Mar. Ott 28th, 2025

Magnastoria 2025: gusto e tradizione nel centro di Isernia

Sabato 30 agosto alle 20.30 il taglio del nastro della tavolata record che riunisce cittadini, buongustai e autorità locali.

Al via la quinta edizione di Magnastoria, la grande tavolata che trasforma il centro storico di Isernia in un percorso di sapori e convivialità. L’evento, in programma sabato 30 agosto alle 20.30, vedrà riuniti cittadini, buongustai e autorità locali per celebrare la tradizione enogastronomica della provincia.

di Silvia De Cristofaro

Non cento ma mille di anni. Un augurio particolare a chi partecipa alla quinta edizione di Magnastoria per campare e vivere allegri e contenti e in salute. La formula è la convivialità, la consapevolezza dell’appartenenza a una comunità che non si limita a estranei, educati, freddi rapporti tra cittadini di uno stesso luogo, ma riesce a organizzare momenti di unione caratterizzati dalla contentezza e dalla conservazione delle proprie radici e tradizioni.

Conferenza Stampa

La tavolata continua, lunga circa 1 chilometro e 50 metri, che occuperà le strade del centro antico di Isernia, non rappresenta solamente una mega manifestazione, quest’anno giunta alla sua quinta edizione, ma un enorme banchetto che raccoglie ciò che di bello, dal punto di vista enogastronomico, il Molise ha da offrire. Non solo divertimento di un’unica serata, quella di sabato 30 agosto, ma un’occasione per rallegrarsi in compagnia, cucinare e scambiarsi cibi della più antica tradizione isernina.

“Magnastoria” è diventata, a detta del suo ideatore Emilio Izzo, “una febbre collettiva”, “un virus benevolo da iniettarsi tutto in una volta”, che attrae innanzitutto chi abita a Isernia, ma anche giovani che vivono altrove e i molisani sparsi nel mondo che desiderano tornare alle origini. Izzo, anche portavoce del cartello culturale PreistorIs, che organizza la succulenta iniziativa senza finanziamenti e con l’aiuto di tanti volontari, ribadisce quanto sia essenziale questo spazio di aggregazione e di confronto tra diverse generazioni per salvare una cittadina dal mostro della dimenticanza, dell’apatia, della noia del quotidiano.

Emilio Izzo ha dunque tentato cinque anni fa un esperimento che, sperimentarlo davvero, ne è valsa la pena. Perché ciascuna delle manifestazioni ha riscontrato consensi e successi. Mai una gaffe, tanti complimenti. Il buon cibo ha prevalso sulle problematiche, alle cui degustazioni si sono aggiunte la creazione di simpatiche magliette da indossare, un inno scritto e cantato apposta per questa manifestazione, un logo disegnato per l’occasione e un’organizzazione ben fatta che vede la sistemazione dei tavoli, uno dopo l’altro, lungo tutta la strada principale del centro storico che racchiude i caratteristici vicoletti della zona più antica della cittadina.

Un orgoglio per il capoluogo pentro, perché fianco a fianco si ritroveranno, come è accaduto nelle altre edizioni, cittadini di ogni età che si scambiano esperienze, ricordi e tradizioni. Generazioni a confronto che, davanti a pietanze caratteristiche di Isernia e della sua ricca e gustosa provincia, scambieranno pareri e memorie. Ancorarsi ai tempi passati significa non indietreggiare, ma trarre insegnamenti di vita.

Magnastoria rappresenta allora una vera e propria rievocazione dei fatti più antichi, dei misteri culinari che si svelano, così da essere rinnovati nelle nostre case per la gioia dei palati più sopraffini ed esigenti. Un’intera comunità riunita per una cena particolarissima che andrà da piazza Carducci fino alla zona di San Pietro Celestino: ognuno porterà e farà assaggiare la propria pietanza (polenta, caserecce e cavatelli al tartufo, pallotte cacio e ova, sagne al forno, frittate di uova ripiene di verdure a chilometro zero, confetture di verdure e frutta), oltre a diversi locali dislocati che propongono cibi caratteristici della propria cucina (il raviolo di Scapoli, la Panonda di Miranda farcita con pecorino, peperoni, salsiccia, pancetta, il caciocavallo, le patate cotte in diverso modo e con spezie come lo zafferano pentro e la cipolla d’Isernia che dà gusto a diverse pietanze, il pancotto del pastore, il baccalà pastellato, il gazpacho molisano, i taralli di Venafro).

Sapori autentici e vini ricercati e gustosi come la Tintilia, la varietà più diffusa in Molise, il Montepulciano, il Pentro d’Isernia nelle sue varietà di vini bianchi, rosati e rossi, anche frizzanti, il rosso novello e il bianco passito. E ancora dolci come le famosissime ostie di Agnone, il fiadone, la cicerchiata, ossia un agglomerato di palline fritte con miele e mandorle.

Un’esplosione di gusto: tanti colori e odori, raffinatezza e buon gusto nell’allestire le tavole giocando simpaticamente con la fantasia. Tutto questo è Magnastoria, che certamente anche per questa quinta edizione promette di riconoscere l’importanza dell’antica popolazione dei Pentri, “il popolo delle montagne”, il più importante dell’antica stirpe dei Sanniti.

Per le vie del centro antico sarà possibile ammirare merletti e costumi tipici della provincia e assistere a balli della tradizione grazie alla presenza di peculiari gruppi folk e cittadini associati alla tradizionale lavorazione del merletto isernino.

Silvia De Cristofaro

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