Dom. Ott 13th, 2024

Tangentopoli e il Trattato di Maastricht: storia economico-finanziaria del sistema pubblico

Agli inizi degli anni ‘90 in Italia si registrò una grave crisi politico istituzionale, conseguenza della cosiddetta “tangentopoli”, alla quale si accompagnò una crisi economico-finanziaria del sistema pubblico. Nel 1992, l’Italia con gli altri paesi aderenti alla C.E.E. sottoscrisse il “Trattato di Maastricht” con il quale si posero le basi della futura unio-ne monetaria. Il trattato fissò un limite (non superiore al 3%) al rapporto tra P.I.L. e debito pubblico di ciascun paese: patto di stabilità europeo. L’Italia era all’11-12% e con la legge finanziaria del 1993 si avviò una manovra da 100mila miliardi di lire per il risanamento dei conti pubblici. Fu varata la legge delega (n.421/92) per la riforma dei settori che maggiormente incidevano sui conti: sanità, pensioni e pubblico impiego. Le cui riforme furono avviate con i D. Lgs. 502/92 per la sanità; 503/92 per la previdenza e 29/93 per il pubblico impiego. Il debito pubblico del 1993 era di: € 959.713.500.000,00. La Sanità Pubblica riguarda tutte le persone; è finanziata con parte delle imposte di: IRAP; Addizionale Irpef; Iva e Accise; integrazioni dello Stato; contributo S.S.N. Per il 2008 il finanziamento erogato è stato di circa 103 miliardi di euro e, come indicato nella tabella 1, è ripartito su cinque fonti di finanziamento. Nello stesso anno la spesa totale del SSN è stata di circa 106 miliardi di euro. Nella tabella 3 sono evidenziati gli importi annui dal 2004 al 2008 del finanziamento e della spesa del SSN. Le Pensioni interessano circa 16.700.000 persone; sono interamente finanziate dai lavoratori dipendenti e dai loro datori di lavoro. Il Pubblico Impiego (compresi i dipendenti della Sanità pubblica), occupa 3.253.097 persone; più altre 73.849 fra lavoratori interinali, LSU, collaborazioni coordinate e continuative; è finanziato con imposte dirette e indirette e da trasferimenti dello Stato. Dei dati sopra richiamati, i più allarmanti sono quelli riportati nella tabella 2: il “Debito Pubblico” supera il “PIL”. Il “buon padre di famiglia” (figura alla quale sono affezionato) avrebbe da subito aggredito il “debito” per ripristinare prima l’equilibrio e subito dopo la supremazia del “PIL”. Così non è stato. Alla “febbre da cavallo” i “decisori politici” hanno risposto con “pannicelli freschi”. Dalla tabella 3 si rileva che il finanziamento dell’anno successivo copre la spesa dell’anno precedente. Questo fenomeno è comune agli anni ‘90 e 2000. Si è entrati in un vortice dal quale non si riesce a uscire.

Tabella 1: Sistema Informativo Sanitario. Fonti di finanziamento del S.S.N. Anno 2008. Fonte: Ministero della Salute
– Irap e Addizionale Irpef (37,8%) pari a € 38.888.000.000,00;
– Iva e Accise (46,2%) pari a € 47.507.000.000,00;
– Ulteriori trasferimenti da Pubblico e da Privato (9,7%) per € 10.015.000.000,00;
– Ricavi e Entrate Proprie varie (2,6%) per € 2.654.000.000,00;
– FSN e ulteriori integrazioni a carico dello Stato (3,7%) pari a € 3.839.000.000,00;

Finanziamento totale alle Regioni e alle Province di Trento e Bolzano: € 102.902.000.000,00.

Tabella 2: Fonte Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il valore si riferisce al 31 dicembre di ciascun anno
Anno debito pubblico prodotto interno lordo
2007 1.602.115.000.000,00 1.546.177.000.000,00
2008 1.666.603.000.000,00 1.567.761.000.000,00
2009 1.763.864.000.000,00 1.519.702.000.000,00
2010 1.843.015.000.000,00 1.548.816.000.000,00
2011 1.907.564.000.000,00 1.579.946.000.000,00
2012 1.989.473.000.000,00 1.566.912.000.000,00
2013 2.069.216.000.000,00 1.560.024.000.000,00
Tabella 3: Finanziamento e Spesa del Servizio Sanitario Nazionale
Trend dal 2004 al 2008. Fonte: Ministero della Salute – Sistema Informativo Sanitario
Anno finanziamento (miliardi di euro) ammontare spesa (miliardi di euro) disavanzo (miliardi di euro)
2004 € 84,74 € 90,53 € 5,79
2005 € 91,06 € 96,80 € 5,74
2006 € 95,13 € 99,62 € 4,48
2007 € 99,97 € 103,61 € 3,64
2008 € 103,45 € 106,65 € 3,20

Il “decisore politico” per tentare di ridurre le spese, ha introdotto: – interessanti proponimenti di efficienza, efficacia, economicità; – il concetto di “costo economico” e non solo di “spesa finanziaria”; – il sistema della “Contabilità economico patrimoniale” in sostituzione della “Contabilità finanziaria”; – il controllo di gestione.

L’attenzione maggiore va rivolta alla gestione nella considerazione che: “la Sanità Pubblica, non fa solo sanità”: è anche “sviluppo e, quindi, economia-mercato”. Questa mia affermazione è suffragata dalla tabella 4 che va letta assieme a quanto preso dal dossier sul Servizio sanitario nazionale presentato a Palazzo Chigi il 2 ottobre 2007: “La sanità italiana risulta essere uno dei più importanti comparti di attività del Settore Pubblico. – Le persone occupate nelle oltre 250 mila unità locali della Sanità Nazionale, sono quasi 1,4 milioni, corrispondenti a più del 6% delle forze di lavoro occupate nell’intera economia nazionale; – Il valore aggiunto diretto e indotto derivante dalle attività della Sanità supera i 149 miliardi di euro, pari all’11,1% del PIL dell’intera economia nazionale.

(Finanziamento S.S.N. anno 2007 = 6,5% PIL; Spesa SSN anno 2007 = 6,7% PIL; Produzione diretta e indotta della Sanità Pubblica, anno 2007 = 11,1% PIL)

Situazione finanziaria nazionale, Bilancio dello Stato, previsioni finanziarie anno 2013: entrate: 760,9 miliardi di euro; di cui 215,8 miliardi di euro per prestiti; spese: 760,9 miliardi di euro; di cui 204,5 miliardi di euro per rimborso prestiti e 83,8 miliardi di euro per interessi passivi sul debito pubblico dell’anno 2013.

Tanto per contestualizzare e cercare di capire.

Tabella 4: Finanziamento Spesa Sanitaria/rapporto P.I.L. – 2004/2008 Fonte: Ministero della Salute – Sistema Informativo Sanitario
Anni Finanziamento Finanziamento/ P.I.L. Spesa S.S.N. Spesa S.S.N./ P.I.L.
(miliardi di euro) % (miliardi di euro) %
2004 84,738 6,1% 90,528 6,5%
2005 91,060 6,4% 96,785 6,8%
2006 95,130 6,4% 99,620 6,7%
2007 99,970 6,5% 103,610 6,7%
2008 103,447 6,4% 106,650 6,6%

Giovanni Minardi

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