturali enormi. Una mostra che cammina insieme al pubblico, che trasforma lo sguardo e che restituisce l’isola a chi la ama.
Arte, musica, tradizione

L’edizione 2025 si arricchisce anche di eventi collaterali, pensati per accompagnare il pubblico durante la visita:
- 24 luglio, ore 20.30: musiche dal vivo del sassofonista Renzo Durante
- 25 luglio, ore 22: canti della tradizione con il gruppo “Serenate Tabarchine”
- 27 luglio, ore 21: recital di poesie dialettali a cura della Maestra Margherita Crasto
Gli orari degli eventi sono stati aggiornati, rispetto a quelli presenti nella locandina, per consentire una migliore armonizzazione con altri appuntamenti in programma nelle stesse serate.
Con il patrocinio del Comune di Carloforte e la collaborazione di Carloforte Turismo, Uiza Drentu si conferma un evento culturale autentico, nato dal basso, capace di far dialogare generazioni e sensibilità diverse.
Un piccolo grande inno alla bellezza fragile e potente dell’isola, perché averla dentro, come dice il titolo, non è solo un fatto di geografia. È una forma di responsabilità.
Antonello Rivano