Gio. Mar 28th, 2024

AGGIORNAMENTO: PAROLA CHIAVE DEL MOMENTO

Con la 107/2015 il MIUR ha messo al centro della sua attività di indirizzo gli alunni e i docenti.

Alunni e docenti claustrofobizzati, in aule non sempre accoglienti, ad ascoltare l’ingegner Talaltro che ci illumina sui più moderni ed avanzati sistemi di sicurezza e sulla vigenza di leggi che obbligano le amministrazioni a dotarsene.

Ci guardiamo intorno costernati…apprendiamo con dolore di essere nel più insicuro dei pubblici uffici del pianeta. Poi riabbassiamo gli occhi e continuiamo a chattare con l’amica, l’amante, il falegname.

Il Ministero sbaglia a servire la stessa minestra riscaldata a tutti, senza la libertà di scelta.

Queste mancano davvero;  e la libertà e la scelta.

Setaccio invano la piattaforma Sofia in cerca di altro, un corso di aggiornamento dovrò pur farlo per dimostrar ‘vertute e canoscenza’. Tuttavia al giorno d’oggi manovrare l’estintore per prestare ‘il primo soccorso sulla fiamma’ vale più dell’infinito leopardiano.

Mi perdo nella rete delle sicurezze, ma ecco venire dal web un vecchio ‘bianco per antico pelo’, è il bibliotecario. Finalmente un aggiornamento a misura di docente di lettere: ‘Il privilegio della parola scritta’ , Università degli Studi di Salerno- Campus di Fisciano.  Mi iscrivo.

Ascolto rapita nella nostra bella lingua italiana discutere di carte vive, fondi di persona, gestione e valorizzazione di fondi personali. Respiro a pieni polmoni la polvere della Biblioteca centrale di Ateneo, mi illumino di immenso.

Nella seconda giornata mi colpiscono le ricerche di Rosa Parlavecchia su Angelo Andrea Zottoli, al quale Salerno ha dedicato una via,  e la lucida analisi del professor Stefano Allegrezza sulla digitalizzazione degli Archivi e delle Biblioteche.

Nella giornata di venerdì 12 arriva dall’ Università di Bologna un chiarimento sulla ‘terza missione’ (che noi docenti di scuola chiamiamo inclusione, comunicazione, customer satisfaction), ma insomma aprire la cultura al territorio. Nella stessa giornata la professoressa Diana Rüesch ci seduce con la sua voce, che modula la sua relazione in un italiano appena venato da tonalità ticinesi, con la sua cultura e con interessanti approfondimenti sulla letteratura italiana del primo ‘900 e sui rapporti tra scrittori italiani ed Italo svizzeri.

Un aggiornamento ricco e significativo.

Caro Ministero ho ritrovato le mie insicurezze, ma si sa il dubbio è maieutico.

Maria Rosaria Anna Onorato

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