
Ferragosto senza cartolina
Quando il clima e l’economia riscrivono le vacanze
IN PUNTA DI PENNA
Gli editoriali del Direttore di Redazione Antonello Rivano
"L’informazione è la chiave per capire il presente, ma può diventare solo rumore se non ci fermiamo a pensare." A.R
Venerdi 15 agosto 2025 – Ferragosto è sempre stato un confine invisibile, il punto in cui l’estate sembrava sospendere il tempo: le città vuote, il rumore lontano delle onde, le tavolate allegre in campagna o sul mare. Una scena che abbiamo imparato a riconoscere e che chiamavamo, con un certo orgoglio, “villeggiatura”.
Oggi quel paesaggio si è sfocato. Il clima non è più una cornice stabile: grandinate improvvise, ondate di calore, temporali violenti ridisegnano i nostri piani. Nella valigia il costume viaggia accanto alla felpa, la crema solare condivide spazio con l’ombrello. Non esiste più l’estate “garantita” di un tempo.
E anche le abitudini cambiano. Le vacanze lunghe, quelle di un mese intero, sono ormai un ricordo per molti. Un italiano su quattro quest’anno non partirà affatto: resterà a casa, magari concedendosi qualche giorno in un luogo vicino. Non è solo una scelta dettata dal portafogli – anche se il caro-prezzi ha inciso profondamente – ma il segno che la vacanza, oggi, è sempre più frammentata. Weekend mordi e fuggi al posto di soggiorni prolungati, brevi fughe che non cancellano del tutto la vita di tutti i giorni.
Così, le città non si svuotano più. Restano animate da chi ha scelto – o è stato costretto – a rimanere. Musei, parchi, mostre e persino le strade assolate diventano scenari da scoprire con uno sguardo diverso, quasi da turisti in casa propria.
C’è un filo di nostalgia per i Ferragosto di una volta, quando la villeggiatura era un rito e non un privilegio. Ma forse, in questo tempo incerto, possiamo imparare a riconoscere la vacanza anche in forme più piccole e vicine: un pomeriggio lento, un tramonto inaspettato, una passeggiata in un quartiere mai esplorato.
Perché se il clima ci costringe a cambiare programmi e l’economia ci ricorda i nostri limiti, la vera libertà resta quella di dare valore al tempo, dovunque lo si trascorra. E magari, un giorno, riscoprire che Ferragosto non è solo una data: è un modo di guardare l’estate.
In un’estate in continuo mutamento, tra cieli incerti e abitudini nuove, non resta che imparare a godere di ogni attimo, anche quello più semplice e vicino. A voi, lettori, un augurio sincero di buon Ferragosto: che possiate trovare la vostra piccola vacanza, ovunque siate, con il cuore leggero e lo sguardo aperto alle sorprese di questa stagione che sa ancora regalarci momenti di bellezza inattesa.
Antonello Rivano